Buonasera, Livio.
Cercherò di rispondere alle sue perplessità.
La banca-dati del sito U.N.I.R.R. è basata su quella del Commissariato Generale per le Onoranze ai Caduti in Guerra (Onorcaduti) e le diciture che sono riportate in questo sito sono quelle utilizzate da tale ente del Ministero della Difesa.
Comprendo che possa risultare lacunoso, ma in molti casi temo che non si possa fare molto di più.
Non sono in grado di dirle per quale motivo il Commissariato Generale abbia indicato proprio il 23 gennaio 1943 come data di scomparsa per suo zio Livio Bellini. Può darsi che, a suo tempo, vi siano state testimonianze... Può darsi che tale data fosse stata indicata a suo tempo nel Verbale di Irreperibilità, senza ulteriori precisazioni. Certo, esistono testi ufficiali che riportano piuttosto in dettaglio le varie tappe del ripiegamento del Corpo d'Armata alpino, e dove le varie colonne divisionali si trovarono a passare (e in quale data). Ma, a meno di dichiarazioni verbalizzate (queste, come le ho detto, sono custodite - se esistenti - presso l'Albo d'Oro, a Roma), è purtroppo molto difficile stabilire con certezza dove era il singolo militare quel tal giorno. Si rimane molto - troppo - spesso nel campo delle ipotesi.
Gli eventi furono tali (le condizioni ambientali, gli attacchi sovietici) che i singoli, o piccoli gruppetti di soldati, furono separati dal loro reparto. In certi casi - per circostanze fortuite o quasi miracolose - qualcuno riuscì a ricongiungersi con i commilitoni, in altri si proseguì insieme ad altri gruppetti, ad altre colonne in marcia. Tutto questo nonostante si cercasse di mantenere ordine e compattezza nei reparti.
Leggendo i libri si comprende bene tutto questo. Il quadro balza agli occhi in tutta la sua evidenza...
Parlando di libri, vorrei segnalarle un altro volume, molto difficile a reperirsi, ma che magari - se lo desidera - può essere disponibile in biblioteca (a tale proposito le suggerisco la lettura di alcuni consigli pubblicati in un'altra sezione del forum,
Libro cercasi
). Il volume è
La Divisione alpina Cuneense al Fronte Russo (1942-1943), di Catanoso-Uberti. Sebbene dal titolo sia intuibile che l'argomento principe è la Cuneense, per come si svolse il ripiegamento - e per il fatto che il Battaglione Pieve di Teco della Divisione alpina ripiegò insieme alla Vicenza - costituisce lettura interessante.
Riguardo al Foglio Matricolare, per quanto so non credo proprio sia disponibile on-line. Siccome Livio era nato a Busto Arsizio, penso debba rivolgersi o
Centro Documentale
(ex Distretto Militare) di Milano oppure all'
Archivio di Stato di Varese
.
Infine... le lettere di Livio. Censura a parte, la situazione era compromessa nel settore delle Divisioni di Fanteria, ma tutto sommato nel settore del Corpo d'Armata alpino non vi erano stati scossoni decisivi, nel periodo in cui Livio scrisse a casa.
Certo, la Julia era stata spostata a sud per proteggere il fianco destro del Corpo d'Armata, ma - seppure a carissimo prezzo - stava resistendo. E credo che di tutto questo arrivassero a Livio e al resto della truppa notizie non troppo dettagliate.
Secondo il sito
www.plini-alpini.net (che riporta la dislocazione dei vari reparti del CdA alpino), il CLVI Battaglione di Livio (al 15 dicembre 1942) si trovava a Sergeevka.
Dallo stesso sito ho ricavato una cartina dell'epoca:
Ho inserito in un riquadro rosso la località di Sergeevka e le ho evidenziato Rossoš', dove aveva sede il Comando di Corpo d'Armata alpino.
Per il momento mi fermo qui.
Patrizia Marchesini