Prendendo spunto dall'ottimo lavoro fatto dall'utente Emanuele - che ha georeferenziato con Google Earth lo schieramento della Divisione Torino al 1.11.1942 (v. thread
omonimo
) - ho provato a fare un lavoro analogo con il Campo n. 165 di Taliza dove tra il gennaio e il febbraio del '43 morirono il mio prozio m.llo Gino Tiburzi e suo cognato il serg. Nicola Federici, entrambi del 52° Reggimento Artiglieria della Divisione Torino (v. articolo nella sezione
Testimonianze:
Gino Tiburzi e Nicola Federici
).
Per individuare con esattezza il punto ho utilizzato i riferimenti (recinzione del campo, strade ecc.) contenuti in una piccola mappa disegnata a mano che compariva nella scheda informativa del Campo n. 165 mandatami a suo tempo da Onorcaduti.
Con un po' di pazienza sono riuscito a trovare a nord ovest della città di Talitsy, situata nell'Oblast' di Ivanovo, una zona che riproduce con fedeltà sorprendente i riferimenti contenuti nella piccola mappa di cui disponevo e che ho potuto così georeferenziare.
Il risultato della ricerca è riportato nel file pdf allegato che spero possa essere utile a qualcuno.
L'emozione è stata forte perchè come potete vedere la qualità dell'immagine satellitare è tale da consentire di distinguere il cimitero, ubicato poco fuori la recinzione del campo, e addirittura, in una radura tra gli alberi, quelle che secondo me sono file di sepolture. Confrontando le dimensioni di questi elementi con altri presenti nell'immagine (automobili, case ecc.) direi che si tratta di sepolture comuni.
Quindi, forse, è proprio lì che i miei congiunti hanno finito la loro corsa verso la morte iniziata quando furono catturati il 24 dicembre 1942 (credo nella "valle della morte" di Arbuzovka).
Le coordinate geografiche del Campo n. 165, per chi sa usare Google Earth, sono: 56°32’01"N, 42°19’16"E.
Ora vorrei provare a ricostruire e georeferenziare il percorso seguito dal 52° nel ripiegamento e per farlo sto incrociando date e luoghi menzionati ne "
Le operazioni delle Unità Italiane al Fronte Russo", ne "
I più non ritornano" di E. Corti e nella
Relazione Lerici (che andrò a visionare prossimamente presso l'archivio di Via Lepanto a Roma).
Un caro saluto a tutti.
Marco