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Spunti di lettura

181. Voce di vedetta morta

 

C'è un corpo in poltiglia

con crespe di faccia, affiorante

sul lezzo dell'aria sbranata.

Frode la terra.

Forsennato non piango:

affar di chi può, e del fango.

Però se ritorni

tu, uomo, di guerra

a chi ignora non dire;

non dire la cosa ove l'uomo

e la vita s'intendono ancora.

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IN EVIDENZA

Testimonianze
Intervista a Nelson Cenci
Domenica, 07 Luglio 2019 13:44
di Patrizia Marchesini    Rimini, 21 febbraio 1919 – Cologne Bresciano, 3 settembre 2012   [...] Andare, andare chissà dove tra voli di farfalle e frinire di cicale. Andare e non ascoltare la voce degli uomini, non sentire il sonno della vita, non i passi dell’addio fra strapiombi di nuvole. - Nelson Cenci, Quando scende la sera (raccolta di poesie) -

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Notizie
La scomparsa di Guido Bellan
Sabato, 15 Giugno 2019 12:13
        Con profonda tristezza e unendoci al dolore dei familiari, segnaliamo il decesso di Guido Bellan, presidente della sezione U.N.I.R.R. Pedemontana-Treviso. Classe 1921, era partito per la Russia nel '41 con il C.S.I.R., assegnato al IV Gruppo Artiglieria Contraerei (cannoni da 75/46).

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Notizie
Ci ha lasciati Guido Vettorazzo
Mercoledì, 12 Giugno 2019 14:50
   12 marzo 1921 – 11 giugno 2019   Con grande rammarico abbiamo appreso che ieri alle ore 15.00 si è spento il professor Guido Vettorazzo, reduce notissimo del Battaglione Tolmezzo (8° Reggimento alpini, Divisione Julia). L'intervista con cui Guido aveva raccontato la propria esperienza al Fronte Russo – in origine pubblicata nel sito www.centoventesimo.com (ora inattivo) – era stata messa in evidenza nel nostro sito il 12 marzo scorso per festeggiare il novantottesimo compleanno di questa persona speciale.

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Recensioni
Stelio Dorissa, Il fronte russo nelle lettere di un alpino della Julia
Lunedì, 20 Maggio 2019 13:08
  Recensione di Patrizia Marchesini   Stelio veniva da Fielis di Zuglio, località che oggi conta una sessantina di anime. Era nato il 23 agosto 1922 e quando partì per il Fronte Russo – il 7 agosto ’42, come riporta il Foglio Matricolare – mancavano pochi giorni al suo ventesimo compleanno. Un ragazzo, dunque. Che i tempi e gli eventi renderanno uomo in fretta.

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Notizie
L'impatto della Campagna di Russia sull'economia del Regno d'Italia - Tesi di laurea di Alessandro Brugnatti
Giovedì, 09 Maggio 2019 15:23
    Alessandro Brugnatti si è rivolto al nostro forum nel giugno 2015, nel tentativo di capire cosa accadde al prozio Eolo Brugnati, assegnato alla 10ª Compagnia del III Battaglione del 277° Reggimento Fanteria (Divisione Vicenza). Eolo, infatti, non era mai tornato a casa: come per tantissimi altri fanti della suddetta Grande Unità, di lui si persero le tracce in quell'inverno...

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Recensioni
Giovanni Di Girolamo, Prigionieri della steppa
Giovedì, 02 Maggio 2019 21:00
  Recensione di Riccardo Bulgarelli   Conosco Giovanni da tempo e sono probabilmente il meno indicato per recensire il suo Prigionieri della steppa. Tuttavia l’ampia messe di dati che fornisce e l’orizzonte a 360 gradi attraverso il quale affronta i vari aspetti di quella che fu “la storia della Celere e del 3° Reggimento bersaglieri in Russia”, sottotitolo del libro, mi rendono grato ancorché doveroso il compito.

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Testimonianze
Intervista a Guido Vettorazzo
Martedì, 12 Marzo 2019 14:35
 di Patrizia Marchesini   Guido e la moglie Ilia, purtroppo scomparsa nel 2018   Guido Vettorazzo – al Fronte Orientale con il Battaglione Tolmezzo (Divisione Julia) – non ha bisogno di presentazioni, in quanto è ben noto a chi si occupa di Campagna di Russia... L'intervista che segue è il frutto del nostro primo incontro (risalente all'autunno 2011) e venne pubblicata – allora – nel sito www.centoventesimo.com (dedicato al 120° Reggimento Artiglieria della Divisione Celere), che da qualche tempo non è più attivo. Mi sembra un omaggio doveroso riproporvela oggi, 12 marzo 2019, giorno in cui ricorre il novantottesimo compleanno del caro Guido, cui vanno i nostri auguri più affettuosi...

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Notizie
2 marzo 2019 - Cerimonia di tumulazione presso il Tempio Sacrario di Cargnacco
Giovedì, 21 Febbraio 2019 19:03
      Tra gli scopi che l'U.N.I.R.R. si prefigge da sempre vi è anche quello di "adoperarsi con tutti i mezzi per la ricerca di notizie sui Dispersi e prendere le opportune iniziative per il recupero delle salme e dei resti dei Caduti." (Articolo 3 del nostro Statuto) Per tale motivo sin dall'inizio abbiamo seguito con attenzione quanto stava accadendo nella Regione di Kirov, dove era stata scoperta una sepoltura comune di dimensioni ragguardevoli con i resti di un grande numero di prigionieri di guerra... 

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Intervista a Nelson Cenci
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La scomparsa di Guido Bellan
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2 marzo 2019 - Cerimonia di tumulazione presso il Tempio Sacrario di Cargnacco
2 marzo 2019 - Cerimonia di tumulazione presso...

È come camminare sul filo. Più facile scivolare che stare in piedi con queste mai abbastanza maledette scarpe chiodate.

Ecco i reticolati del campo. Tutto quello che si vede dal di fuori sono i tetti spioventi dei bunker interrati.

Ora ci inquadrano a scaglioni di cinquanta. Fanno uscire i sottufficiali e a essi affidano il comando dei singoli plotoni.

Varchiamo la soglia dell’ampio cancello di legno sormontato da una stella rossa e da un numero: 188.

 

Prigioniero è una parola.

Sono qui che ci penso, sdraiato sulla sabbia fredda e umida di un bunker – così come li chiamano i tedeschi che li hanno inventati –, con la testa posata sulle scarpe, le mani in tasca, le gambe e i piedi immobilizzati sotto il corpo di qualcuno. [...]

Sia per l’eccessiva stanchezza, sia per la posizione soffocante, non riesco a prendere sonno. Ed è un guaio, perché quando non si dorme si pensa, e quando si pensa – sai com’è – il cuore s’intenerisce, quindi disarma, non sa più lottare, fa kaput.

Qualora i miei calcoli siano esatti, oggi – se non è ancora mezzanotte – dovrebbe essere l’8 gennaio. Cioè, contando sulla punta delle dita, il ventunesimo giorno di questa storia.

Ecco, prigioniero-da-tre-settimane, adesso sì non è più una parola. Per lo meno non è una parola semplice, ma una parola composta del tempo, dello spazio, della neve, della sete, della fame, della stanchezza, della morte, tutti i personaggi che popolano queste cinquecentoquattro prime ore, questi tremiladuecentoquaranta minuti di introduzione a una nuova vita.

Spero che il libro sia meglio di quello che l’introduzione fa temere. Anche se sarà lungo, molto lungo da leggere.

 

[...] la parola prigioniero comincia a staccarsi dai frontespizi della letteratura, dai cartelloni del cinema e del teatro, si impasta con i miei pensieri, con la mia carne, con il mio sangue, è questa sabbia fredda e umida su cui sono coricato, è il respiro dei compagni nel sonno, è il buio impenetrabile del bunker, è la vita che mi resta.

 

 

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