Se n'è andato il 28 dicembre, alle quattro del mattino.
Me lo ha riferito il figlio Fiorenzo. Sabato 30 dicembre hanno avuto luogo le esequie.
Marzio e i suoi occhi vivaci.
Marzio, imbevuto di Romagna, ironico e anche un pochino irriverente.
Classe 1920, era partito per la Russia alla fine del gennaio 1942, con il 6° Reggimento Bersaglieri.
A fine ottobre dello stesso anno, a causa della morte del babbo, gli fu concessa una licenza e rientrò in Italia.
Quel grave lutto familiare si rivelò - con ogni probabilità - la sua salvezza...
Terminata la licenza, ripartì per il fronte.
Ma, nel frattempo, la situazione per il 6° Reggimento e per l'intera Divisione Celere si era fatta difficilissima.
Così la tradotta su cui viaggiava venne fermata a Dnepropetrovsk. Si era verso Natale... e Marzio evitò quindi i duri attacchi in linea e la parte del ripiegamento più drammatica.
Il Fronte Orientale ricorreva spesso nei suoi pensieri. Di Russia parlava con la signora ucraina che - negli ultimi tempi - aiutava i familiari ad assisterlo. Con lei rivangava ricordi ed episodi.
Marzio mancherà a tanti... non solo ai suoi cari, ma anche - per esempio - ad Amerigo Camugnani, che lo considerava una figura di riferimento e che - da quando era un ragazzino - era abituato ad ascoltarne i racconti.
Ho avuto, proprio grazie ad Amerigo, la possibilità e l'onore di conoscere Marzio nel marzo 2016 e da quell'incontro era scaturita un'
intervista
disponibile nel nostro sito...
La Presidenza Nazionale e tutta l'U.N.I.R.R. partecipano al dolore dei familiari e di quanti gli hanno voluto bene.