Da Attendimi – Russia 1942-1946 – Diario di un medico in prigionia, Donato Guglielmi, Edizioni L'Arciere, Cuneo, 1993

 

Attendimi copertinaKantemirovka – 14 dicembre 1942

Ore 21 e 30. Questo pomeriggio, altra ondata di feriti gravi. Ho avuto un lavoro tremendo; non sono mai stato macellaio come oggi: ero lordo di sangue ovunque, mani, camice, braccia. Sul pavimento, sotto il lettino, sotto i tavoli, c’erano monti di garze rosse di sangue e zeppe di pidocchi. Gente che ha cinque, sei gravi ferite in tutte le parti del corpo. 

Ci vuole un quarto d’ora per ogni ferita e tanta delicatezza per ogni spostamento di ogni povero membro: un quarto d’ora febbrile e convulso, perché altri fremono e sussultano pazienti, altri imprecano doloranti e insofferenti.

Un piccolo sardo, umile fante, ferito gravemente a una mano e alla coscia, è rimasto per una giornata in una trincea caduta in mano russa. Corre voce che i Russi finiscano i feriti gravi. Allora egli è strisciato nel fango e nella neve fino al cesso della trincea, ci si è raggomitolato e con la baionetta si è seppellito di fango e di sterco, lasciando fuori solo un poco del viso per poter respirare. Ci è rimasto quattro ore, finché la trincea non è passata in mano nostra. Io l’ho ricevuto incrostato di tutta quella roba...

 


 

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