Condivisione fotografie di Zaffaroni Arturo, soldato dell'82° Regg. Fant.

07/02/2022 15:32 - 07/02/2022 23:01 #7 da Patrizia Marchesini
Salve, Alessandro.

Quanto lei segnala è stato riscontrato in diverse occasioni, per altri militari.
Mi spiego meglio, tenendo sempre presente che le mie possono essere soltanto ipotesi.
La data di dispersione del 15.12.1942 che emerge dall'elenco caduti e dispersi disponibile nel sito U.N.I.R.R. potrebbe essere quella che compariva sul primo Verbale di Irreperibilità, stilato dal Deposito del reparto del suo congiunto.

I Depositi dei reparti erano, ovvio, dislocati in Italia e redassero quei primi Verbali tra la primavera e l'inizio-estate del 1943, a seguito del rientro dei sopravvissuti al ripiegamento e sulla base di notizie purtroppo molto spesso frammentarie e lacunose.
Per tanti militari la data di dispersione coincide ancora oggi con il giorno in cui il reparto di appartenenza iniziò a ripiegare, oppure con il giorno in cui - raggiunte linee più sicure, dopo avere lasciato le proprie posizioni sul Don o nelle immediate retrovie - cominciarono i primi conteggi ufficiali delle perdite e ci si rese conto che moltissimi mancavano all'appello.

Come noto, la maggior parte dei militari che non fecero ritorno non morì durante il ripiegamento, ma venne catturata e terminò i propri giorni in prigionia (durante le famigerate marce del davai, durante i terribili trasporti ferroviari verso i campi, o nei campi stessi).
Degli italiani deceduti in prigionia prima che le autorità sovietiche ne avessero registrato le generalità è ormai difficilissimo accertare la sorte effettiva, a meno che un sopravvissuto abbia rilasciato una testimonianza ufficiale dopo il rimpatrio dall'Unione Sovietica (tali dichiarazioni, in determinati casi, sono state preziosissime per circostanziare almeno a grandi linee il decesso di un militare ritenuto disperso).

Sappiamo che negli anni '90 il Governo russo fornì al nostro Governo una serie di tabulati in cirillico con i nominativi di moltissimi prigionieri, mescolati per nazionalità, senza distinzione fra deceduti e rimpatriati, fra prigionieri dell'8ª Armata ed ex IMI; il lavoro di traslitterazione, molto complesso, si è protratto per anni... e ha consentito di identificare come morti in prigionia tanti nostri soldati scomparsi.
Purtroppo quegli elenchi non sempre fornivano tutti i dettagli utili: a volte il nome sembrava non corrispondere a quello di alcun militare italiano (per le evidenti difficoltà legate al trascrivere in cirillico i nominativi che i prigionieri riferivano a voce), a volte mancavano altri particolari importanti (il nome del campo, la data di nascita o di morte, il reparto di appartenenza).

Può essere che in un primo tempo, grazie al suddetto lavoro di traslitterazione, il Ministero della Difesa fosse riuscito ad accertare soltanto il decesso di Arturo a Uciostoje, ma non la data esatta di decesso. Pertanto, anche se poco plausibile e non corrispondente al vero, in alcuni documenti continuò a risultare la data di dispersione iniziale del 15 dicembre 1942 (e questo è ciò che si vede nell'elenco caduti e dispersi disponibile nel sito U.N.I.R.R., basato su dati Mindifesa in alcuni casi obsoleti).
Può essere che in seguito, grazie a controlli incrociati, il Commissariato Generale per le Onoranze ai Caduti abbia appurato che il decesso era avvenuto il 30 marzo 1943 (il che è plausibile, se si pensa a campi come quello di Uciostoje, dove i prigionieri morirono in percentuali altissime nei primi mesi del '43) e quindi tale data ora emerge dalla loro banca dati online (che periodicamente viene aggiornata).

Nella propria banca dati online il Commissariato Generale ha scelto di rendere visibili soltanto i dettagli essenziali e lei ha fatto benissimo a chiedere chiarimenti via mail. Ritenti, e ne approfitti per domandare se per caso vi siano testimonianze su Arturo custodite presso l'Albo d'Oro.
Spero le risponderanno.

Altro - l'avevo avvisata che sarei stata in grado di formulare solo qualche ipotesi - non sono in grado di aggiungere... ma inserirò una nota nella scheda del suo congiunto, specificando che la data di decesso/dispersione indicata attualmente da Onorcaduti è il 30.03.1943.



Patrizia

Accedi o Crea un account per partecipare alla conversazione.

07/02/2022 15:59 #8 da Alessandro
Buongiorno Patrizia,
la ringrazio per l'esauriente spiegazione. Ho riletto i documenti e in effetti il verbale di irreperibilità risale al luglio 1947, mentre il verbale del Ministero della Difesa a seguito delle ricerche effettuate da Onorcaduti negli schedari degli Archivi di Stato dell'ex URSS risale al marzo 1996. Quindi le ultime ricerche sono state effettuate un po' di anni fa. Scriverò nuovamente al Commissariato Generale, magari con una richiesta più formale della precedente, richiedendo anche l'informazione in merito all'Albo d'Oro. Non appena mi avranno risposto, sarà mia premura comunicarle quanto appreso.
Alessandro
Ringraziano per il messaggio: Patrizia Marchesini

Accedi o Crea un account per partecipare alla conversazione.

12/04/2022 20:05 - 12/04/2022 20:11 #9 da Alessandro
Buonasera signora Marchesini,
dopo due mesi di attesa oggi finalmente mi sono giunte notizie da Onorcaduti: in risposta alla mia richiesta "formale" inviata lo scorso Febbraio, sono stati inviati al mio indirizzo email alcuni file PDF contenenti la documentazione relativa al mio avo e conservata presso i loro archivi. Tra questi figura anche l'atto di morte redatto nel 1997 dalla Commissione Interministeriale che certifica - a seguito di indagini effettuate negli schedari degli Archivi di Stato dell'ex URSS, come lei mi scriveva - che il signor Zaffaroni Arturo (caporale dell'82 Reggimento Fanteria) morì il 31 marzo 1943 (data indicata come "presunta") presso il campo n.56 di Uciosotje in seguito a "cause imprecisate durante la prigionia". Questo era dunque il tassello che ci mancava e che ora spiega ufficialmente il motivo per cui nel sito web della Banca Dati Caduti e Dispersi della 2°GM è riportata come data del decesso 30 marzo 1943. Tuttavia, poiché ritengo che questa data sia frutto di un errore di trascrizione dai documenti del Ministero, io considererei come data "ufficiale" della morte del mio avo il 31 marzo 1943 e non il 30 marzo 1943. Lei è d'accordo? Da ultimo, non mi sono giunti documenti in merito a testimonianze custodite presso l'Albo d'Oro; tuttavia, sulla lettera inviata nel 1996 alla mia bisnonna Zaffaroni Giuseppina per informarla degli esiti delle ultime ricerche condotte sulla condizione di suo fratello, compare la scritta "7a Divisione - Albo d'Oro", che io però non sono in grado di interpretare. Quindi per riassumere: tra il 1947 e il 1949 le autorità competenti sottoscrissero una serie di verbali che dichiararono il mio avo disperso in Russia a seguito degli eventi bellici avvenuti il 15/12/1942; il suo nome venne quindi riportato sul monumento ai dispersi della frazione di Pertusella, ove è ancora visibile; nel 1991 l'accordo intergovernativo siglato con l'ex URSS consentì ricerche più approfondite, che permisero nel 1996 di dichiarare il luogo di decesso, cioè il campo di Uciostoje, il quale viene riportato nella lettera inviata alla mia bisnonna insieme alla notizia dell'intenzione del Commissariato Generale di voler redigere l'atto di morte. Il suddetto atto venne convalidato nel 1997 e solo in questo documento, il più recente in possesso del Ministero, viene indicata anche la data del decesso, presunta: 31/03/1943.
Nella speranza di aver fornito un utile contributo al vostro ammirevole lavoro, attendo una Sua risposta e Le porgo i miei più cordiali saluti.
Alessandro

Accedi o Crea un account per partecipare alla conversazione.

11/05/2022 14:06 - 11/05/2022 14:08 #10 da Patrizia Marchesini
Buongiorno, Alessandro.

Mi scuso, ma come sempre ripeto ormai non riesco più a seguire questo forum con assiduità.
Ho modificato la data di decesso di Arturo e anche la nota in calce alla sua scheda di dettaglio. Purtroppo i caratteri a disposizione non sono moltissimi e mi sono dovuta limitare all'essenziale.

In merito alle ricerche portate avanti dalla bisnonna Giuseppina, l'Albo d'Oro - che ora fa capo (secondo criteri più logici) al Commissariato Generale per le Onoranze ai Caduti - un tempo era ente "slegato" dal Commissariato Generale suddetto.
Per questo motivo i documenti ricevuti da Giuseppina avevano intestazione diversa.

Cordiali saluti.


Patrizia

Accedi o Crea un account per partecipare alla conversazione.

Moderatori: Maurizio ComunelloPatrizia Marchesini

Usiamo i cookies per migliorare il nostro sito e la vostra esperienza nell'utilizzarlo. I cookies usati per le operazioni essenziali sono già stati impostati. Per ulteriori informazioni sui cookies che utilizziamo e su come cancellarli, leggete la nostra privacy policy.

  Accettate i cookies da questo sito?