Dal diario del tenente medico Guido Balzani

La tragedia italiana sul Fronte Russo (1941-1943)

Presentazione e coordinamento di Pier Luigi Bertinaria

Fotografie, documenti, testimonianze raccolte da Bruno Ghigi

Bruno Ghigi Editore, Rimini, 1997

 

11 ottobre 1941

Coriandoli di neve. Tomi, il cane di Valia, mi guarda con occhi tristi e pensa ai lunghi digiuni d'inverno. Amedeo, mentre fa i soliti massaggi alla mia coscia destra, racconta la vera storia di Sacco e Vanzetti. [...]

 

14 ottobre 1941

L'ospedale ripiega. Si parte alle tre. La Rudienko portando il mio sacco mi accompagna agli autocarri. Nel fascio di luce dei fanali vedo la sua mano che accenna al saluto. Mi auguro di cuore che possa riabbracciare suo figlio. Gli otto autocarri sulla pista si perdono verso oriente nello spazio immenso ed incommensurabile dell'aria che sognano gli ammalati di cuore nei letti d'ospedale.

Krivoj Rog. Bivacco intorno ai fuochi. Nell'aria sgombra quante scintille! [...]

 

21 ottobre 1941

Senza soste prigionieri russi faticosamente marciano fra i binari della ferrovia. Immobili sotto la pioggia alcune donne, trattenute dalla speranza di potere riconoscer fra quelli il marito, il figlio o il fratello. Stringono tra le mani fazzoletti colmi di pannocchie di granoturco. Guardo i cadaveri dei due prigionieri uccisi dagli Ungheresi. Uno di essi, ormai freddo, ritira ancora col pugno la pannocchia gialla spruzzata di fango e di sangue.

Oggi compio trent'anni. Riduco la mia felicità al divago di essermi lavato il volto con acqua torbida, nettati i denti con pasta dentifricia e dall'aver tratto giovamento dal quotidiano svuotamento dell'alvo. [...]

18 novembre 1941

Stalino sontuosamente su di un piatto d'argento offre alla nostra fame i coni gelati delle sue miniere. Scuola Kirov, intatta... con l'albero di Natale, con i pupazzi, i lettini, le coperte, le posate dei bimbi sulle tavole apparecchiate. I soldati hanno freddo e con le accette cominciano la distruzione. Con furia spieghiamo l'Ospedale da Campo.

La felicità di dividere con Alina e Liogna la mia magrissima razione di formaggio e marmellata. Veder placarsi negli occhi dei due fratelli, cerulei e limpidissimi, l'onda torbida della fame. Cinque anni Alina, sette anni Liogna. Come saziare l'appetito accelerato di questa fanciullezza che mette foglie e rami? Spiritati i baffi di Mogra, il gatto, a cui non lasciamo neppure le briciole. [...]

9 dicembre 1941

Apprendiamo per caso che siamo in stato di guerra con gli Stati Uniti d'America. In uno stanzone pieno di fumo una lunga fila di prigionieri ignudi... si soffregano il corpo vicendevolmente con petrolio. Disinfestazione. [...]

21 dicembre 1941

Distribuzione delle pellicce. Una per ciascun ufficiale, dieci per cinquanta soldati. Burro olandese, sardine norvegesi. Nei volti e nei ventri il riso allegro del prossimo Natale.

Simeone, l'ebreo strabico che pulisce le latrine dell'Ospedale da Campo, si nutre di rifiuti, di cicche e di contumelie; parla con un soldato ferito a Gorlovka. Quale differenza di razza quando entrambi ridono a crepapancia, grattandosi gli stessi pidocchi e fraternamente dividono in due la stessa sigaretta? [...]

 

 



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