Buongiorno, Stefano.
Non sono sicura di avere capito bene la parte del suo commento in cui scrive che "non esistono elenchi dei nostri cari in questi campi".
Come le ho detto ieri, inserendo parametri opportuni nella schermata di ricerca è possibile ottenere liste specifiche dall'elenco caduti e dispersi disponibile in questo sito (non vi è al momento, che io sappia, analoga possibilità utilizzando il data-base online Mindifesa).
Se desidera ottenere un elenco dei deceduti in prigionia dell'VIII Battaglione Collegamenti, apra la schermata di ricerca suddetta.
Poi inserisca solo due parametri.
Nella prima riga, dove noterà la scritta
Tipo (che si riferisce alla tipologia di caduto), scelga dal menù a discesa
Prigionia.
Nel campo relativo al reparto indichi 8 BTG. COLLEGAMENTI (digitato esattamente così).
Emergeranno i 51 nominativi di cui le avevo parlato nella mia ultima risposta.
Se, invece, desidera che il sistema estragga i nominativi di tutti i militari italiani deceduti nei campi o campi ospedale dell'ex Unione Sovietica, le sarà sufficiente utilizzare un unico parametro (dovrà cioè scegliere, come nel caso precedente, la tipologia di caduto
Prigionia), lasciando in bianco tutti gli altri parametri della schermata di ricerca.
Risulteranno quasi 25.000 nominativi di militari per i quali si ipotizza o è certo il decesso in prigionia.
Attenzione: tale lista include anche soldati italiani che non presero parte alla Campagna di Russia.
Si tratta di ex IMI (Internati Militari Italiani), cioè di soldati che vennero catturati dai Tedeschi in seguito agli eventi connessi all'8 settembre '43.
Questi uomini, deportati in lager nazisti (situati non necessariamente in Germania, ma anche più a est, in territori comunque controllati dai Tedeschi), subirono una seconda deportazione a opera dei Sovietici, quando essi - avanzando verso ovest e verso Berlino - giunsero nei luoghi in cui avevano sede lager nazisti nei quali erano detenuti i nostri soldati.
Nella lista summenzionata (relativa agli Italiani che morirono nei campi allora in territorio sovietico) il primo nominativo è quello di Abà Eugenio Annibale, deceduto il 13.01.45 nel campo ospedale di Sofievka.
Era imbarcato sul
Cacciatorpediniere Euro
e direi che è un esempio di ciò le ho scritto poco sopra: dopo gli eventi dell'8 settembre l'equipaggio del cacciatoropediniere cercò di resistere ai nazisti a Lero (nel Mar Egeo).
Catturato dai Tedeschi, Eugenio Annibale Abà fu quindi deportato (non so dove), ma venne deportato una seconda volta quando l'Armata Rossa raggiunse il lager nazista in cui si trovava.
Quanta Storia e quante storie, sottese dietro un unico uomo!
Tornando alla Campagna di Russia, si parla di circa 60.000/70.000 militari italiani catturati dai Sovietici come conseguenza della Seconda Battaglia Difensiva del Don. Solo per una parte di essi è stato possibile accertare il decesso in prigionia...
Molti nostri soldati morirono durante le marce del davai o nel corso di trasporti ferroviari terribili o - ancora - non appena giunti nei campi o nei campi ospedale, dove all'inizio le condizioni di vita erano a dir poco drammatiche.
La gran parte dei prigionieri di guerra italiani in Unione Sovietica si spense entro la primavera del 1943, e in molti casi i decessi si verificarono senza che le autorità sovietiche avessero avuto tempo e modo di registrarne le generalità.
Se a questo aggiungiamo le difficoltà legate alla traslitterazione degli elenchi in cirillico forniti dal Governo russo a quello italiano negli anni '90, è facile comprendere che, purtroppo, sarà pressoché impossibile chiarire la sorte di una larga percentuale di dispersi... magari molti di essi si spensero in prigionia, ma è molto complesso oggi giungere a notizie certe... per i motivi che ho cercato di spiegare, seppure in modo sintetico (il discorso sarebbe vastissimo).
Un saluto.
Patrizia