Ciao, Alessandro.
Piacere di risentirti.
Sono contenta che la visita presso l'Archivio USSME si sia rivelata fruttuosa e utile a chiarire il dubbio in merito a quale delle Compagnie del XXVI Battaglione Mortai della Torino fosse rimasta con tale Divisione e quali, invece, furono assegnate a rinforzo della Celere.
In merito al ripiegamento di quest'ultima Divisione ho verificato nei soliti libroni su cui faccio parecchio affidamento in casi del genere: Le operazioni delle Unità italiane al Fronte Russo (1941-1943), a cura dell'Ufficio Storico - Stato Maggiore dell'Esercito, e La Campagna di Russia - C.S.I.R./Arm.I.R. (1941-1943), di Aldo Valori.
Siccome le pagine consultate non sono poche, cercherò di fare una sintesi per quanto riguarda il ripiegamento, tenendo presente che ciò che interessa sono gli avvenimenti relativi al XXIX Corpo d'Armata Germanico, cui - come sappiamo - dall'autunno 1942 era assegnata la Divisione Celere, insieme alla Torino e alla Sforzesca.
Alle ore 14.00 del 19 dicembre 1942 il Comando del XXIX Corpo d'Armata ordina che tutti reparti della Celere ripieghino sul fiume Tihaja, sistemandosi a difesa sulla linea Meškov - Provalskij, posizionandosi tra le Divisioni Torino e Sforzesca.
Nel pomeriggio anche la Torino riceve ordine di arretrare sul fiume Tihaja, trasmettendo l'ordine stesso al 3° Reggimento Bersaglieri, schierato immediatamente a destra della Torino e isolato dal Comando della Divisione Celere, che è sotto attacco a Meškov (dove si trovano, oltre al Comando divisionale, anche altri reparti: la Sezione di Sanità, due Ospedali da Campo, il Nucleo Chirurgico, la Sezione di Sussistenza, la Squadra Panettieri, Il Posto di avviamento munizioni divisionale, Autoreparti, Sezione Carburanti e Lubrificanti... in pratica tutti i Servizi della Divisione Celere).
Si tenta di formare un caposaldo a Meškov, ma il Comando della Celere e i reparti appena elencati verranno quasi completamente annientati.
L'ordine emanato alle 14.00 dal XXIX CdA risulta, quindi, estremamente tardivo.
Nel pomeriggio il 3° Reggimento Bersaglieri e la Legione Croata riescono a ripiegare su Kalmikov, località che viene raggiunta a sera.
Intanto anche il Settore Carloni (con il 6° Reggimento Bersaglieri) sta cercando di ripiegare sul fiume Tihaja, ma è fortemente contrastato dai Sovietici.
Alle 21.30 il Comando del XXIX Corpo d'Armata ordina - modificando quanto comunicato in precedenza - di proseguire il ripiegamento verso sud-ovest.
Tra le 23.00 e le 24.00 il XXIX Cda Germanico conferma l'ordine di non fermarsi alla linea sul fiume Tihaja, ma di dirigersi verso sud, in direzione di Kašary, poiché la strada Meškov-Dёgtevo è ormai tenuta da due corpi corazzati sovietici.
Dopo quest'ultima comunicazione il collegamento con il Comando del XXIX CdA germanico si interrompe.
Non essendo più possibile tenere le posizioni difensive previste in precedenza, vengono formate colonne miste nel tentativo di raggiungere Kašary, che dista circa sessanta chilometri a sud.
Tra il 20 e il 21 dicembre il 3° Reggimento Bersaglieri e la Legione Croata, rimasti indietro e isolati rispetto alle colonne in ripiegamento, vengono annientati. I pochi sopravvissuti sono catturati e, in gran parte, moriranno in prigionia.
Chi si era indirizzato a Kašary, continuerà ad arretrare seguendo il percorso Alekseevskij - Makeevka - Donskoj - Popovka.
In seguito il ripiegamento si fraziona secondo le seguenti direzioni:
6° Reggimento, parte del 120° Reggimento Artiglieria, aliquote Divisione Sforzesca: Kijevskoje - Petrovskij - Gorodjanka - Tacinkij - Forštadt - Kamensk
aliquota 120° Reggimento Artiglieria: Kašary - Millerovo - Kamensk
Comando Divisione Celere, aliquote truppe e Servizi divisionali: N. Astahov - Morozovskaja - Forštadt - Kamensk.
La Divisione Celere si riunirà poi nella zona di Rykovo-Korsuni nei primi giorni di gennaio. Tra l'ultima settimana di gennaio e la prima di febbraio, i resti della Divisione si concentreranno nella zona di Dnepropetrovsk.
L'ultimo combattimento sostenuto da truppe italiane in territorio sovietico è opera della Colonna Carloni (superstiti del 6° Reggimento Bersaglieri, aliquote del 120° Artiglieria, e altri reparti), che - collaborando con le Unità tedesche in loco - affronterà l'avversario a Pavlograd in alcuni scontri, tra il 14 e il 17 febbraio 1943.
La colonna prende il nome dal colonnello Mario Carloni, comandante il 6° Reggimento Bersaglieri.
Pavlograd è nodo stradale importante e vi si trova un ponte che permette di attraversare il Donec. Il tentativo di rallentare l'avanzata sovietica verso ovest è, naturalmente, vano e la Colonna Carloni, costretta il 17 febbraio a difendersi all'interno della città, riesce infine a sganciarsi, dirigendosi a Novomoskovsk. Continui sono gli attacchi partigiani nei giorni successivi, fino al 23 febbraio 1943, quando la colonna riceve ordine di ritirarsi a Dnepropetrovsk, da cui si sposterà per raggiungere la zona di riordinamento della Divisione Celere.
Il mio consiglio, a questo punto, è quello di leggerti più materiale possibile sulla Divisione Celere (nella bibliografia del sito troverai numerose pubblicazioni).
Io non li possiedo e non li ho letti, ma credo sarebbe importante procurarsi i due libri di Umberto Salvatores (quantomeno Bersaglieri sul Don) e Noi del Terzo, di Luigi Emanuele Gianturco.
Fondamentale, come tu scrivi, sarebbe tornare all'Archivio USSME per una consultazione dei diari storici della Divisione Celere, al fine di trovare qualche dettaglio importante sulle due Compagnie del XXVI Btg.
Rinnovo, inoltre, il mio suggerimento a consultare le varie discussioni presenti nel Gruppo Facebook "La storia terribile della Torino e della Celere dal 17 dicembre 1942".
Io non ho mai moltissimo tempo da dedicare a Facebook, ma di tanto in tanto si trovano spunti interessanti e il gruppo suddetto è senza dubbio molto motivato.
A risentirci.
Patrizia
P.S.
Saresti davvero gentile a inviarmi un cd con le foto relative ai diari storici della Divisione Torino e del XXVI Battaglione Mortai. Non ho parole. A parte, senza alcun impegno e senza fretta, ti comunico il mio indirizzo.