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Spunti di lettura

157. I generi di conforto

 

Da Cinquecento giorni con i bersaglieri del 3° al Fronte Russo, Dante Mercalli, Tipografia Bettini, Sondrio, 2010

 

[...] già battono le ore per l’avvicinarsi del giorno di Natale, e le forze del C.S.I.R. assumono lo schieramento difensivo tra Chazepetovka e Rassypnaja, con la Pasubio all’ala sinistra, sotto la Torino, poi la Celere. [...]

Si calcola che il formidabile schieramento d’attacco russo sia più che quintuplo rispetto alle forze della Celere.

Giunge a Stoskovo anche il capitano Dragoni che arriva con una slitta piena di ogni genere di alimenti di conforto.

I bersaglieri, appena lo vedono, conoscendo lo scopo della sua visita, fanno scongiuri di ogni tipo mentre ascoltano le sue parole:

“Bersaglieri” dice “sono qui, sono venuto a portarvi i generi di conforto: cognac, cioccolato, sigarette. È Natale! Festeggiamolo!”... ma si ferma subito.

Dragoni è uomo molto intelligente, ha assolto questo incarico anche a Gorlovka prima della battaglia e ha subito capito l’inutilità delle filastrocche che sta dicendo.

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IN EVIDENZA

Testimonianze
Intervista a Nelson Cenci
Domenica, 07 Luglio 2019 13:44
di Patrizia Marchesini    Rimini, 21 febbraio 1919 – Cologne Bresciano, 3 settembre 2012   [...] Andare, andare chissà dove tra voli di farfalle e frinire di cicale. Andare e non ascoltare la voce degli uomini, non sentire il sonno della vita, non i passi dell’addio fra strapiombi di nuvole. - Nelson Cenci, Quando scende la sera (raccolta di poesie) -

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Notizie
La scomparsa di Guido Bellan
Sabato, 15 Giugno 2019 12:13
        Con profonda tristezza e unendoci al dolore dei familiari, segnaliamo il decesso di Guido Bellan, presidente della sezione U.N.I.R.R. Pedemontana-Treviso. Classe 1921, era partito per la Russia nel '41 con il C.S.I.R., assegnato al IV Gruppo Artiglieria Contraerei (cannoni da 75/46).

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Notizie
Ci ha lasciati Guido Vettorazzo
Mercoledì, 12 Giugno 2019 14:50
   12 marzo 1921 – 11 giugno 2019   Con grande rammarico abbiamo appreso che ieri alle ore 15.00 si è spento il professor Guido Vettorazzo, reduce notissimo del Battaglione Tolmezzo (8° Reggimento alpini, Divisione Julia). L'intervista con cui Guido aveva raccontato la propria esperienza al Fronte Russo – in origine pubblicata nel sito www.centoventesimo.com (ora inattivo) – era stata messa in evidenza nel nostro sito il 12 marzo scorso per festeggiare il novantottesimo compleanno di questa persona speciale.

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Recensioni
Stelio Dorissa, Il fronte russo nelle lettere di un alpino della Julia
Lunedì, 20 Maggio 2019 13:08
  Recensione di Patrizia Marchesini   Stelio veniva da Fielis di Zuglio, località che oggi conta una sessantina di anime. Era nato il 23 agosto 1922 e quando partì per il Fronte Russo – il 7 agosto ’42, come riporta il Foglio Matricolare – mancavano pochi giorni al suo ventesimo compleanno. Un ragazzo, dunque. Che i tempi e gli eventi renderanno uomo in fretta.

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Notizie
L'impatto della Campagna di Russia sull'economia del Regno d'Italia - Tesi di laurea di Alessandro Brugnatti
Giovedì, 09 Maggio 2019 15:23
    Alessandro Brugnatti si è rivolto al nostro forum nel giugno 2015, nel tentativo di capire cosa accadde al prozio Eolo Brugnati, assegnato alla 10ª Compagnia del III Battaglione del 277° Reggimento Fanteria (Divisione Vicenza). Eolo, infatti, non era mai tornato a casa: come per tantissimi altri fanti della suddetta Grande Unità, di lui si persero le tracce in quell'inverno...

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Recensioni
Giovanni Di Girolamo, Prigionieri della steppa
Giovedì, 02 Maggio 2019 21:00
  Recensione di Riccardo Bulgarelli   Conosco Giovanni da tempo e sono probabilmente il meno indicato per recensire il suo Prigionieri della steppa. Tuttavia l’ampia messe di dati che fornisce e l’orizzonte a 360 gradi attraverso il quale affronta i vari aspetti di quella che fu “la storia della Celere e del 3° Reggimento bersaglieri in Russia”, sottotitolo del libro, mi rendono grato ancorché doveroso il compito.

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Testimonianze
Intervista a Guido Vettorazzo
Martedì, 12 Marzo 2019 14:35
 di Patrizia Marchesini   Guido e la moglie Ilia, purtroppo scomparsa nel 2018   Guido Vettorazzo – al Fronte Orientale con il Battaglione Tolmezzo (Divisione Julia) – non ha bisogno di presentazioni, in quanto è ben noto a chi si occupa di Campagna di Russia... L'intervista che segue è il frutto del nostro primo incontro (risalente all'autunno 2011) e venne pubblicata – allora – nel sito www.centoventesimo.com (dedicato al 120° Reggimento Artiglieria della Divisione Celere), che da qualche tempo non è più attivo. Mi sembra un omaggio doveroso riproporvela oggi, 12 marzo 2019, giorno in cui ricorre il novantottesimo compleanno del caro Guido, cui vanno i nostri auguri più affettuosi...

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Notizie
2 marzo 2019 - Cerimonia di tumulazione presso il Tempio Sacrario di Cargnacco
Giovedì, 21 Febbraio 2019 19:03
      Tra gli scopi che l'U.N.I.R.R. si prefigge da sempre vi è anche quello di "adoperarsi con tutti i mezzi per la ricerca di notizie sui Dispersi e prendere le opportune iniziative per il recupero delle salme e dei resti dei Caduti." (Articolo 3 del nostro Statuto) Per tale motivo sin dall'inizio abbiamo seguito con attenzione quanto stava accadendo nella Regione di Kirov, dove era stata scoperta una sepoltura comune di dimensioni ragguardevoli con i resti di un grande numero di prigionieri di guerra... 

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Recensione di Patrizia Marchesini

 

 

La tragica avventura dell Armata Italiana in RussiaLa tragica avventura dell'Armata Italiana in RussiaIl sottotenente Emilio Vio Sopranis – 173ª Compagnia Controcarro, 3° Reggimento Bersaglieri – arrivò al Fronte Orientale nell’aprile 1942 e partecipò alle operazioni della Divisione Celere fino al dicembre di quell’anno, quando venne catturato. Autore de Il 21 marzo 1942 del sottotenente Francesco Cristiani e di alcuni racconti pubblicati nell’antologia Dasvidanja – nonché su Storia Illustrata e Historia – ha dato il suo contributo anche alla serie … c’ero anch’io, curata da Giulio Bedeschi.

Questo volume offre un compendio breve ma esaustivo sulla Campagna di Russia, dalle ragioni alla base dell’invio delle nostre truppe a est, a un sunto sull’impiego di C.S.I.R. e Arm.I.R.; dopo un’analisi essenziale ma tuttavia scrupolosa su temi diversi – quali la logistica, la condotta dei Comandi superiori, gli armamenti ed equipaggiamenti, lo spirito combattivo delle nostre truppe, i rapporti con la popolazione locale e con gli alleati, la propaganda da ambo gli schieramenti nel corso della Campagna – Vio approfondisce in maniera attenta ogni aspetto della prigionia vissuta dai soldati italiani nei campi sovietici, tralasciando le sue vicende personali a vantaggio di un racconto oggettivo degli eventi e basandosi sulle tante opere di memorialistica. A proposito di queste ultime, Emilio Vio sottolinea come i ricordi sembrino essersi cristallizzati in maniera pressoché identica sia in coloro che scrissero di getto subito dopo il rientro dalla prigionia, sia in quei reduci che solo in un secondo tempo decisero di mettere su carta la loro esperienza. Evidenzia anche che, nonostante giudizi e commenti siano influenzati per forza di cose dalla diversa formazione culturale degli autori, dall’ideologia politica da cui essi provengono o a cui si avvicinano poi, sono indubbie un’ossatura essenziale e una cronologia, comuni a tutte queste opere.

Vengono presi in esame alcuni momenti cruciali: la cattura, le famose marce del davaj, i trasporti ferroviari verso i lager, la vita nei campi durante i primi mesi di prigionia e negli anni successivi, la propaganda politica... Numerose le citazioni tratte da libri sull’argomento, per meglio completare l’esposizione.

Un capitolo è dedicato al rimpatrio e alle tematiche connesse (la nascita di U.N.I.R.R. [Unione Nazionale Italiana Reduci di Russia], i prigionieri trattenuti, il processo D’Onofrio...), mentre l’ultimo offre alcune riflessioni conclusive.

Nel complesso, davvero un buon libro, soprattutto per chi si avvicina per la prima volta alla materia. Paragonabile al famoso rapporto U.N.I.R.R. sui prigionieri di guerra italiani in Russia curato da Carlo Vicentini e Paolo Resta, ma con una narrazione forse più pacata.

 

Emilio Vio Sopranis, ARMIR – La tragica avventura dell’Armata Italiana in Russia, Mursia, Milano, 2012

 

 

 

 

 

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