TRASCRIZIONE:
Cosa è successo quando vi hanno preso?
Ci hanno fatto l'adunata. Eravamo una colonna lunga chilometri e larga come qua.
Ma qualcuno ha provato a scappare?
Ha provato ed è anche stato ucciso.
Poi siamo arrivati in un campo. Là ci hanno fermato. Era la prima notte da prigionieri, ed eravamo dentro la neve. Non c'era niente: né case, né niente. Solo la neve!
Io avevo una coperta di casermaggio, di quelle quelle dell'aviazione, che erano grandi, mentre quelle nostre erano piccole.
La prima notte mi ci sono buttato sopra, assieme a un altro, con sopra la sua. La mia me l'hanno rubata che non ce ne siamo neanche accorti! Mi hanno portato via anche quella. Era l'unica cosa che avevo cara, perché teneva caldo.
E mangiare: basta! Per otto giorni. E dieci di treno, senza mangiare.
Solo due volte abbiamo mangiato: la prima volta un pezzetto così. La seconda volta eravamo sul treno...
Ma qualcuno ha pensato di fuggire?
Sì. Quando eravamo alla prima notte che ci han fermato e che mi han portato via anche la coperta, eravamo una vastità!
Al mattino c'erano sette, otto: Pum! Pum! Morti. Avevano tentato di scappare. Ma come si fa a scappare da là, come si fa?
I sergenti, specialmente, hanno tentato di scappare, ma gli sparavano.
Mi hanno preso il 21 [dicembre], e da allora ci hanno fermato l'unico giorno che abbiamo riposato.
Ci hanno messo in un baraccone tutto aperto. Di fuori c'era tanta neve così. E si stava là!
Lì vicino c'era un militare e, fatalità, chiacchierando mi dice: "Fantoni, son Fantoni..."
Era uno del mio paese! Era da Mantova. Vive a Mantova adesso e anche allora, ma era del mio paese.
E abbiamo mangiato il pranzo di Natale, io e lui: una gavetta di neve fresca con due cucchiai, che aveva, di zucchero
preso dalla tasca, tutto sporco. L'ha rovesciato, mescolato e mangiato dalla gavetta.
E quello è stato il mangiare di Natale.
Un cucchiaio o due, io... e un cucchiaio o due, lui.
Un cucchiaio solo, una gavetta sola. Io non avevo la gavetta o l'avevo smarrita, non so.