La strada per il Don copertinaAma la bicicletta e le sfide, Paolo Venti.

Nel 2008 ha percorso, su due ruote, il Cammino di Santiago di Compostela.

Nel 2010 si è fatto Pordenone-Atene.

Nel 2012 è arrivato in Russia, con un itinerario che – partendo da Belgrado – ha toccato la Romania e l'Ucraina...

Tra scorci del Danubio e località balneari sul Mar Nero, tra caldo e polvere, tra sete e camere d'aria bucate, tra i mille incontri che tre settimane di viaggio gli hanno regalato, tra solitudini e acquazzoni improvvisi, tra intoppi burocratici e... qualche attacco di diarrea, ha pedalato quasi sempre, optando solo in rarissimi casi per il treno e regalandosi il viaggio aereo per il rientro in Italia.

 

Aveva due zii, Paolo.

Renato e Riego Milan erano entrambi nella Julia. Due fratelli, il primo del '19 e il secondo del '20. Dispersi.

Loro non tornano, dunque, e allora forse io devo andare. In questa frase di Paolo Venti, semplice e inesorabile, è riassunto lo spirito del suo viaggio.

Davanti a una frase del genere si sorvola su alcune piccole imprecisioni storiche presenti nella parte introduttiva.

Alternati alla cronaca del quotidiano e alla fatica del pedalare, alcuni passaggi di Bedeschi ci spingono – giorno dopo giorno – verso Rossoš'.

Appuntamento ineludibile e simbolico.

 

In calce al libro, alcune lettere di Renato e Riego.

Renato, nell'8° Reparto Salmerie (ma subito prima del ripiegamento indica come mittente il LI Gruppo dell'11° Raggruppamento Artiglieria) non amava molto scrivere e le sue righe erano spesso essenziali (se non sbrigative).

Riego – Gruppo Conegliano, 3° Reggimento Artiglieria alpina – era più espansivo e indugiava volentieri sui dettagli.

 

Ecco due delle lettere...

 

1-11-42

Carissimi genitori. Sono stanco di fumare tutte le vostre lettere al posto di cartine. Finché non mi arriva cinquanta pacchetti di cartine spediti da voi non vi scrivo più. Sono tre mesi che ve le chiedo su ogni lettera e cartolina, pare che lo fate a posta. Sto bene. Tanti saluti. Vostro Renato.

 

2-11-42

Carissimi Genitori.Oggi pure vi aggiungo due righe per non trascurare la mia puntualità nel scrivervi. Ieri ò passato abbastanza bene la festa dei santi, abbiamo inaugurato la nuova cucina fatta da soldati, e così abbiamo fatto una piccola nozza, da mangiare c'era un po' di tutto, cioè una giornata da borghesi.

Qui il tempo è più che magnifico, non ò mai visto una cosa uguale, l'anno scorso faceva 28 sotto zero a questo tempo, e quest'anno si va in maglietta d'estate, così va bene per noi, è male per i russi, presto sarà Natale, così voglio sperare che vi sia concesso di spedire un pacchetto ma da mangiare non farà bisogno.

A parte questo, null'altro di novità, il mio mestiere è sempre il solito, cioè non faccio i calli nelle mani, una cosa, faccio che grassarmi, se continua così arriverò presto al quintale.

Mi farete sapere qualche novità di Travesio, che spero non sarà tanto lungo di rivederlo. Gradite tanti saluti voi tutti.

Aff.mo Riego. Non pensate male se Renato non vi scrive spesso come me, non è una cosa adatta per lui...

 


Da La strada per il Don, Paolo Venti, Ediciclo Editore, Portogruaro (VE), 2014

 

 

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