00.Collage Immagine introduttiva

 

A cura di Ilario Botturi e Patrizia Marchesini

 


 

La parola cronologia deriva dal greco (chrònos: tempo; lògos: discorso). Cronologia significa, quindi, discorso sul tempo. Per l’U.N.I.R.R. – e per tutti quanti si occupano a vari livelli di Campagna di Russia – il discorrere di quegli eventi è sempre attuale; quel tempo lo sentiamo ancora vicinissimo, nonostante il passare degli anni.

Di conseguenza ci è sembrato utile stendere una successione dei fatti più significativi, non solo di quelli che videro coinvolte le nostre truppe. Abbiamo inserito quanto accaduto ai militari italiani in un contesto più ampio, che parte dal 22 giugno 1941 – giorno in cui ebbe inizio l’Operazione Barbarossa – e si conclude con il rientro degli ultimi prigionieri di guerra dell’ARM.I.R. dai lager della ex Unione Sovietica, spaziando in maniera sintetica ma – si spera – abbastanza esauriente su tutto il Fronte Orientale.

Le date riguardanti i nostri soldati sono contraddistinte da un piccolo tricolore.

 

 

1941 

 

22 GIUGNO 1941

Domenica. Alle 03.30 – ora tedesca – una forza d'invasione di circa 3,5 milioni di uomini attacca lungo la frontiera occidentale sovietica. Gli invasori avanzano al contempo su tre direttrici: 

 

  • Nord (obiettivo: Leningrado);
  • Centro (obiettivo: Mosca);
  • Sud (obiettivo: Kiev).

 

A Roma il ministro degli esteri Ciano comunica all'ambasciatore sovietico che l'Italia, quale alleata della Germania, dichiara guerra all'URSS.

 

Foto 1 - 23 giugno 1941 - Grodno (Bielorussia)

 

9-10 LUGLIO 1941 Clipart tricolore

È costituito il Corpo di Spedizione Italiano in Russia (C.S.I.R.). Lo comanda in un primo tempo il generale Francesco Zingales, sostituito – già durante il viaggio verso il Fronte Russo – dal generale Giovanni Messe.

È formato dalla 3ª Divisione Celere Principe Amedeo Duca d'Aosta, da due Divisioni di Fanteria “autotrasportabili” – 9ª Pasubio e 52ª Torino – e da altre unità direttamente dipendenti dal Corpo d’Armata, tra cui una Legione di Camicie Nere e reparti vari di supporto e Servizi Logistici (Aeronautica, Gruppi di artiglieria, Genio Pontieri e Artieri, Cavalleria, Carabinieri, Sanità, Veterinaria, Autoreparti...) per un totale di 62.000 uomini.

Inizio trasferimento a scaglioni (impiego complessivo di 216 treni), concluso il 5 agosto. Successiva assegnazione del C.S.I.R. all’11ª Armata tedesca.

 

Foto 2 - Mussolini passa in rassegna alcuni reparti del C.S.I.R. in partenza per il Fronte Russo

 

15 LUGLIO 1941

Racchiuso il grosso delle forze sovietiche in enormi sacche a Brest, Bialystok, Minsk, le forze del generale Guderian prendono Smolensk, la porta di Mosca: gli accerchiati resistono a oltranza, frenando l’avanzata tedesca.

 

11-14 AGOSTO 1941 Clipart tricolore

Il C.S.I.R., ricevuto il battesimo del fuoco tra il Dnestr e il Bug (la cosiddetta battaglia dei due fiumi), è trasferito in organico al 1° Panzergruppe del generale von Kleist, in rapida avanzata verso il bacino del Donez.

 

12 AGOSTO 1941

La resistenza dell'Armata Rossa costringe la Wehrmacht a mutare i piani. Per conseguire gli obiettivi finali prima dell'inverno si passerà a una strategia in due tempi: alleggerire temporaneamente la pressione frontale su Mosca per impiegare il grosso delle forze nelle offensive su Kiev e Leningrado.

 

Immagine 3 - Le linee di avanzata tedesche 

 

21 AGOSTO 1941 Clipart tricolore

I reparti della Regia Aeronautica raggiungono Krivoj Rog e iniziano la loro attività di protezione dei ponti e delle Unità schierate sul Dnepr.

 

8 SETTEMBRE 1941

Il blocco di Leningrado: gli hitleriani chiudono l'accerchiamento, intrappolando nell'antica capitale russa circa tre milioni di persone.

 

19 SETTEMBRE 1941

Con un selvaggio assalto frontale, la Wehrmacht prende Kiev, terza metropoli dell'URSS. Stalin rifiuta di ritirare le truppe dalla capitale ucraina: nella sacca cadono oltre 600.000 uomini dell'Armata Rossa.

 

22 SETTEMBRE 1941 Clipart tricolore

Il C.S.I.R. entra per la prima volta in combattimento al completo, collaborando alla presa della città ucraina di Dnepropetrovsk. La cosiddetta manovra di Petrikovka, alla quale partecipano tutte e tre le Divisioni italiane, si svolge dal 28 al 30 settembre e ha lo scopo di chiudere in una sacca le forze sovietiche dislocate tra i fiumi Dnepr e Orelj. 

Importante il contributo della nostra aviazione.

 

Foto 4 - Ucraina: il nostro personale di Sanità presta le prime cure a un prigioniero sovietico

 

30 SETTEMBRE 1941

Dopo cento giorni d'offensiva si apre la Battaglia di Mosca. Le punte corazzate della Wehrmacht avanzano inarrestabili verso la capitale. Il 15 ottobre Stalin ordinerà l'evacuazione della città.

 

13-20 OTTOBRE 1941 Clipart tricolore

La 3ª Divisione Celere appoggia il XLIX Corpo tedesco nella conquista di Stalino, odierna Donec’k, capoluogo della regione mineraria.

 

1-12 NOVEMBRE 1941 Clipart tricolore

Le Divisioni Pasubio e Celere sono impegnate nelle battaglie per la conquista di Rykovo, Gorlovka e Nikitovka.

 

Foto 5 - Al centro: moviere italiano

 

7 NOVEMBRE 1941

Colpo di teatro di Stalin. A Mosca l'Armata Rossa celebra il 24° anniversario della Rivoluzione con la tradizionale parata sulla Piazza Rossa.

 

Foto 6 - 7 novembre 1941: Mosca, parata sulla Piazza Rossa

 

5-6 DICEMBRE 1941

Scatta la controffensiva sovietica davanti a Mosca: l'Armata Rossa respinge le truppe tedesche che arretrano dai 100 ai 300 chilometri. I Sovietici liberano Klin, Kaluga, Kalinin.

 

Foto 7 - Inverno 1941-1942: truppe siberiane in movimento

 

5-15 DICEMBRE 1941 Clipart tricolore

Le Divisioni C.S.I.R. sono impegnate in duri scontri: è la Battaglia di Chazepetovka. Successiva sistemazione difensiva invernale.

 

25-31 DICEMBRE 1941 Clipart tricolore

Battaglia di Natale. Attacco sovietico sul fronte della 3ª Divisione Celere; il nemico è respinto.

Il 25 dicembre l'aviazione tedesca e quella italiana – che nel frattempo si era spostata a Stalino – non riescono a svolgere alcuna attività a causa delle avverse condizioni meteorologiche. Nei giorni successivi, durante la controffensiva delle nostre truppe, la Caccia italiana abbatte 15 aerei avversari.

 

1942

 

14 GENNAIO 1942 Clipart tricolore

Il Grande Ammiraglio Raeder chiede ufficialmente all’ammiraglio Riccardi l’impiego di mezzi navali italiani nel Mar Nero. È l’unica richiesta esplicita, riguardante un supporto militare, posta al Regno d’Italia dal Reich durante il periodo di cobelligeranza. Vengono messe a disposizione una squadriglia di sommergibili da 35 tonnellate (6 unità), una squadriglia di MAS da 20 tonnellate (4 unità), una squadriglia di motoscafi siluranti (5 unità) e 5 barchini esplosivi: è la IV Flottiglia, al comando del capitano di fregata Francesco Mimbelli. Sede della base logistica sarà Costanza, sul Mar Nero.

 

21 FEBBRAIO 1942 Clipart tricolore

Giunge in Ucraina il Battaglione Sciatori Monte Cervino, assegnato al C.S.I.R.: è il primo reparto alpino al Fronte Russo.

 

Foto 8 - Alpini del Battaglione Sciatori Monte Cervino

 

15 MARZO 1942 Clipart tricolore

Il 6° Reggimento Bersaglieri arriva al Fronte Orientale ed entra a far parte della Divisione Celere; avrà il suo battesimo di fuoco il giorno 27 giugno.

 

5 APRILE 1942

Hitler emana la Direttiva n. 41 sull’operazione Blau. Il piano tedesco per la risolutiva campagna estiva prevede la conquista dei giacimenti petroliferi del Caucaso e l'avanzata fino a Stalingrado e Astrakhan'.

 

16 APRILE 1942 Clipart tricolore

La Legione Croata giunge al Fronte Orientale e il 18 aprile è assegnata alla Divisione Celere.

 

20-30 APRILE 1942 Clipart tricolore

L’ammiraglio Weichold chiede a Supermarina (Comando Superiore della Regia Marina durante il secondo conflitto mondiale) l’invio di MAS sul Lago Ladoga. Partirà la XII Squadriglia (4 unità). I MAS viaggeranno via terra sino al Baltico, per giungere dapprima in Finlandia, su una nave tedesca, e in seguito sul Ladoga costeggiando il litorale finlandese e percorrendo un tratto anche su ferrovia.

 

Foto 9

 

Foto 10

 

MAGGIO 1942 Clipart tricolore

Il Comando dell'ARM.I.R. entra in funzione a Bologna. A capo dell’Armata Italiana è posto il generale Italo Gariboldi.

L'Armata comprenderà in totale sette Divisioni di Fanteria (comprese le tre già operanti con il C.S.I.R.): 5ª Cosseria, 3ª Ravenna, 2ª Sforzesca, 156ª Vicenza e tre Divisioni alpine: 2ª Tridentina, 3ª Julia, 4ª Cuneense. 

 

2 MAGGIO 1942 Clipart tricolore

I sei sommergibili italiani della IV Flottiglia, partiti da La Spezia il 25 aprile, giungono a Costanza, sul Mar Nero, dopo un tragitto interamente su ferrovia.

 

4 MAGGIO 1942 Clipart tricolore

I MAS della IV Flottiglia, che avevano lasciato Venezia il 22 aprile, arrivano a loro volta a Costanza.

 

5 MAGGIO 1942 Clipart tricolore

Parte da La Spezia l’autocolonna Moccagatta dei mezzi speciali della Marina, destinati al Mar Nero: 28 automezzi, tra i quali 3 trattori, 9 autocarri, autobotti, rimorchi per i siluri, rimorchi vari, pianali... Il viaggio è molto complicato e, nonostante il lavoro degli uomini del Genio (che sono costretti persino ad allargare alcune strade), si affrontano molte difficoltà, causate anche dalla scarsa cooperazione dei Comandi tedeschi.

 

12-29 MAGGIO 1942

L'Armata Rossa lancia la grande offensiva su Khar'kov. L'operazione si risolve in una catastrofe. Il contrattacco tedesco travolge il Fronte Sud-Occidentale sovietico, che perde oltre 250.000 effettivi. Inoltre le truppe germaniche catturano circa 240.000 prigionieri.

 

17-28 MAGGIO 1942 Clipart tricolore

Controffensiva tedesca per la rescissione della sacca di Izjum, alla quale partecipano varie Unità del C.S.I.R..

Durante tutto questo periodo la nostra aviazione svolge attività intensa, a causa del trasferimento degli equipaggi tedeschi in Crimea. Alla Regia Aeronautica vengono quindi assegnate la protezione dei cieli nel settore del Gruppo Armate del generale von Kleist e la scorta dei ricognitori.

 

3 GIUGNO 1942 Clipart tricolore

Le unità navali italiane cominciano a operare nel Mar Nero.

 

17 GIUGNO 1942 Clipart tricolore

Inizia l'avviamento ferroviario dell'ARM.I.R. al Fronte Russo; le forze operanti complessive saliranno, così, a circa 230.000 uomini.

 

20-22 GIUGNO 1942 Clipart tricolore

Lago Ladoga: i quattro MAS della XII Squadriglia attraccano presso la base finlandese di Sortanlahti. Completato il disgelo del grande bacino lacustre, a partire da luglio i MAS – collaborando con unità tedesche e finlandesi – contrastano il traffico sovietico che tenta di rifornire le forze a difesa di Leningrado, assediata dal settembre precedente.

 

28 GIUGNO 1942

Il Comando tedesco lancia la grande offensiva Blau.

 

4 LUGLIO 1942 Clipart tricolore

Cade Sebastopoli, il porto-fortezza della Crimea assediato dai Tedeschi dal maggio 1942. I motoscafi siluranti italiani sono i primi a entrare nel porto di Balaklava, per simboleggiare il contributo fornito dalla Regia Marina alla caduta della vicina Sebastopoli.

Un primo bilancio parla di 145 azioni compiute dalle Squadriglie italiane tra la fine di giugno e le prime settimane di luglio.

 

9 LUGLIO 1942

Il Fronte di Voronež arresta gli invasori nella città omonima: i quartieri occidentali cadono in mano ai Tedeschi, quelli orientali restano ai Sovietici. Le Divisioni germaniche rimangono bloccate quattro giorni.

 

9 LUGLIO 1942 Clipart tricolore

Alle 00:00 del 9 luglio le forze italiane sul Fronte Russo passano in organico all'ARM.I.R., agli ordini del generale Gariboldi. Il vecchio C.S.I.R. prende il nome di XXXV Corpo d’Armata.

Il 15 luglio l'8ª Armata verrà assegnata al Gruppo d'Armate B, sulla direttrice di Stalingrado.

 

Foto 11 - Forno mobile italiano e panettieri al lavoro

 

11-22 LUGLIO 1942 Clipart tricolore

Operazioni per la conquista del bacino minerario del Mius – Krasnyj Luch; vi partecipano le Divisioni Pasubio, Celere, Torino e Sforzesca (appena giunta dall’Italia).

 

17 LUGLIO 1942 Clipart tricolore

Sul fiume Čir inizia la Battaglia di Stalingrado. Quel giorno, da Trento, parte la tradotta con il Comando del Corpo d'Armata alpino.

 

Foto 12 - Trento: partenza del Comando del Corpo d'Armata alpino

 

22-25 LUGLIO 1942

Rinforzato dalla 4ª Panzerarmee, il Gruppo d'Armate A attacca Rostov. I Sovietici ripiegano nel caos, la porta del Caucaso cade. Con la presa di Rostov inizia la Battaglia del Caucaso.

 

23 LUGLIO 1942 Clipart tricolore

Direttiva n. 43 di Hitler sullo sviluppo dell'offensiva a Est: il Gruppo d'Armate B forzerà il Don per sboccare sul Volga a Stalingrado. Il Gruppo di Armate A conquisterà il Caucaso: secondo i piani il Corpo d’Armata alpino italiano parteciperà all'offensiva nel Caucaso combattendo inquadrato nella 17ª Armata tedesca (invece non avverrà).

 

28 LUGLIO 1942

Ordine n. 227 di Stalin: “Non un passo indietro”. Nell'Armata Rossa sono formati, sull'esempio tedesco, i Battaglioni di disciplina, gli štrafbat, composti da ufficiali resisi colpevoli di codardia o negligenza. Tali battaglioni vengono inviati nei settori più rischiosi del fronte. Si creano nuove onorificenze, ispirate alla tradizione patria.

 

30 LUGLIO-3 AGOSTO 1942 Clipart tricolore

La Celere prende Serafimovič; i bersaglieri per la prima volta si trovano di fronte i carri armati T-34. Gli scontri si protraggono e la Divisione Celere subisce perdite importanti (1000 effettivi, tra caduti, feriti e dispersi).

 

2-3 AGOSTO 1942 Clipart tricolore

Importante azione dei MAS italiani tra Feodosia e Iwan Baba: l’incrociatore Molotov e il cacciatorpediniere Khar’kov riportano danni seri, soprattutto il Molotov, costretto a due anni di riparazioni in cantiere.

In seguito le operazioni della IV Flottiglia si riducono a causa della diminuzione sensibile del traffico avversario verso la Crimea, anche se viene segnalato l’affondamento successivo di un piroscafo a opera del comandante la Flottiglia, capitano Mimbelli.

 

5 AGOSTO 1942 Clipart tricolore

L'ARM.I.R. sostituisce in linea sul Don il XXIX Corpo d’Armata tedesco, che entra a farne parte. L'8ª Armata va a inserirsi tra la 2ª Armata ungherese, a nord, e la 3ª Armata romena, a sud.

Anche i reparti dell’aviazione seguono il movimento. A fine agosto il Comando dell’Aeronautica al Fronte Orientale (C.A.F.O.) si sposterà da Stalino a Vorošilovgrad.

 

10 AGOSTO 1942 Clipart tricolore

Il Corpo d’Armata alpino passa alle dipendenze della 17ª Armata tedesca in penetrazione nel Kuban. Il 14 agosto la Tridentina riceve l'ordine di avanzare su Rostov e, da lì, proseguire fino ad Armavir. Il movimento è previsto per via ordinaria, cioè a piedi: due marce di 40 chilometri, una di 20 chilometri, un giorno di riposo.

 

19 AGOSTO 1942 Clipart tricolore

Paulus prepara l'offensiva finale su Stalingrado. La 6ª Armata e la 4ª Panzerarmee attaccano la città sul Volga rispettivamente da nord e da sud. L'ARM.I.R., schierata in difesa sul Medio Don, copre l'avanzata. Lo stesso giorno il Gruppo di armate A restituisce il Corpo d’Armata Alpino all'ARM.I.R.. È il cosiddetto dirottamento: invece che sui monti del Caucaso gli alpini combatteranno nella steppa aperta.

 

20 AGOSTO-1 SETTEMBRE 1942 Clipart tricolore

Per alleggerire la pressione su Stalingrado i Sovietici attaccano l'ARM.I.R. sul Medio Don sfondando la linea in due punti: a nord, nel settore della Divisione Ravenna; a sud, sul fronte della Sforzesca, alla giuntura tra XXXV Corpo d’Armata italiano e XVII Corpo tedesco. Inizia la Prima Battaglia Difensiva del Don combattuta principalmente dalle Divisioni Pasubio e Sforzesca, da aliquote della Celere, dal Raggruppamento a Cavallo e dalle Camicie Nere della Tagliamento.

Nel corso della battaglia i reparti aeronautici intervengono spesso nel combattimento per supportare le truppe a terra. Inoltre prestano servizio di aviotrasporto dei feriti per i quali è opportuno evitare il trasporto in ambulanza su tratti sconnessi e disagiati, o nei casi in cui si rende necessario un intervento chirurgico d’urgenza, in ambiente idoneo. Dal 23 al 31 agosto i feriti trasportati dalla Regia Aeronautica sono 530.

Rafforzamento delle teste di ponte russe di Verhnij Mamon, di Ogolev-Abrosimovo e di quella presso il fiume Choper.

 

20-24 AGOSTO 1942 Clipart tricolore

Attacchi russi alla Divisione Cosseria a Krasno-Orehovo, e alla Divisione Ravenna a Kusmenkin, Gruševo e a quota 220.

 

22 AGOSTO 1942 Clipart tricolore

Il Reggimento di Cavalleria Lancieri di Novara carica a Jagodnij, armato delle sole sciabole e di bombe a mano (i fucili mitragliatori erano stati appositamente lasciati a terra, prima di iniziare il movimento). Di fronte ha un battaglione sovietico, ma riesce ad avere la meglio.

 

23 AGOSTO 1942

II giorno più nero per Stalingrado. La 6ª Armata tedesca sfonda fino al Volga, travolgendo le difese sulla cinta urbana: la 62ª Armata sovietica è isolata. Alle ore 16 le avanguardie tedesche sboccano sul fiume a nord di Stalingrado; alle 16.18 la 4ª Luftflotte bombarda a tappeto la città: 42.000 le vittime, 50.000 feriti. Secondo Chris Bellamy (Guerra assoluta – pag. 587), quel giorno i feriti sono 150.000.

 

24 AGOSTO 1942 Clipart tricolore

650 cavalieri di Savoia Cavalleria affrontano 2550 Sovietici, sgominando l’avversario: è la carica di Izbušenskij. Per essere più precisi la carica avviene a quota 213,5, a circa sette chilometri dal centro abitato suddetto.

 

1 SETTEMBRE 1942 Clipart tricolore

Primo combattimento degli alpini sul Don. I Battaglioni Vestone e Valchiese del 6° Reggimento della Tridentina attaccano le difese sovietiche ma subiscono gravi perdite, soprattutto per la mancata cooperazione tattica del XVII Corpo d’Armata tedesco.

 

9 SETTEMBRE 1942 Clipart tricolore

La base di Yalta è bombardata da uno stormo di caccia sovietici: vengono affondati i MAS 571 e 573, e danneggiati in modo serio altri tre MAS. Si registrano anche tre feriti, di cui uno grave.

 

11-12 SETTEMBRE 1942 Clipart tricolore

Attacchi russi alla Divisione Cosseria (a Deresovka e Krasno-Orehovo) e alla Divisione Ravenna (a Svinjuka).

 

12-13 SETTEMBRE 1942

Convocati allo Stato maggiore dell'Alto Comando Supremo (Stavka) per pianificare un contrattacco su Stalingrado, Žukov e Vasilevskij propongono a Stalin una colossale controffensiva. Si prefigura l'impiego di tre Fronti: due già esistenti e uno in formazione, supportati dalle riserve dello Stavka e dalla flottiglia del Volga. Per i due strateghi solo un'operazione su tale scala può ribaltare la situazione nel Sud del paese.

 

20 SETTEMBRE 1942 Clipart tricolore

II Comando ARM.I.R. ordina di iniziare la sistemazione difensiva per l'inverno. In linea sul Don fanti e alpini approntano i ricoveri per lo svernamento, che verranno terminati ai primi di novembre.

 

Foto 13 - Genieri al lavoro: costruzione di un caposaldo

 

27 SETTEMBRE 1942

A Stalingrado l'offensiva finale, lanciata da Paulus il 13 settembre, si frantuma in miriadi di scontri casa per casa. È la fase della rattenkrieg, la guerra dei topi.

 

Foto 14 - Combattimenti a Stalingrado

 

3 OTTOBRE 1942

Gli hitleriani lanciano un nuovo assalto finale su Stalingrado. La data fissata dal Führer per la conquista è il 14 ottobre. Per l'offensiva generale, Paulus raggruppa in città tutte le riserve: 250.000 effettivi, 90 gruppi d'artiglieria, 1000 cannoni.

 

14 OTTOBRE1942 Clipart tricolore 

L'ARM.I.R. dirama l'Ordine n. 1 del Comando tedesco per la campagna invernale 1942-1943: le truppe al Fronte Russo devono passare tutte in difensiva, a eccezione delle forze di Paulus a Stalingrado. Le Armate satelliti schierate lungo il Don hanno l'ordine di tenere la linea in difesa rigida: se attaccate, le Divisioni devono resistere a oltranza sulle posizioni occupate e attendere i rinforzi tedeschi.

 

22 OTTOBRE 1942 Clipart tricolore    

Di fronte all'ARM.I.R. si costituisce il Fronte Sud-Occidentale sovietico; la sua guida è affidata al generale Vatutin, uno dei migliori strateghi dello Stato Maggiore generale. Il primo compito per il nuovo Fronte sarà sgominare le Divisioni italiane, ungheresi e romene.

 

30 OTTOBRE 1942 Clipart tricolore

Il Lago Ladoga diventa troppo freddo per il proseguimento delle operazioni della XII Squadriglia. I MAS lasciano la base di Sortanlahti per riparare a Reval.

 

11 NOVEMBRE 1942

Nuovo potente attacco hitleriano contro la 62ª e la 64ª Armate sovietiche nel centro di Stalingrado. Le forze di Paulus travolgono le difese tra le fabbriche Barrikadj (Barricate) e Krasnij Oktjabr (Ottobre Rosso). In città sei quartieri su sette sono in mano agli invasori. Il 17 novembre la situazione dei Sovietici appare disperata.

 

19 NOVEMBRE 1942 Clipart tricolore

L'Armata Rossa lancia l'Operazione Urano, la controffensiva strategica di Stalingrado.

L’8ª Armata italiana viene privata di alcune delle Divisioni tedesche assegnatele, inviate nella battaglia del Volga che ha inizio sul terreno dell’ansa di Serafimovič, difesa dalla 3ª Armata romena.

 

23 NOVEMBRE 1942

II Fronte Sud-Occidentale libera Kalač sul Don. A Sovetskaja, il IV Corpo Corazzato sovietico si congiunge con il XXVI Corpo Corazzato sovietico del Fronte di Stalingrado. Si chiude il cerchio intorno a Paulus e ai suoi soldati.

 

Immagine 15 - Stalingrado è accerchiata: ecco la dislocazione delle varie Unità nel gennaio 1943

 

29 NOVEMBRE 1942 Clipart tricolore

La Divisione Vicenza, sinora dislocata nelle retrovie con compiti di presidio, riceve l’ordine di affluire nella zona di Rossoš’ (dove si trova il Comando di Corpo d’Armata Alpino) a disposizione del Comando d’Armata. La Vicenza è giunta al Fronte Orientale priva del reggimento di artiglieria.

 

10 DICEMBRE  1942 Clipart tricolore

Lo schieramento attuale dell’8ª Armata italiana vede schierati nell’ordine – da nord-ovest a sud-est – il Corpo d’Armata Alpino (Divisioni Tridentina, Julia e Cuneense), il II Corpo d’Armata (Divisioni Cosseria e Ravenna), il XXXV Corpo d’Armata (298ª Divisione di Fanteria Tedesca e Divisione Pasubio) e il XXIX Corpo d’Armata tedesco (Divisioni Torino, Celere e Sforzesca). A sinistra della Tridentina è posizionata la 2ª Armata ungherese; a destra della Sforzesca, la 3ª Armata romena.

 

Immagine 16 - Fonte: Ufficio Storico - Stato Maggiore dell'Esercito

 

Per i ritardi nell'invio delle truppe lo Stavka rimanda al 14 dicembre l'offensiva sul Medio Don (nome in codice: Operazione Saturno) contro l'8ª Armata italiana e il Gruppo operativo Hollidt. Scoperti numerose passerelle e ponti sul fiume, soprattutto nell’ansa di Verhnij Mamon.

 

11-15 DICEMBRE 1942 Clipart tricolore

Nel settore del II Corpo d'Armata italiano, la 127ª e la 195ª Divisione sovietiche attaccano le difese della Ravenna e della Cosseria. Inizia la cosiddetta fase di logoramento della Seconda Battaglia Difensiva del Don.

La nostra aviazione interviene sulle posizioni avversarie, dove sono raggruppati i reparti destinati a continuare l’attacco su quota 192.

 

12 DICEMBRE 1942

Sulla direttrice di Kotel'nikovo, il Gruppo di Armate tedesche Don  lancia l'offensiva Tempesta Invernale per liberare le forze di Paulus accerchiate a Stalingrado.

 

12-15 DICEMBRE 1942 Clipart tricolore

Nel settore del XXXV Corpo d'Armata italiano i Sovietici attaccano la Divisione Pasubio a Ogolev, nell’ansa del Don denominata Cappello Frigio, difesa dal 79° Reggimento Fanteria.

 

 Immagine 17 - Copia fonogramma del 12 dicembre 1942

 

14 DICEMBRE 1942

Per arginare l'avanzata tedesca lo Stavka dirotta su Kotel'nikovo la 2ª Armata Guardie e riduce gli obiettivi dell'offensiva sul Medio Don: la nuova operazione è denominata Piccolo Saturno.

 

16 DICEMBRE 1942 Clipart tricolore

La 1ª Armata Guardie del Fronte Sud-Occidentale e la 6ª Armata del Fronte di Voronež attaccano il II Corpo d'Armata italiano dalla testa di ponte di Verkhnij Mamon.

Al contempo, forze della 3ª Armata Guardie sovietica penetrano tra la Torino e la Pasubio, alla giuntura tra il XXXV Corpo d'Armata italiano e il XXIX Corpo tedesco.

 

17-19 DICEMBRE 1942 Clipart tricolore

Per tamponare la falla sul fronte della Divisione Ravenna e della Divisione Cosseria il Comando 8ª Armata trasferisce nel settore del II Corpo d'Armata la Divisione alpina Julia; questa è sostituita in linea dalla Divisione di Fanteria Vicenza.

Continuano accaniti i combattimenti. Inizio della fase di rottura nei settori tenuti dalle nostre Divisioni di Fanteria.

 

19 DICEMBRE 1942 Clipart tricolore

Inizio del ripiegamento delle Divisioni Pasubio, di aliquote della Ravenna, delle Divisioni Torino, Celere e Sforzesca.

 

21-23 DICEMBRE 1942 Clipart tricolore

La 1ª Armata Guardie sovietica affronta le Divisioni Pasubio, Torino e aliquote della Ravenna ad Arbusovka, denominata poi Valle della Morte. Sono presenti anche reparti tedeschi. Le perdite sono altissime. La sera del 23 dicembre si tenta di rompere l’accerchiamento: le truppe italiane – di retroguardia – si incolonnano dietro la 298ª Divisione tedesca. Direzione: Čertkovo, in cui si è costituito un caposaldo.

 

22 DICEMBRE 1942-24 GENNAIO 1943 Clipart tricolore

Il Comando del II Corpo d’Armata italiano giunge a Vorošilovgrad. Ad alcuni reparti della Divisione Ravenna viene affidata la difesa della città suddetta e dei ponti sul fiume Donez, per proteggerli da ogni infiltrazione nemica.

 

23 DICEMBRE 1942-17 GENNAIO 1943 Clipart tricolore

Le Divisioni di Fanteria italiane proseguono il ripiegamento, seguendo itinerari diversi. Le Divisioni Pasubio, Torino e aliquote della Ravenna formano il cosiddetto Blocco Nord.

La Divisione Sforzesca, il 6° Reggimento Bersaglieri, parte del 79° Reggimento della Pasubio e vari altri elementi frammischiati formano, invece, il Blocco Sud. A causa delle perdite numerosissime i resti del 6° Bersaglieri – unitamente ad altri reparti (due Gruppi del 120° Reggimento Artiglieria – combattenti come fanti –, un battaglione di movieri, un battaglione di bersaglieri di formazione, un Gruppo del 17° Reggimento Artiglieria della Sforzesca) – costituiranno la Colonna Carloni (dal nome del colonnello comandante il 6° Reggimento).

 

24 DICEMBRE 1942

II XXIV Corpo Corazzato del generale Badanov distrugge l'aeroporto di Tazinskaja interrompendo il ponte aereo tedesco con le forze accerchiate a Stalingrado.

 

25 DICEMBRE 1942-15 GENNAIO 1943 Clipart tricolore

Assedio di Čertkovo. Circa 14.000 uomini (7000 Tedeschi e altrettanti Italiani) rimangono chiusi nella città. Secondo il generale Lerici (comandante la Divisione Torino) soltanto 2500 sono i combattenti. Alla data del 15 gennaio si contano quasi 4000 infermi fra gli Italiani assediati a Čertkovo.

Il 29 dicembre – nel pomeriggio – giungono in aereo il Comandante dell’aviazione dell’8ª Armata, generale Enrico Pezzi, e il colonnello medico Bocchetti, per sincerarsi della situazione e intenzionati a dare un aiuto concreto. Nel viaggio di ritorno, però, si perderanno le tracce dell’aereo e del suo equipaggio.

Riusciranno a uscire dalla città approssimativamente 1600 uomini della Divisione Torino, 2000 uomini della Pasubio, 1800 uomini assegnati alle truppe e servizi di Corpo d’Armata, 500 uomini impiegati nella difesa attiva della città, 400 uomini delle Divisioni Ravenna e Celere (gli uomini della Celere sono complementi che, per l’evolversi drammatico della situazione, una volta giunti al Fronte Orientale non sono riusciti a raggiungere la prima linea).

 

26 DICEMBRE 1942-17 GENNAIO 1943 Clipart tricolore

Assedio di Millerovo. Alla difesa della città concorrono, insieme a reparti tedeschi, truppe italiane agli ordini del tenente colonnello Squillaci. In tutto 44 ufficiali e 863 militari di truppa. Fra essi la Compagnia volontari del capitano Vittorio Luoni, appartenente al 54° Reggimento della Divisione Sforzesca.

 

1943

 

2 GENNAIO 1943 Clipart tricolore

Nel tentativo di correggere l’atteggiamento dei soldati sovietici nei confronti dei prigionieri di guerra subito dopo la loro cattura, il vice-ministro alla Difesa, generale A.V. Chrulev firma il decreto 001, nel quale si sottolineano le gravi carenze che hanno finora contraddistinto il trasferimento dei prigionieri stessi. Vengono indicate le regole cui attenersi. Tali istruzioni sono seguite – il 12 gennaio – da ulteriore decreto dell’NKVD. Tuttavia le direttive saranno attuate soltanto di rado. I prigionieri di guerra subiscono le marce del davai, i trasporti ferroviari, gli orrori dei primi campi di smistamento. Le testimonianze dei reduci – nonché i documenti ufficiali –  riveleranno situazioni disumane.

I lager destinati ai prigionieri di guerra – che, secondo i dati disponibili, dal 1939 a inizio 1943 erano soltanto 24 – aumentano di numero, fino ad arrivare a 533 (più almeno altri nove lager speciali), distribuiti su tutto il territorio sovietico. I prigionieri italiani saranno rinchiusi in circa 430 dei lager suddetti.

 

5 GENNAIO 1943 Clipart tricolore

Le truppe del Blocco Sud si raccolgono a Rykovo e dintorni. Dal 23 gennaio al 3 febbraio la difesa della città verrà affidata ai resti della Colonna Carloni.

 

9 GENNAIO 1943 Clipart tricolore

La 3ª Armata Corazzata sovietica investe il XXIV Corpo Corazzato tedesco (cui è stata assegnata la Divisione Julia); il XXIV Corpo ripiega su Rovenki senza informare il Comando del Corpo d’Armata alpino.

 

13-27 GENNAIO 1943 Clipart tricolore

Il Fronte di Voronež avvia l'Operazione Ostrogožsk-Rossoš', l'offensiva sull'Alto Don contro il Corpo d'Armata alpino e la 2ª Armata ungherese.

 

Foto 18 - Il tenente Panazza presso la postazione di un pezzo da 75/13

 

15 GENNAIO 1943 Clipart tricolore    

Raid della 106ª Brigata Corazzata sovietica a Rossoš', sede del Comando di Corpo d’Armata alpino che si sposta a Podgornoe e affida la città a reparti di retroguardia.

 

16 GENNAIO 1943 Clipart tricolore    

Rossoš' cade. Il comandante del Corpo d’Armata alpino, generale Nasci, chiede di ripiegare ma il generale Gariboldi proibisce di abbandonare le posizioni sul Don.

 

16-17 GENNAIO 1943 Clipart tricolore

I resti del Blocco Nord giungono a Starobelsk.

 

17 GENNAIO 1943 Clipart tricolore

Il Comando d’Armata italiano autorizza il generale Nasci a ripiegare. Lo sganciamento dal Don inizia alle ore 17.00. Le quattro Divisioni (Cuneense, Julia, Tridentina, Vicenza) si ritirano a ovest su “vasta fronte”, marciando in ordine di combattimento su file parallele. Secondo gli ordini, bisogna puntare su Valuiki, ma per il momento solo il Comando di Corpo d’Armata alpino e la Divisione Tridentina ne sono informati.

 

Foto 19 - Automezzi italiani abbandonati tra Podgornoe e Postojalyj

 

19-20 GENNAIO 1943 Clipart tricolore

A Novopostojalovka, forze sovietiche sbarrano la ritirata alle Divisioni Cuneense e Julia. La battaglia prosegue per trenta ore: le due Divisioni alpine sono decimate, non riescono a passare e sono costrette a deviare l’itinerario di marcia.

 

Foto 20 - 20 gennaio 1943: i tenenti Grassi e Crespi (Div. Cuneense)

 

20 GENNAIO 1943 Clipart tricolore

Il generale Martinat – Capo di Stato Maggiore del Corpo d’Armata Alpino – viene incaricato dal generale Nasci di raggiungere le Divisioni Cuneense, Julia e Vicenza, per comunicare le varie tappe previste e il punto di sbocco a Valuiki.

Martinat riesce a incontrare solo il generale Pascolini (comandante la Divisione Vicenza).

 

21 GENNAIO 1943 Clipart tricolore

La Divisione Tridentina combatte a Seljakino. Ore 18.45: tramite radio tedesca (le apparecchiature radio italiane erano state distrutte a Opyt), il Comando di Corpo d’Armata alpino riceve un radiogramma da parte del Comando dell’8ª Armata: il punto di sbocco è Nikitovka, non più Valuiki, occupata fin dal giorno 19 gennaio da ingenti forze sovietiche. Il Comando di Corpo d’Armata alpino non riesce però a ripristinare i collegamenti con le Divisioni Julia, Cuneense e Vicenza, che proseguiranno verso Valuiki, come concordato in precedenza.

 

26 GENNAIO 1943 Clipart tricolore    

Tridentina e XXIV Panzerkorp (insieme a 40.000 fra sbandati e appartenenti a reparti vari e di varia nazionalità) infrangono a Nikolajevka l'ultimo sbarramento sovietico.

 

27 GENNAIO 1943 Clipart tricolore

II VII Corpo di Cavalleria cosacca sgomina a Valuiki i resti delle Divisioni Cuneense, Julia, Vicenza. I generali Battisti, Pascolini e Ricagno (comandanti, rispettivamente, le Divisioni Cuneense, Vicenza e Julia) vengono catturati.

 

28-31 GENNAIO 1943 Clipart tricolore 

Tridentina e XXIV Panzerkorp attraversano Slonovka, poi Bessarab, poi Bol’šie Troickoe e infine Šebekino, uscendo finalmente dalla sacca.

 

Foto 21 - Fuori dalla sacca

 

31 GENNAIO 1943

I Sovietici catturano Paulus a Stalingrado.

 

Foto 22 - Stalingrado: combattimenti presso la famosa fabbrica Ottobre Rosso

 

2 FEBBRAIO 1943

Le ultime truppe tedesche si arrendono a Stalingrado.

 

Foto 23 - Stalingrado: un soldato sovietico sventola la bandiera in segno di vittoria

 

17 FEBBRAIO 1943 Clipart tricolore

I resti della Colonna Carloni, unitamente a reparti tedeschi, combattono a Pavlograd. È questa l’ultima battaglia sostenuta da truppe italiane al Fronte Russo.

 

FEBBRAIO 1943 Clipart tricolore

Nei campi di prigionia si scatenano epidemie di tifo petecchiale e di dissenteria, che colpiscono persone già fortemente debilitate dalle lunghe marce, dai terribili trasporti in treno, e dalla scarsissima distribuzione di cibo. I morti sono numerosissimi.

In seguito i Sovietici cercheranno di fornire una certa assistenza medica, alla quale daranno un contributo importante anche ufficiali medici prigionieri. La fornitura di farmaci e di attrezzature sanitarie sarà sempre carente. Le visite periodiche effettuate da commissioni mediche esterne avranno lo scopo non tanto di migliorare le condizioni dei prigionieri, quanto di classificarli in funzione della loro idoneità al lavoro.

 

Foto 24 - Soldati del 38° Reggimento Fanteria (Divisione Ravenna) subito dopo la cattura

 

1 MARZO 1943 Clipart tricolore

Lavrentij Berija, capo dell’NKVD, emana un decreto sulla distribuzione dei prigionieri catturati nella zona del Don e a Stalingrado. La conseguenza sarà che nei mesi successivi quasi tutti gli ufficiali italiani prigionieri verranno concentrati a Suzdal’ (lager n. 160).

 

6 MARZO 1943 Clipart tricolore

I superstiti dell’8ª Armata si raccolgono nella zona di Gomel’, eccetto alcune aliquote dell’Intendenza e i reparti dotati di quadrupedi.

 

Foto 25 - Gomel': superstiti della Divisione Ravenna schierati, mentre assistono alla consegna di onorificenze

 

6-15 MARZO 1943 Clipart tricolore

Vengono rimpatriati i resti del Corpo d’Armata alpino. Il giorno 24 dello stesso mese terminano gli arrivi in Italia per quanto riguarda i reparti alpini.

 

25 MARZO 1943 Clipart tricolore

Alle ore 00.00 il Comando dell’8ª Armata cede al Comando del II Corpo d’Armata italiano ogni autorità sulle Forze Armate italiane in Unione Sovietica.

Al 27 marzo il II Corpo d’Armata è costituito  da 1860 ufficiali e 38.650 militari di truppa (tra Comando, Truppe e Servizi di Corpo d’Armata, appartenenti alle Divisioni Cosseria e Ravenna, e personale dell’Intendenza).

 

12 APRILE 1943 Clipart tricolore

Presi accordi con il Comando Supremo tedesco, si ufficializza che anche il II Corpo d’Armata rientrerà in Patria. Il 22 aprile vengono date disposizioni esecutive per il trasporto ferroviario e il 26 aprile inizia il movimento.

 

MAGGIO 1943 Clipart tricolore

A metà mese giunge da Mosca il famoso приказ (ordine): nessuno deve più morire nei lager. Le razioni alimentari vengono aumentate quel tanto che basta per mantenere i prigionieri di guerra in vita e, soprattutto, per consentire loro di lavorare.

 

20 MAGGIO 1943 Clipart tricolore

Mar Nero. A causa dell’andamento del conflitto a terra, l’operatività della flottiglia italiana si era ridotta sempre più tra la fine del 1942 e il gennaio 1943. Dopo avere partecipato al tentativo di riconquista di una testa di ponte nel settore di Novorossijsk – poi fallito – e a ulteriori operazioni al largo di Yalta, il 20 maggio i mezzi italiani lasciano le basi di Feodosia e Iwan Baba, troppo esposte al fuoco aereo avversario e vengono ceduti alla Kriegsmarine, tranne i sommergibili, uniche unità che mantengono equipaggio italiano. Tali unità effettuano altre ventuno operazioni.

Dopo l’8 settembre e la firma dell’armistizio, i sommergibili rimarranno nel porto romeno di Costanza dove, nell’agosto 1944, verranno catturati dai Sovietici in pessimo stato di manutenzione.

In primavera – data imprecisata – vengono trasferiti in Italia anche i MAS sul Ladoga: in 90 giorni di impiego hanno compiuto 59 uscite e ingaggiato 17 scontri. Senza perdite di nessun genere.

Sebbene il giudizio sulla XII Squadriglia sia positivo, il suo intervento – limitato a causa delle condizioni meteo molto particolari – non ha mai avuto possibilità alcuna di interrompere i rifornimenti via lago alla città di Leningrado. Molti si sono chiesti se sia valsa la pena spostare le quattro unità MAS, facendo loro percorrere circa mille miglia per raggiungere la zona di operazioni.

 

22 MAGGIO 1943 Clipart tricolore

Secondo l’Ufficio Storico dello Stato Maggiore dell’Esercito le partenze da Gomel’ per l’intera Armata italiana sono ultimate.

 

5-16 LUGLIO 1943

Il 5 luglio prende il via l’Operazione Cittadella, terza offensiva tedesca al Fronte Orientale, più nota come Battaglia di Kursk. Le forze in campo da ambo le parti – considerando uomini, mezzi corazzati e aerei – sono colossali. Il 12 luglio le due Unità corazzate tedesche avanzano verso Prochorovka, ma vengono intercettate dalla 5ª Armata Corazzata della Guardia. Lo scontro dura otto ore, mentre in cielo si svolge uguale battaglia.

Il 13 luglio Hitler decide di sospendere l’offensiva, ritenendo necessario trasferire uomini e mezzi in Italia (il 10 luglio gli Alleati erano sbarcati in Sicilia) e nei Balcani.

Il fallimento dell’Operazione Cittadella ha come conseguenza immediata un numero enorme di perdite e un pericoloso assottigliarsi delle riserve, che espone il fronte al rischio di uno sfondamento.

 

23 AGOSTO 1943

Khar’kov viene defitivamente liberata dai Sovietici.

 

Dal 1944 al 1954

 

27 GENNAIO 1944

Alle ore 20.00 il cielo di Leningrado è illuminato da razzi rossi, bianchi, azzurri e dorati. 324 cannoni sparano a salve per annunciare che l’assedio più lungo della storia moderna – durato 880 giorni – è finalmente concluso.

 

Foto 26 - Durante l'assedio di Leningrado: vittime di un raid aereo tedesco

 

31 AGOSTO 1944

I Sovietici occupano Bucarest. Il 12 settembre Romania e U.R.S.S. firmano un armistizio le cui condizioni sono dettate da Mosca.

 

9 APRILE 1945

Cade Königsberg. La conquista della Prussia Orientale causa perdite ingentissime all’Armata Rossa.

 

2 MAGGIO 1945

Cade Berlino. Hitler – dopo avere sposato Eva Braun – si era suicidato insieme a lei il 30 aprile.

 

8 MAGGIO 1945

Poco prima di mezzanotte il feldmaresciallo Wilhelm Keitel firma un documento di resa presso il Quartier Generale di Žukov, alla presenza del maresciallo sovietico e di rappresentanti alleati. Tale documento sancisce la fine della guerra in Europa, anche se alcuni reparti tedeschi continueranno a combattere a Praga sino all’11 maggio.

 

SETTEMBRE 1945 Clipart tricolore

Inizia, per scaglioni, il rimpatrio dei soldati italiani prigionieri di guerra. Proseguirà fino al marzo 1946. Gli ufficiali, invece, rientreranno con viaggio lungo ed estenuante solo a partire dalla tarda primavera del 1946. Trascorreranno addirittura un certo periodo (fino al 6 giugno 1946) in uno stabilimento balneare sul Mar Nero.

Non tutti torneranno in Patria: un gruppo di soldati e ufficiali viene trattenuto in prigionia. Secondo la documentazione russa esaminata da Maria Teresa Giusti (autrice del libro I prigionieri italiani in Russia), i trattenuti dopo gli ultimi rimpatri del 1946 ammontano addirittura a 47.

Di alcuni di essi si ignorano identità e sorte (vedi pagg. 181-188, opera citata).

 

Dei circa 20.000 prigionieri di guerra italiani rimpatriati dalle autorità sovietiche al termine del conflitto, solo 10.030 appartengono all’ARM.I.R.; gli altri sono nostri soldati internati dai Tedeschi dopo l’8 settembre 1943, che i Russi avevano trovato nei campi nazisti durante la loro avanzata verso ovest e che, invece di essere rimpatriati, erano stati trasferiti nei campi sovietici.

  

6 MAGGIO 1950 Clipart tricolore

Vengono rimpatriati i generali Battisti, Pascolini e Ricagno. In luglio torneranno alle loro famiglie alcuni fra gli altri trattenuti.

 

12 FEBBRAIO 1954 Clipart tricolore

Rientrano in Italia gli ultimi prigionieri di guerra italiani, trattenuti in Unione Sovietica. Sono passati quasi nove anni dalla fine del secondo conflitto mondiale.

 

Bibliografia

 


Per la stesura della Cronologia ci si è basati su:

 

Guerra assoluta, Chris Bellamy, Einaudi, Torino, 2010

 

I prigionieri italiani in Russia, Maria Teresa Giusti, Il Mulino, Bologna, 2003

 

La Campagna di Russia – Nel 70º anniversario dell'inizio dell'intervento del C.S.I.R. – Corpo di Spedizione Italiano in Russia, Antonello Biagini-Antonino Zarcone, a cura di, Edizioni Nuova Cultura, Roma, 2013

 

La Campagna di Russia – Vol. 1 e 2, Aldo Valori, Grafica Nazionale Editrice, Roma, 1950-‘51

 

Le operazioni delle Unità italiane al Fronte Russo (1941-1943), USSME, a cura di, Roma, 1977

 

Prigionia: c’ero anch’io, vol. I, Giulio Bedeschi, a cura di, Mursia, Milano

 

Rapporto sui prigionieri di guerra italiani in Russia, U.N.I.R.R., a cura di, Fratelli Crespi Industria Grafica, Cassano Magnago (VA), 1995

 

Ritorno sul Don: la guerra degli Italiani in Unione Sovietica 1941-1943, Antonelli Quinto, Gardumi Lorenzo e Scotoni Giorgio, a cura di, Fondazione museo storico del Trentino, Trento, 2012

 

Wikipedia

 

Fonti iconografiche

 

(I numeri tra parentesi corrispondono ai numeri delle immagini presenti nella cronologia. Le uniche foto senza didascalia sono quelle contrassegnate dai numeri 9 e 10, relative al trasferimento dei MAS al Lago Ladoga.)

 

Guerra assoluta, Chris Bellamy, Einaudi, Torino, 2010

(26)

 

Il Tempio di Cargnacco al Soldato Ignoto, Piero Fortuna-Luigi Grossi, Chiandetti Editore, Reana del Rojale (UD), 1991

(3-4-17-19-21)

 

I servizi logistici delle Unità italiane al Fronte Russo (1941-1943), USSME, a cura di, Roma, 1975

(5-11-25)

 

La tragedia italiana sul Fronte Russo (1941-1943), Pier Luigi Bertinaria, Presentazione e coordinamento di, Bruno Ghigi Editore, Rimini, 1997

(9-10-13-16-24)

 

Le operazioni delle Unità italiane al Fronte Russo (1941-1943), USSME, a cura di, Roma, 1977

(8)

 

Policarpo Chierici, Comandante Alpino – Guerra e Pace nei documenti di un protagonista – Russia 1942-1943, Arnaldo Chierici, a cura di, Nordpress Edizioni, Chiari (BS), 2002

(18)

 

Retroscena della disfatta italiana in Russia nei documenti inediti dell'8ª Armata, Vol. 1, L'occupazione, G. Scotoni, S.I. Filonenko, a cura di, Casa Editrice Panorama, Trento, 2008

(12)

 

Stalingrado, Antony Beevor, BUR-RCS Libri, Milano, 2000

(15)

 

Storia globale della Seconda Guerra Mondiale, Vol. 1, La prima fase della guerra: l'offensiva dell'Asse e del Giappone, Gerhard L. Weinberg, De Agostini Editore, Novara, 2008

(1-2-6-7)

 

Storia globale della Seconda Guerra Mondiale, Vol. 2, La seconda fase della guerra: la controffensiva degli Alleati, Gerhard L. Weinberg, De Agostini Editore, Novara, 2008

(14-22-23)

 

Vita quotidiana durante la Campagna di Russia (1942-1943), Il diario fotografico inedito di un alpino sul Don, Pasquale Grignaschi, Interlinea Edizioni, Novara, 2000

(20)

 

 

fine 

 

 

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