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Anche per me è "storia di famiglia" (Matteo De Santis)

01/07/2018 12:51 #1 da Michela
Buongiorno.
Mi presento, sono Michela e sono qui perché anche il mio cognome è iscritto tra quelli di coloro che non sono più tornati dalla Campagna di Russia.

Il mio prozio si chiamava Matteo De Santis, nato a Salerno nel 1916 e morto a Vorošilovgrad il 12 novembre 1942.
Aveva il grado di Sergente e faceva parte del 309° Comando Tappa Speciale per il C.S.I.R., informazioni tratte dalla corrispondenza.
Risulta sepolto nel cimitero campale di Vorošilovgrad, tomba n°305, come mi scrisse il Commissariato Generale Onoranze Caduti in Guerra, e come ho visto, con grandissima emozione e commozione nella galleria immagini di questo sito, nella sezione dedicata ai cimiteri campali.
Nel 2001 il Commissariato mi scrisse che una loro delegazione si era recata sul posto l'anno precedente, quindi nel 2000 ed aveva accertato che su una buona parte dell'area cimiteriale, in anni antecedenti al 1990, anno in cui le Autorità sovietiche avevano iniziato a concedere i permessi per le ricerche e le esumazioni, era stato edificato un ospedale, la cui costruzione aveva comportato la distruzione di molte sepolture e la dispersione dei resti mortali dei caduti ivi sepolti. In tale occasione era stato possibile esumare solo 15 caduti tra cui non figurava il nome del mio prozio. Mi scrissero anche che era in programma un nuovo viaggio per cercare di rimpatriare tutti i caduti che sarebbe stato possibile rintracciare ed esumare. Da allora più nessuna notizia.
Ho scritto nuovamente compilando il modulo apposito alcuni giorni fa.

Facendo qualche ricerca ho trovato degli articoli del 2007 in cui si parla di un centro commerciale che sarebbe dovuto sorgere proprio nell'area del cimitero, di proteste finite in rissa, di presunte esumazioni "clandestine" e di una temporanea interruzione dei lavori. In una interrogazione parlamentare del 2 aprile 2007, viene menzionato anche il parere dell'allora presidente Unirr Carlo Vicentini. In un passaggio si dice anche che la costruzione dell'ospedale nel 2000 era stata interrotta.
Dopo di ciò non sono stata in grado di avere informazioni ulteriori sulla questione.
Spero, in attesa della risposta del Commissariato, che qualcuno di voi abbia informazioni successive alla vicenda e magari di poter ricostruire un po' la storia degli ultimi mesi di vita del mio prozio, (di cui conservo due cartoline e due lettere dal fronte russo, da giugno a novembre 1942), anche relativamente al reparto di appartenenza.

Fin da piccola la storia, che mi sembrava un po' un triste romanzo, di questo giovane caduto in guerra mi interessava ed appassionava, anche perché avvolta da una sorta di mistero, ed era un argomento tabù per mio nonno (il fratello) come lo era stato per il padre, che non voleva si parlasse di quel suo figlio mai tornato.
Non so se questa sorta di censura fosse dovuta al dolore, o alle circostanze poco chiare del decesso.
Anche per questo motivo è importante per me conservarne la memoria ed avere tutte le informazioni possibili.

Mi scuso per la lunghezza e vi ringrazio.
Allegati:

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02/07/2018 14:25 - 13/07/2018 11:49 #2 da Patrizia Marchesini
Risposta da Patrizia Marchesini al topic Anche per me è "storia di famiglia" (Matteo De Santis)
Salve, Michela...

Benvenuta nel forum. Ho letto il suo commento e la ringraziamo per avere condiviso questi dettagli sul suo prozio Matteo.
Come avrà notato, risulta nel nostro elenco caduti e dispersi, ma non mi sembra di averlo visto nella banca-dati del Commissariato Generale per le Onoranze ai Caduti. Da essa risultano quattro militari con il cognome De Santis, originari di Salerno, però nessuno aveva - come nome di battesimo - Matteo, e non vi è corrispondenza neppure con le date di nascita.

Questo è strano, poiché il nostro elenco deriva da dati del Ministero della Difesa, e anche perché lei stessa ha avuto notizie in merito al suo congiunto dal Commissariato stesso.

Mi auguro che il Commissariato sia in grado di fornirle ragguagli ulteriori e aggiornati... quanto accaduto con il cimitero di Vorošilovgrad purtroppo si è verificato anche con altri cimiteri campali predisposti all'epoca dai nostri cappellani militari in Ucraina e Russia: in più di un caso, nonostante fosse stato identificato il luogo in cui si trovava un determinato cimitero italiano, le esumazioni non furono possibili... o furono possibili solo in minima parte, causa lo sviluppo edilizio successivo che aveva interessato proprio l'area in cui era stato allestito il cimitero stesso.

Posso suggerirle di leggere il libro di Ina Moretti, Mani sante?
Da tale volume - poco più di un anno fa - avevo desunto un brano che racconta proprio del cimitero di Vorošilovgrad, del suo allestimento e della cerimonia di inaugurazione.

Prima di salutarla, chiedo il consenso a inserire la foto di Matteo nella nostra galleria-immagini dedicata ai deceduti al Fronte Russo.
La foto medesima andrà a corredare anche la scheda di dettaglio del suo prozio (che può aprire e stampare dopo averne visualizzato il nominativo nell'elenco caduti e dispersi già citato).

Cari saluti.


Patrizia

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02/07/2018 20:07 #3 da Michela
La ringrazio per la risposta e certamente ha il mio consenso ad inserire la foto nella galleria di immagini.
Avevo notato ed anche a me sembra assai strano che dalla ricerca nella banca dati il nome non risulti nonostante sia stato precisamente individuato (nome del padre e della madre, data e luogo di nascita e morte) dal Commissariato quando chiesi notizie.

Nessuna notizia dunque su quale sia stata la sorte di quel cimitero dopo il 2007 e la presunta costruzione del centro commerciale?
Spero il Commissariato potrà darmi risposte anche su questo.

La ringrazio per il consiglio, avevo infatti letto il brano da lei citato, veramente toccante per me, anche perché Matteo morì solo dieci giorni dopo l'inaugurazione di quel cimitero.

Se possibile chiedo consigli di lettura per approfondire le vicissitudini di quella zona nel 1942. Sul reparto a cui apparteneva Matteo ho trovato poco o nulla.
Essendo amante della storia, ma poco esperta in storia militare ho cercato di comprendere innanzitutto cosa fossero e di cosa si occupassero le Tappe Speciali.

Un'ultima cosa, seguendo i consigli del vostro sito ho contattato l'Archivio di Stato per richiedere copia del foglio matricolare, ma qui un'ulteriore stranezza, mi rispondono che non ne sono in possesso perché il mio prozio ha prestato servizio in Marina, cosa che a me non risulta!
Le due lettere che conservo, precedenti alla partenza per la Russia, sono scritte da Fano nel 1939 e nel 1940, ma non fanno supporre affatto che fosse in Marina.

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11/07/2018 16:10 - 11/07/2018 16:30 #4 da Patrizia Marchesini
Risposta da Patrizia Marchesini al topic Anche per me è "storia di famiglia" (Matteo De Santis)
Salve, Michela.

Mi perdoni se l'ho fatta attendere...
Le uniche info che ho trovato sul Comando Tappa Speciale n. 309 sono nel volume I Servizi Logisitici delle Unità italiane al Fronte Russo (1941-1943), a cura dell'Ufficio Storico dello Stato Maggiore dell'Esercito.
Libro non molto facile a reperirsi... temo, inoltre, che se ne trovasse una copia tramite siti come quello di Maremagnum l'acquisto risulterebbe abbastanza costoso.
In questi casi suggerisco spesso di fare un tentativo presso la propria biblioteca, chiedendo di usufruire eventualmente del prestito inter-bibliotecario.
Da una verifica tramite il sistema di ricerca del Servizio Bibliotecario Nazionale ho scoperto che il libro è disponibile in diverse biblioteche.
Clicchi qui e dovrebbe visualizzare la schermata che mostra l'elenco delle biblioteche suddette.

Nel volume il capitolo X è dedicato al Servizio delle Tappe.
In relazione al C.S.I.R. (luglio '41 - luglio '42) è spiegato che tale Servizio "non era previsto per le Grandi Unità inferiori alle Armate e pertanto, avendo il Corpo di Spedizione la costituzione organica di un Corpo d'Armata, pur essendo esso stato rinforzato dall'assegnazione di una Intendenza Speciale, nella formazione di questa non fu compreso alcun organo direttivo del Servizio delle Tappe." [Pag. 167]

Nell'estate '42, causa l'invio di truppe ulteriori, il nostro contingente assunse la consistenza di un'Armata (che andò a includere il vecchio C.S.I.R., al fronte già da un anno; esso assunse la denominazione di XXXV Corpo d'Armata).

"La costituzione dell'Armata e la trasformazione dell'Intendenza Speciale C.S.I.R. in una normale Intendenza di Armata fecero sì che i compiti affidati alla Direzione delle Tappe fossero considerevolmente accresciuti. Il numero totale delle Tappe fu portato a 24, di cui dieci Comandi di Tappa Speciale (13 ufficiali e 60 sottufficiali e soldati ciascuna), atti a svolgere compiti estesi e complessi. [...] [Pag. 173]
Con la ripresa delle operazioni offensive germaniche, nella quali fu inquadrata dapprima la partecipazione del XXXV Corpo d'Armata - C.S.I.R. nel bacino del Mius e poi quella dell'8ª Armata per il raggiungimento del Donez e lo schieramento sul Don, il Servizio delle Tappe dovette modificare il proprio schieramento per adeguarlo a quello delle Grandi Unità. Fu tutta una serie di scavalcamenti, durante i quali anche le Tappe prendevano parte all'avanzata: la Tappa Speciale 309 a Voroscilovgrad [e altre] giunsero per prime nelle località tra i reparti italiani, mentre ancora ardevano gli incendi e brillavano le mine a scoppio ritardato lasciati dai Sovietici in ritirata.
Esse provvidero alla ripresa della vita organizzata, non soltanto nell'interesse militare delle operazioni, ma anche a vantaggio della non poca popolazione civile, composta in prevalenza di vecchi, donne e fanciulli, rimasta priva di ogni risorsa. [...]" [Pagine 174 e 175]

"L'attività prevalente dell'apparato delle Tappe, soprattutto nella zona più avanzata, fu dedicata all'assistenza (di vitto e alloggio, e sanitaria) dei militari in transito, specialmente isolati o a piccoli drappelli. [...] Le [Tappe] più attive furono: la Tappa n. 309 a Voroscilovgrad, dove quasi tutte le Unità facevano capo; la Tappa n. 306 a Rykovo [nota di Patrizia: a seguire, breve elenco di Tappe]." [Pag. 175]

Seguono poi alcune pagine su quelle che furono le attività dei Servizi delle Tappe e dei Comandi Tappa...
Ma non mi sembra vi siano dettagli specifici sul Comando Tappa Speciale n. 309 che potrebbero aiutarci a capire cosa accadde a Matteo, deceduto il 12 novembre.

Per completezza di informazioni aggiungo qualche altra riga...

"Nella seconda decade di dicembre l'arretramento della linea di combattimento, conseguente all'andamento della Seconda Battaglia Difensiva del Don, ebbe sensibili ripercussioni anche sulla sorte delle Tappe. [...] [Pag. 184]
Le Tappe scaglionate lungo gli itinerari percorsi dalle colonne, tra loro distanti una giornata di marcia, si scavalcavano appena fossero state sorpassate dall'ultimo scaglione, per proseguire più avanti il loro servizio, che valse a ridurre grandemente le perdite di uomini assicurando vitto caldo, generi di conforto, alloggiamenti, cura e ricovero agli ammalati.
Risultarono particolarmente impegnate in quell'opera: [...] la Tappa Speciale n. 309 di Voroscilovgrad [nota di Patrizia: come intuibile, anche in questo caso vi è un breve elenco delle Tappe coinvolte in maggior misura durante il ripiegamento delle truppe] [...]." [Pag. 185]

Quanto precede è da riferirsi in modo particolare al momento in cui le colonne delle varie Grandi Unità in ripiegamento giunsero nelle retrovie dell'Armata e in posizioni più sicure.
Altro non c'è. Da alcuni disegni schematici si desume che il Comando Tappa Speciale n. 309 rimase a Vorošilovgrad sino al 28 gennaio 1943.
Dal 29 gennaio al 10 febbraio il suddetto Comando Tappa si spostò a Kremenčug (in lingua ucraina --> Kremenčuk), località situata a nord-ovest di Dnepropetrovsk.

Come lettura ulteriore, grazie al nostro elenco bibliografico, ho trovato un volume che si intitola Bisturi e guerra: la storia fotografica del più efficiente ospedale militare italiano nella Campagna di Russia durante il secondo conflitto mondiale, di Gian Carlo Morando.
Secondo la descrizione, il libro dovrebbe parlare dell'ospedale di Vorošilovgrad.
Tramite la summenzionata schermata di ricerca del Servizio Bibliotecario Nazionale, ho scoperto che il libro è disponibile in due biblioteche (una delle quali, contrassegnata dal quadratino, dovrebbe acconsentire al prestito-interbibliotecario cui ho già accennato).

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Non ho, purtroppo, notizie sulla sorte del cimitero di Vorošilovgrad, e mi auguro che il Commissariato Generale possa avere qualche novità positiva al riguardo.

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In merito al Foglio Matricolare, provi a rivolgersi al Centro Documentale di Salerno ; non so spiegarle la questione dell'appartenenza del suo congiunto a un reparto della Regia Marina (se così fosse stato, possiamo ipotizzare che ciò avvenne prima della sua partenza per il Fronte Orientale; cmq - in relazione alla Campagna di Russia - sembra risultare la sua assegnazione al Comando di Tappa Speciale n. 309).

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Ho pubblicato la foto di Matteo nella galleria-immagini dedicata ai deceduti al Fronte Russo. Utilizzi la funzione di ricerca (basta inserire cognome e nome) per visualizzare la foto in modo veloce e clicchi sull'icona rettangolare per ingrandire l'immagine stessa.
Ho pensato di ritagliare un mezzo busto dalla foto a figura intera, perché molto meno sfuocata-danneggiata.
Alla fine risulta simile a quella che lei ha scelto come icona per il nostro forum.

Infine, ho abbinato la medesima immagine inserita nella galleria suddetta alla scheda di dettaglio del suo prozio.
Per aprire la scheda occorre prima visualizzare il nominativo di Matteo nell'elenco caduti e dispersi di questo sito.
Poi basta un clic sulla piccola lente di ingrandimento che noterà a sinistra del nominativo stesso.

Cari saluti.


Patrizia

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11/07/2018 19:50 #5 da Michela
La ringrazio moltissimo Patrizia, per le sue preziose ricerche, per aver avuto la pazienza e la gentilezza di trascrivere i passaggi riguardanti il reparto e per aver inserito la foto nella galleria e a completamento della scheda.

Proverò senz'altro a reperire i testi menzionati, sembrano molto interessanti per contestualizzare le vicende in esame.

Se ho ben compreso i Comandi di Tappa si occupavano dell'assistenza logistica alle truppe che avanzavano e della gestione dell'amministrazione locale.

Riguardo il Foglio Matricolare ho provato a chiedere maggiori spiegazioni all'Archivio di Stato, allegando anche la scheda presente qui sul sito, e questa è stata la risposta:
"...la notizia dell'arruolamento in Marina è stata dedotta dalla Lista di leva di Salerno, anno 1916, in cui risulta l'iscrizione come Marittimo nel 1935, poi fu riformato nella Leva marittima e omesso dall'elenco dei Riformati nel 1937, richiamato a nuova visita e riscritto nelle Liste di leva 10 ottobre 1938, nella Lista di Leva del 1918 risulta abile ed arruolato, ma il suo Ruolo non è presso l'Archivio, si rivolga alla Capitaneria di Porto di Salerno".

Non ho ben capito se dopo essere stato dichiarato abile risulti poi arruolato in Marina o meno. Se sì devo desumere che abbia svolto il servizio di leva in Marina e sia stato poi "spostato" nell'Esercito per motivi bellici o altro? Era una consuetudine possibile?
Ho scritto alla suddetta Capitaneria, speriamo possano dirimere questi dubbi recuperando la documentazione.

Confermo certamente la sua assegnazione al Comando di Tappa Speciale n. 309 poiché l'indicazione è presente anche nella corrispondenza.
La cronologia delle lettere che conservo è la seguente: Fano 6.09.1939, Fano 6.06.1940, Russia 28.06.1942, Russia 20.07.1942, Russia 12.10.1942, Russia 11(?).11.1942.
A giugno '42 era appena arrivato in territorio russo, definendolo "bolgia infernale...".
Rileggerle mi provoca sempre grande tristezza, oltre al tentativo di analizzare ogni parola per comprendere le vicende.
Se può essere d'interesse potrei postarne in seguito le scansioni.

Grazie.

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12/07/2018 15:53 #6 da Patrizia Marchesini
Risposta da Patrizia Marchesini al topic Anche per me è "storia di famiglia" (Matteo De Santis)
Salve, Michela.

Credo che in teoria, dopo avere svolto il servizio di leva, un militare potesse essere assegnato anche a un reparto del tutto diverso.
La logica tuttavia direbbe che, a seguito di un addestramento in Marina, non fosse proprio opportuno essere trasferiti a qualcosa di terrestre, ma può essere che in Marina il suo prozio avesse svolto incarichi di tipo amministrativo-logistici... compiti molti simili a quelli previsti per un militare assegnato a un Comando Tappa.

Come le ho detto nella mia risposta di ieri, provi a sentire il Centro Documentale (ex Distretto Militare) di Salerno, sperando possano avere copia del Foglio Matricolare.
Pensando alla questione della Regia Marina, dia uno sguardo a questa pagina del Ministero della Difesa.

Ricordo che, se lo desidera, può ottenere anche copia del Verbale di Irreperibilità (consulti la Guida per le ricerche disponibile in questo sito).

Un saluto.


Patrizia


P.S.1
Se vorrà pubblicare le scansioni delle quattro lettere di Matteo - scritte mentre era al Fronte Russo - tenga presente che ogni file allegato non deve superare 1 MB. L'ultima - dell'11 novembre - è di certo per lei e per la sua famiglia oltremodo struggente perché i dati ufficiali ci dicono che il suo congiunto morì proprio il giorno successivo

P.S.2
Nel sito è disponibile la storia di Enrico Marcatili, assegnato al CDLVI Gruppo di Artiglieria Appiedato (i Gruppi di Artiglieria Appiedati e i Battaglioni Territoriali Mobili dipendevano anch'essi dal Servizio delle Tappe).

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Moderatori: Patrizia MarchesiniMaurizio Comunello

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