× Richieste di aiuto nelle ricerche

BELLA Giacomo: L' Artigliere (decorato al V.M.) che cadde due volte - Gruppo Mondovì - 4° Rgt. Art.(Div. Cuneense)

01/01/2016 22:24 - 04/01/2016 09:59 #1 da fabrizio
Gentilissimi Signori,

ho avuto modo di interpellarvi tempo fa in merito alla mia ricerca ed ho avuto il piacere di avere uno scambio di e-mail con il disponibilissimo sig. Comunello.

Vi scrivo nuovamente in merito a indagini sulla sorte del Caporale BELLA Giacomo, servente nella 11° Batteria del 4° Rgt. Artiglieria Alpina (Div. Cuneense), comandata dal Cap. Silvio Sibona. Ne possiedo il Foglio Matricolare (N. Matricola 8279, Distretto di Mondovì).

Giacomo, decorato alla memoria con Medaglia d'Argento al V.M. per i fatti d'arme del 20 Gennaio 1943 (Battaglia di "Nowo-Postojalowka") e qui presumibilmente caduto, risulta secondo gli archivi Russi deceduto in prigionia nel Campo n. 62 di Nekrilovo il 18 Gennaio 1943, ossia ben due giorni prima ed a grande distanza!

La contraddizione è lampante.
Ho scritto ai "Memoriali Russi" per ottenere lumi, ma non ho purtroppo ottenuto risposta.

Vi chiedo aiuto per chiarire la vicenda, in particolare vorrei risalire a:

Dislocazione ed eventuali combattimenti sostenuti dal Gruppo Mondovì / 11° Batteria nel primo scorcio di Gennaio, sino al ripiegamento ( credo il 17), in modo da capire se il mio congiunto possa essere stato ipoteticamente catturato in tale lasso di tempo.

Fonti bibliografiche sulle vicende del Gruppo Mondovì e/o testimonianze. Sinora ho trovato informazioni nei testi "In prima linea a Nowo-Postojalowka", "L'eroica Cuneense", "Nikolajevka: c'ero anch'io", "La strada del Davai". Sono certo che potrete fornirmi ultiriori riferimenti.

Qualsiasi altro aiuto o suggerimento è bene accetto.

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03/01/2016 10:35 #2 da Maurizio Comunello
Allora.
Dovresti Richiedere ai Memoriali Russi la Copia del FASCICOLO di PRIGIONIA (se esiste ) oppure QUALUNQUE altro Documento o Notizia (Copia di SCHEDA di Prigionia o Copia Atto di Morte se esiste ) e così cercare di verificare la DATA di Morte .
A volte erano SBAGLIATE le Trascrizioni . Potrebbe essere scritto 28 gennaio anziché 18 .
Perché calcolando dal Luogo presumibile di Cattura fino al Lager 62 di NEKRILOVO credo che ci volesse ALMENO 1 Settimana (tra tragitto a piedi oltre il Don e salita sui Carri Ferroviari e viaggio fino al Lager 62 ) .
Ci risentiamo per le Novità.
Ciao Fabrizio.
Grazie per il disponibilissimo ma sai bene che QUI siamo Persone serie perché TRATTIAMO di SENTIMENTI e MORTI , di ESSERI Umani e non di numeri né di stupidaggini o barzellette .
Ringraziano per il messaggio: fabrizio

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03/01/2016 16:55 #3 da fabrizio
Grazie sig. Comunello,

ho già provveduto nel frattempo a reinoltrare ulteriore richiesta presso i Memoriali Russi, resto in attesa sperando in miglior sorte.
C'è altro che io possa fare nel frattempo, o qualche fonte documentale che possa consultare ?

Mi creda mi rendo perfettamente conto della serietà della materia, trattandosi di un congiunto la cui sorte è stata incerta per decenni.

A risentirci.

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04/01/2016 00:16 #4 da Patrizia Marchesini
Salve, Fabrizio.

Non ho risposto subito alle sue richieste perché mi sono presa un po' di tempo per consultare due testi.

Il primo è una testimonianza contenuta in Fronte Russo: c'ero anch'io (volume 2°), a cura di Giulio Bedeschi (Bedeschi, come noto, ha curato tutti i libri della serie ... c'ero anch'io).
La testimonianza venne rilasciata da alcuni ufficiali:

Tenente Ernesto Scatolero (Batteria Villanova, del 4° Rgt. Artiglieria - Divisione Cuneense)
Capitano Pietro Toni (Comandante Reparto Munizioni e Viveri, Gruppo Mondovì, 4° Rgt. Artiglieria - Divisione Cuneense)
Sottotenente Ugo Bergagna (Comando Gruppo Mondovì, 4° Rgt. Artiglieria - Divisione Cuneense)

Il tenente Scatolero era già deceduto all'epoca della pubblicazione del volume.
Il capitano Toni e il sottotenente Bergagna erano - secondo Bedeschi, che ne aveva riportato l'indirizzo in calce al volume - residenti a Genova. Attualmente né a Genova, né in Liguria ho trovato due persone con quel nominativo, purtroppo.
Ricordo che - anche in funzione di mie ricerche personali - avevo tentato di rintracciare questi due ufficiali anni fa, sfortunatamente senza successo, ma ho voluto ricontrollare ugualmente.

Dalla testimonianza risulta che - dalla fine di settembre al momento di ripiegare - il Gruppo Mondovì era in appoggio ai Battaglioni Ceva e Mondovì e dislocato a Karabut.

Il secondo testo cui accennavo è La Divisione alpina Cuneense al Fronte Russo (1942-1943), di Carmelo Catanoso e Agostino Uberti. Catanoso era il comandante del Battaglione Pieve di Teco, mentre Uberti era Capo di Stato Maggiore della Divisione Vicenza. Catturati dai Sovietici, entrambi gli ufficiali sopravvissero alla prigionia...
Da tale volume, pressoché introvabile, emerge che la Cuneense il 17 gennaio 1943 iniziò a muovere suddivisa in due colonne.
La prima, che comprendeva anche il Gruppo Mondovì (tenente colonnello Rossini), marciava più a nord (o più a destra, tenendo il Don alle spalle) ed era agli ordini del colonnello Manfredi (comandante il 1° Reggimento alpini).

La colonna includeva, oltre al Gruppo Mondovì

. i Battaglioni Ceva e Mondovì
. la 73ª Batteria da 105/11 (Batteria Villanova?)
. un Gruppo dell'11° Raggruppamento Artiglieria di Corpo d'Armata alpino (senza pezzi e senza trattori)
. la 1ª Sezione Sanità e il 619° Ospedale da Campo
. il 1° Nucleo Sussistenza (senza mezzi e senza viveri di riserva)
. l'84ª Compagnia Cannoni da 47/32
. la 64ª Batteria Cannoni Contraerei da 20 mm.

[Nota: nel Quadro di Battaglia della Divisione non ho trovato il 619° Ospedale da Campo. Quello assegnato in modo specifico al 1° Reggimento alpini era il n. 612.]

Non mi dilungo sulla composizione e sugli eventi riguardanti la colonna sud, che procedeva a sinistra (sempre tenendo il Don alle spalle).

Iniziato il ripiegamento il 17 gennaio, il Gruppo Mondovì mosse da Karabut a Popovka, passando per Ar'hangelskoe e Minaj.

Alle sette del mattino del 19 gennaio, a Popovka, tutte le batterie del 4° Reggimento erano in posizione sulla sinistra del fiume Rossoš'.
Nel pomeriggio i reparti lasciarono Popovka; il primo dei Gruppi a incolonnarsi fu proprio il Mondovì, seguito dal Pinerolo e dal Val Po.

In merito al 20 gennaio e alla lunga battaglia nella zona di Novopostojalovka, la testimonianza dei tre ufficiali riferisce che il Gruppo Mondovì entrò in azione fin dal primo mattino, nell'abitato di Solovjev, insieme alle altre Batterie del 4° Reggimento.
Le Batterie del Mondovì proseguirono i tiri, a puntamento diretto contro i carri armati che rischiavano di travolgere i battaglioni alpini, e riuscirono a immobilizzarne molti.
Ma nella lotta impari - così è scritto - qualche carro raggiunse la linea dei pezzi e annientò l'11ª e la 12ª Batteria, insieme ai loro comandanti.
Fu in seguito a eventi di tale portata che si bruciò la bandiera del 4° Reggimento Artiglieria.

Qualcosa di simile è riportato anche nel libro Catanoso-Uberti: a pagina 60 si legge "Gli artiglieri del Gruppo Mondovì, nell'ansia di agevolare l'azione dei commilitoni, trasportano a braccia i pezzi avanti agli alpini e sparano a zero sulle ondate nemiche fino a quando qualche carro non giunge a schiacciarli."
Vi furono, presumibilmente, dei sopravvissuti, visto che a pagina 69 si dice che - uscendo dall'inferno di Novopostojalovka - la colonna Manfredi verso le quattro del mattino del 21 gennaio giunse nelle vicinanze di Postojalyj e che "le batterie alpine del Mondovì, senza pezzi, formavano anche esse reparti fucilieri."

La testimonianza dei tre ufficiali cita - dopo che i pochi superstiti del 4° Reggimento erano riusciti a proseguire - l'azione del sottotenente Tartufoli della 10ª Batteria del Gruppo Mondovì che perse la vita a Seljakino il 23 gennaio, mentre era al comando di un pezzo per dirigerne il tiro.
La narrazione accenna alcune volte all'operato della Batteria Villanova, ma non più al Gruppo Mondovì.
Si sottolinea più volte come gli artiglieri del 4° Reggimento si trovarono a combattere spesso come semplici alpini.
Dal racconto sembra evidente che i tre ufficiali, nei giorni successivi a Novopostojalovka, riuscirono ad agganciare la colonna della Divisione Tridentina e ne seguirono quindi l'itinerario.
Stessa sorte ebbe il sergente maggiore Franco Balleri, del Comando del 4° Reggimento Artiglieria, che - in seguito agli eventi (non bene specificati) - si trovò poi il 26 gennaio a Nikolaevka con la Tridentina. Anche la testimonianza di Balleri è in Fronte Russo: c'ero anch'io - volume 2°.
Il sergente maggiore Balleri era di Bagni di Lucca, ma pure lui sembrerebbe non essere più vivente (non sono riuscita a trovare una persona con questo nome nelle pagine bianche on-line).

Il libro Catanoso-Uberti, invece, menziona i resti della 10ª e 11ª Compagnia del Gruppo Mondovì in relazione alla sosta a Limarev (tra il 22 e 23 gennaio). Gli artiglieri vennero colpiti da una granata di un carro armato sovietico, insieme ai resti del Gruppo Val Po e senza dubbio vi furono perdite, anche se non si specifica di quale portata.

Nulla ho trovato sui giorni precedenti il ripiegamento, mi spiace.
Anche una verifica nella bibliografia a disposizione nel presente sito non ha prodotto risultati relativi al Gruppo Mondovì (ho inserito come termine di ricerca solo Mondovì).

Certo, la motivazione della Medaglia d'Argento sembrerebbe lasciare pochi dubbi sul fatto che Giacomo sia morto a Novopostojalovka... Era anche ferito.
Oltre che ai Memoriali, ha provato a chiedere informazioni al Commissariato Generale per le Onoranze ai Caduti?
L'indirizzo di posta elettronica è Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..

Altro non saprei consigliarle.

Un saluto cordiale.


Patrizia

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04/01/2016 09:29 - 04/01/2016 09:32 #5 da fabrizio
Gentile Patrizia,

la ringrazio per la cortese ed esaustiva risposta.
Quanto da lei riportato conferma tutto quanto ho potuto sin qui raccogliere:
  • il posizionamento "in linea" del "Gruppo Mondovì" presumibilmente a SO di Karabut alle spalle dei Btg. Ceva e Mondovì
  • il ripiegamento a partire da pomeriggio / sera del 17 Gennaio, con il gruppo "Mondovì" aggregato alla colonna "nord" al comando del Col. Manfredi
  • il concentramento a Popovka il 19 Gennaio
  • Lo schieramento del Gruppo "Mondovì" nei pressi di Nowo Postojalowka il 20 Gennaio
  • Gli scontri di Nowo-Postojalowka del 20 Gennaio, causanti la dipartita (se non erro) dei 3 comandanti di batteria del Gruppo "Mondovì" nel corso di combattimenti contro fanteria, artiglieria e mezzi corazzati

La ringrazio per la menzione delle preziose testimonianze del Cap. Toni e del Ten. Scatolero, entrambe mi erano sfuggite e provvedo a consultarle. Cerco inoltre di procurarmi una copia del testo di Catanoso-Uberti, del quale purtroppo non dispongo.

Ho inoltre raccolto un ulteriore dettaglio, che condivido volentieri, ossia la testimonianza del Sottotenente Giambattista Orlando ( comandante plotone mortai 101ª Compagnia A.A. Btg. Ceva).

Egli scrive che all'alba del 20 Gennaio la 2° batteria da 75/13 del Cap. Sibona (evidentemente un refuso, non può che trattarsi della 11°) si portava alla destra della sua unità, accorsa in campo aperto per sostituire il plotone mortai da 81 del "Tolmezzo". I pezzi da 47/32 si portavano invece a sinistra.

La posizione assegnata ad Orlando era raggiunta previo scavalcamento di un "pendio" ed affacciava su un bosco, oltre il quale vi era una rotabile. Si trattava di una posizione avanzata e molto esposta, verrà bersagliata da una unità di artiglieria russa (arrivata dalla rotabile), attaccata dalla fanteria, bersagliata da una mitragliatrice posizionata su una slitta a "non più di 200 metri", infine espugnata dai T34.

Orlando sarà testimone oculare della morte del Cap. Sibona, nonchè del Ten. Mario Patrone, del S.M. Paolo Chiarlone e del Col. Avenanti.

Non è chiaro cosa accada dopo l'avvento dei "tank", immagino una ritirata alla spicciolata dei pochi sopravvissuti.
Ad ogni modo, nelle prime ore del pomeriggio del 20 Gennaio "del plotone da 81 entrato in combattimento con 50 uomini solo una dozzina resta in piedi". Orlando chiosa scrivendo "L'11° Batteria del Gruppo Mondovì del 4° Reggimento Artiglieria Alpina ne condivise le sorti con lo stesso valore e con la stessa generosità".

Quanto al Sottotenente Ugo Bergagna, reputo che potrebbe essere originario di Gemona e non di Genova.
Se così fosse, risulterebbe deceduto a 83 anni nel 2012 (necrologie.messaggeroveneto.gelocal.it/necrologi/2012/109903-bergagna-ugo?date_from=2012-04-06&name=bergagna&page=2&_ga=1.115003783.121717100.1361722129).

Infine, ho provveduto a suo tempo a sentire Onorcaduti, senza però ottenere ulteriori dettagli.
Resto in attesa di feedback dei Memoriali Russi, nella speranza di potere fare chiarezza sulla data di morte riportata (18/01/1943), palesemente incompatibile con le circostanze della Medaglia al V.M.

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04/01/2016 17:05 #6 da Maurizio Comunello
Allora.
La Batteria VILLANOVA, di formazione, fu istituita il 16 DICEMBRE 1942 traendo 1 Pezzo da 75/13 da ciascuna delle 3 Batterie del Gruppo Artiglieria Alpina MONDOVI' e furono assegnati al Battaglione Alpino PIEVE DI TECO.
I superstiti della Battaglia di NOVO POSTOJALOWKA furono catturati presso NIKONOROWKA ,località vicino a VALUJKI il 27 Gennaio 1943.
Erano partiti dall'Italia ,del Gruppo MONDOVI' in circa 3.600 e rientrarono con la tradotta da Gomel il 06 MARZO1943 in circa 400.
Furono spostati il 18 DICEMBRE 1942 a coprire il tratto del DON dove era il Battaglione Alpino CIVIDALE che corrispondeva da allora fino al 16 GENNAIO 1943 col cosiddetto Sottosettore Sud della Divisione VICENZA.
Ci risentiamo quando arrivano notizie dai Memoriali Russi.
Maurizio

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