Quanto fu duro attendere?

Quanto furono lunghi i giorni... e i mesi, e gli anni, aspettando chi non sarebbe più tornato?

Quante volte furono aperti gli armadi, accarezzando il suo paltò, anch'esso in attesa? Quante volte furono rilette le lettere, poi ripiegate con cura nelle loro buste e rimesse nel cassetto? Quante volte lo sguardo si è posato sulla sua foto incorniciata? Quante volte ci si è svegliati, la notte, per un rumore improvviso: È lui, sì... è lui. Fa' che sia lui. E invece...

 

Quanti Natali, e primi giorni di scuola, e spiagge, e cieli, quante solitudini, e sogni e delusioni hanno conosciuto i figli di chi non riuscì a fare ritorno?

Quanto dura la speranza? Quanto impiega ad affievolirsi? Perché è impossibile che si spenga del tutto. Un giorno arriverà una notizia, un qualcosa che spieghi, che dica come, dove, quando...

Un giorno, sì...

 

Il retro di un santino, con una scritta della madre e della moglie di Eczelio Venturi, scomparso in Russia

 

 

Preghiera trascritta da Grazia Venturi (figlia di Eczelio), all'età di otto-nove anni

 

 

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