Cara Isabella,
grazie per le tue parole... Purtroppo nella stra-grande maggioranza dei casi non sono in grado di fornire un grande aiuto, né di fare luce sulle circostanze della scomparsa di chi non fece ritorno alla propria casa e ai propri affetti.
Non sono una storica a tutti gli effetti (non sono laureata) e nemmeno una studiosa vera e propria... Sono solo una persona il cui nonno risulta tuttora disperso al Fronte Orientale.
Il desiderio di saperne il più possibile mi ha spinta a leggere tanto sull'argomento, in cerca di una traccia, di un dettaglio che potesse aiutarmi a comprendere cosa fosse accaduto a nonno Ezio.
Senza successo, devo dire.
Tali ricerche, però, mi hanno arricchita interiormente, e ho avuto il privilegio di incontrare alcuni reduci, nonché di ascoltarne la testimonianza, intensa e sofferta.
Con il passare del tempo, il mio coinvolgimento in ambito U.N.I.R.R. è divenuto sempre maggiore e per questo mi trovi qui, a dare risposte in questo forum... che tuttavia è aperto a tutti e che auspico possa divenire a poco a poco un coro fatto di tantissime voci.
Veniamo alle tue domande.
Non so con quanta regolarità i soldati venissero censiti nei vari reparti, né se vi fosse una regola valida per tutti i reparti indistintamente oppure se ognuno, in tal senso, decidesse per conto proprio.
Ma suppongo che, terminata la
Prima Battaglia Difensiva del Don (20 agosto - 1° settembre 1942), vi fossero state occasioni di fare l'appello e, quindi, immagino che in fureria (a livello di Battaglione, prima ancora che a livello di Reggimento) vi fosse stata la possibilità di annotare in precedenza la scomparsa di Umberto, se riferibile al periodo luglio-agosto-primi di settembre.
Una ricerca specifica sui caduti dell'81° Reggimento Fanteria - effettuata grazie all'elenco caduti e dispersi disponibile in questo sito - mostra solo nove decessi nel mese di luglio 1942. Eccetto due dispersi, gli altri vennero sepolti regolarmente (e quindi si tratta di militari identificati) nei cimiteri campali predisposti dai nostri cappellani militari.
Poco più di cinquanta sono i decessi relativi al mese di agosto (anche in questo caso sono davvero pochissimi quelli classificati come dispersi... i più vennero inumati nei cimiteri.
Trentasei, se ho contato bene, i decessi relativi al mese di settembre. In questo caso, la percentuale di dispersi è un po' più alta.
Tutto questo può sembrare arido e impersonale, ma ci serve a capire che, nei mesi di luglio, agosto e settembre pare che le perdite fossero state registrate.
Cinquanta, sempre se ho contato bene, i decessi per il mese di ottobre, con una percentuale piuttosto alta di dispersi.
Per una ventina di essi, la data di dispersione indicata (scelta dal Ministero della Difesa o forse, prima ancora, dal Ministero della Guerra dell'epoca) è il 31 ottobre 1942.
Il 14 ottobre 1942 è riportato solo per Umberto.
La dicitura generica che la sua documentazione indica non ci dice molto... Forse fu coinvolto in un'azione di pattuglia (dall'autunno, esse divennero sempre più frequenti, da ambo le parti) e proprio a partire da tale azione si persero le sue tracce.
Considerando le suddette azioni di pattuglia, non possiamo assolutamente escludere la cattura e il successivo invio in un campo di prigionia; in tal caso, vorrebbe dire che Umberto morì prima che le autorità sovietiche avessero modo di registrarne il nominativo... o che il suo nominativo venne trascritto - causa le difficoltà connesse al trasporre in cirillico nome e cognome pronunciato in lingua italiana - in modo tale che il Ministero della Difesa (a partire dagli anni '90, quando il Governo russo fornì al nostro Governo elenchi di prigionieri, appunto in lingua russa) non sia mai riuscito a trovare una corrispondenza con il nominativo
Panzieri Umberto.
Considera che in molti casi quegli elenchi non indicano dettagli fondamentali, tipo il luogo di nascita, o il patronimico, oppure il reparto, o ancora la data di cattura o di morte in un determinato campo.
Quindi negli elenchi vi sono nomi in cirillico che tradotti in italiano così come appaiono, sembrano riferirsi purtroppo a nostri militari
inesistenti ed è impossibile abbinare certi nominativi a quelli di nostri militari ancora oggi ritenuti dispersi.
Non so se mi sono spiegata bene.
In merito all'eventuale ricovero in un Ospedale da Campo, esso dovrebbe comparire - in teoria - nel Foglio Matricolare.
Certo, questo presuppone che il dettaglio fosse stato comunicato e fosse giunto in Italia.
Possiamo supporre che ogni O.C. (Ospedale da Campo) stilasse propri elenchi di ricoverati e una sorta di diario storico (ogni reparto ne redigeva uno, di due mesi in due mesi), ma non so dirti cosa può essere rimasto di tale documentazione.
Se esistente credo si trovi presso l'
Archivio dell'Ufficio Storico dello Stato Maggiore dell'Esercito
.
In merito ai resti (identificati e non) tumulati a Cargnacco, credo che la cosa migliore sia chiedere al Commissariato Generale per le Onoranze ai Caduti (
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.).
Io vi sono stata più volte, ma ammetto di non ricordare se vi siano lapidi che riportino nomi di località relative alla zona di schieramento della Divisione Torino (per il periodo autunno/inverno 1942).
Come vedi, non sono stata in grado di dirti granché.
Hai già dato uno sguardo all'
elenco bibliografico
disponibile nel sito?
Digitando un parametro di ricerca è possibile ottenere liste di pubblicazioni specifiche.
In questo caso, purtroppo, inserendo il parametro
Torino vedrai che emergeranno sia i volumi relativi alla Divisione Torino, sia quelli stampati da una casa editrice con sede a Torino.
Inserendo solo
81°, a me risulta questo:
Mi fermo, non prima di chiederti - se tuo marito è d'accordo - una foto di Umberto, da inserire nella galleria-immagini del sito, dedicata ai caduti, ai dispersi e ai morti in prigionia.
(Se possibile, meglio un file .jpg in formato mezzobusto.)
Cari saluti.
Patrizia