Gentile Patrizia,
la ringrazio per la cortese ed esaustiva risposta.
Quanto da lei riportato conferma tutto quanto ho potuto sin qui raccogliere:
- il posizionamento "in linea" del "Gruppo Mondovì" presumibilmente a SO di Karabut alle spalle dei Btg. Ceva e Mondovì
- il ripiegamento a partire da pomeriggio / sera del 17 Gennaio, con il gruppo "Mondovì" aggregato alla colonna "nord" al comando del Col. Manfredi
- il concentramento a Popovka il 19 Gennaio
- Lo schieramento del Gruppo "Mondovì" nei pressi di Nowo Postojalowka il 20 Gennaio
- Gli scontri di Nowo-Postojalowka del 20 Gennaio, causanti la dipartita (se non erro) dei 3 comandanti di batteria del Gruppo "Mondovì" nel corso di combattimenti contro fanteria, artiglieria e mezzi corazzati
La ringrazio per la menzione delle preziose testimonianze del Cap. Toni e del Ten. Scatolero, entrambe mi erano sfuggite e provvedo a consultarle. Cerco inoltre di procurarmi una copia del testo di Catanoso-Uberti, del quale purtroppo non dispongo.
Ho inoltre raccolto un ulteriore dettaglio, che condivido volentieri, ossia la testimonianza del Sottotenente Giambattista Orlando ( comandante plotone mortai 101ª Compagnia A.A. Btg. Ceva).
Egli scrive che all'alba del 20 Gennaio la 2° batteria da 75/13 del Cap. Sibona (evidentemente un refuso, non può che trattarsi della 11°) si portava alla destra della sua unità, accorsa in campo aperto per sostituire il plotone mortai da 81 del "Tolmezzo". I pezzi da 47/32 si portavano invece a sinistra.
La posizione assegnata ad Orlando era raggiunta previo scavalcamento di un "pendio" ed affacciava su un bosco, oltre il quale vi era una rotabile. Si trattava di una posizione avanzata e molto esposta, verrà bersagliata da una unità di artiglieria russa (arrivata dalla rotabile), attaccata dalla fanteria, bersagliata da una mitragliatrice posizionata su una slitta a "non più di 200 metri", infine espugnata dai T34.
Orlando sarà testimone oculare della morte del Cap. Sibona, nonchè del Ten. Mario Patrone, del S.M. Paolo Chiarlone e del Col. Avenanti.
Non è chiaro cosa accada dopo l'avvento dei "tank", immagino una ritirata alla spicciolata dei pochi sopravvissuti.
Ad ogni modo, nelle prime ore del pomeriggio del 20 Gennaio "del plotone da 81 entrato in combattimento con 50 uomini solo una dozzina resta in piedi". Orlando chiosa scrivendo "L'11° Batteria del Gruppo Mondovì del 4° Reggimento Artiglieria Alpina ne condivise le sorti con lo stesso valore e con la stessa generosità".
Quanto al Sottotenente Ugo Bergagna, reputo che potrebbe essere originario di Gemona e non di Genova.
Se così fosse, risulterebbe deceduto a 83 anni nel 2012 (
necrologie.messaggeroveneto.gelocal.it/necrologi/2012/109903-bergagna-ugo?date_from=2012-04-06&name=bergagna&page=2&_ga=1.115003783.121717100.1361722129).
Infine, ho provveduto a suo tempo a sentire Onorcaduti, senza però ottenere ulteriori dettagli.
Resto in attesa di feedback dei Memoriali Russi, nella speranza di potere fare chiarezza sulla data di morte riportata (18/01/1943), palesemente incompatibile con le circostanze della Medaglia al V.M.