- Messaggi: 1
- Ringraziamenti ricevuti 0
notizie di soldati in genere
- pino
- Autore della discussione
- Offline
- New Member
-
Riduci
Di più
18/11/2014 11:47 #1
da pino
notizie di soldati in genere è stato creato da pino
A settantanni dalla fine della guerra, e possibile poter dire ( definitivamente ) che in Russia effettivamente sono rimasti parecchi soldati italiani per ricominciare una nuova vita ? E possibile poter dire che questi ex soldati italiani sono stati resi " liberi " a lavorare nelle fabbriche o chi sa dove, e quindi si sono fatti o rifatti lì una famiglia ? Il film " I girasoli " ( credo ne conoscete almeno la trama ) a settantanni dalla fine della guerra, è credibile ?
Grazie.
Grazie.
Accedi o Crea un account per partecipare alla conversazione.
- Patrizia Marchesini
-
- Offline
- Administrator
-
Riduci
Di più
- Messaggi: 1348
- Ringraziamenti ricevuti 339
18/11/2014 23:48 #2
da Patrizia Marchesini
Risposta da Patrizia Marchesini al topic notizie di soldati in genere
Salve, Pino.
Il film I girasoli - nonostante la trama coinvolgente e la presenza di due attori come Sofia Loren e Marcello Mastroianni - non è credibile.
Durante il ripiegamento di certo alcuni dei nostri soldati - feriti, congelati, o semplicemente sfiniti - trovarono rifugio e aiuto nelle isbe.
I controlli da parte delle autorità sovietiche erano però minuziosi, il rischio di delazioni e di subire pesanti conseguenze per avere aiutato un nemico era troppo forte. Anche quegli Italiani finirono, prima o poi, nei lager.
Una testimonianza in proposito si trova nell'intervista a Lelio Zoccai. Scorra la terza parte dell' intervista a Lelio Zoccai e leggerà alcune righe su questo tema.
Non vi sono, inoltre, conferme ufficiali sul fatto che prigionieri italiani siano rimasti volontariamente a lavorare in Unione Sovietica quando i pochissimi sopravvissuti vennero rimpatriati.
A leggere quanto riferirono questi ultimi una volta rientrati in Italia, risulta del tutto evidente che la maggior parte dei catturati era già deceduta alla fine della primavera 1943: la sistemazione nei campi, se si considerano i primi mesi di prigionia, era pressoché incompatibile con la vita, come dichiarò il dottor Enrico Reginato dopo il rimpatrio, avvenuto nel 1954, dopo dodici anni nei lager.
Per organismi già debilitati dal freddo, dalle marce del davaj e dai terribili viaggi ferroviari, l'arrivo in campi in cui l'alimentazione era del tutto carente e in cui mancavano medicinali e assistenza medica, favorì l'insorgere di epidemie varie. La mortalità raggiunse percentuali altissime. Si stima che gli Italiani catturati furono tra i 60.000 e i 70.000. Solo 10.030 di essi tornarono.
Cordiali saluti.
Patrizia
Il film I girasoli - nonostante la trama coinvolgente e la presenza di due attori come Sofia Loren e Marcello Mastroianni - non è credibile.
Durante il ripiegamento di certo alcuni dei nostri soldati - feriti, congelati, o semplicemente sfiniti - trovarono rifugio e aiuto nelle isbe.
I controlli da parte delle autorità sovietiche erano però minuziosi, il rischio di delazioni e di subire pesanti conseguenze per avere aiutato un nemico era troppo forte. Anche quegli Italiani finirono, prima o poi, nei lager.
Una testimonianza in proposito si trova nell'intervista a Lelio Zoccai. Scorra la terza parte dell' intervista a Lelio Zoccai e leggerà alcune righe su questo tema.
Non vi sono, inoltre, conferme ufficiali sul fatto che prigionieri italiani siano rimasti volontariamente a lavorare in Unione Sovietica quando i pochissimi sopravvissuti vennero rimpatriati.
A leggere quanto riferirono questi ultimi una volta rientrati in Italia, risulta del tutto evidente che la maggior parte dei catturati era già deceduta alla fine della primavera 1943: la sistemazione nei campi, se si considerano i primi mesi di prigionia, era pressoché incompatibile con la vita, come dichiarò il dottor Enrico Reginato dopo il rimpatrio, avvenuto nel 1954, dopo dodici anni nei lager.
Per organismi già debilitati dal freddo, dalle marce del davaj e dai terribili viaggi ferroviari, l'arrivo in campi in cui l'alimentazione era del tutto carente e in cui mancavano medicinali e assistenza medica, favorì l'insorgere di epidemie varie. La mortalità raggiunse percentuali altissime. Si stima che gli Italiani catturati furono tra i 60.000 e i 70.000. Solo 10.030 di essi tornarono.
Cordiali saluti.
Patrizia
Accedi o Crea un account per partecipare alla conversazione.
Moderatori: Maurizio Comunello, Patrizia Marchesini