Salve, Davide.
Come ha scritto Maurizio, ci è capitato più volte di riscontrare imprecisioni più o meno significative nei Fogli Matricolari dei nostri soldati inviati al Fronte Russo.
Credo che - presso i vari Distretti Militari - chi si occupava dell'aggiornamento di tale documentazione (oggi per noi fondamentale) non fosse sempre molto ferrato sulle varie Unità.
In questo caso specifico bisogna considerare che alle dirette dipendenze del C.S.I.R. vi era il IV Battaglione Artieri che - così come il I Battaglione Artieri nell'organico del Corpo d'Armata alpino - comprendeva tre Compagnie (1ª, 2ª e 3ª).
Il IV Battaglione Artieri sarebbe poi rimasto alle dipendenze del suddetto CdA anche dopo che quest'ultimo ebbe assunto la denominazione di XXXV Corpo d'Armata (ricordiamo che - con la costituzione dell'Armata italiana in Russia - il XXXV - C.S.I.R. venne inglobato nell'Armata medesima).
Segnalo che in questo sito è disponibile la testimonianza relativa al tenente
Giorgio Vagnini
(assegnato alla 1ª Compagnia del I Battaglione Artieri... Compagnia che era a supporto della Divisione Julia).
In merito al campo n. 56 di Uciostoje (oggi Hobotovo), secondo i dati in possesso del Ministero della Difesa vi morirono oltre 4.000 militari italiani tra il gennaio e l'aprile 1943. Alla fine dell'aprile '43 la struttura fu chiusa proprio per le inumane condizioni cui erano soggetti i prigionieri di guerra. Si stima che - nonostante sia rimasto attivo per soli quattro mesi - il campo detenga il triste primato della più alta percentuale di mortalità.
Oltre all'area cimiteriale vera e propria (costituita da fosse comuni), lungo i binari nei pressi di Uciostoje si trova un'ulteriore sepoltura comune che si pensa conservi i resti di circa mille prigionieri deceduti in treno (prima, cioè di accedere al campo).
Ulteriori informazioni in proposito possono essere richieste al Commissariato Generale per le Onoranze ai Caduti, cui suppongo si sia già rivolto per domandare copia del Verbale di Irreperibilità.
Riguardo ai Memoriali Militari di Mosca, con un po' di pazienza rispondono e inviano l'eventuale fascicolo o scheda di prigionia...
Ho letto, però, che dopo la chiusura del campo di Uciostoje il numero 56 passò a indicare il campo di Bobruisk in Bielorussia.
Questo potrebbe forse complicare la ricerca e magari al personale dei Memoriali occorrerà un tempo maggiore per reperire i documenti sul suo prozio.
Un saluto.
Patrizia