Buonasera, Fabrizio.
Parto dalla fine: ho visualizzato il trafiletto-necrologio di Ugo Bergagna di cui mi ha fornito il link.
A mio avviso escluderei che possa trattarsi di un reduce di Russia, in quanto l'età non corrisponde: se nel 2012 aveva 83 anni, significa che era nato nel 1929, classe - questa - che di certo non prese parte alle operazioni sul Fronte Orientale (nel 1942-'43
questo Ugo Bergagna avrebbe avuto tredici-quattordici anni).
Ho letto la testimonianza del sottotenente Orlando, e ho ripreso il libro sulla Cuneense di Catanoso-Uberti.
Da un controllo ulteriore degli eventi di Novopostojalovka, in relazione anche alla 101ª Compagnia A.A. del Battaglione Ceva, sono emersi altri piccoli dettagli significativi che ieri sera - magari per l'ora tarda e la stanchezza ;-) - mi erano sfuggiti.
Mi scuso e glieli riporto di seguito.
Innanzitutto - a pagina 59 - si specifica che il Battaglione Ceva durante la battaglia era supportato proprio dal Gruppo Mondovì.
Il proseguire dell'azione vide numerosi caduti... Tra quelli elencati, il capitano Alessandro Calanchi (M.A.V.M.), il capitano Giuseppe Cassone (M.A.V.M.) e il capitano Silvio Sibona (M.O.V.M.)... erano tutti ufficiali del Gruppo Mondovì.
Se durante il ripiegamento Sibona era il comandante dell'11ª Batteria (ma il volume di Giorgio Corbia sembra indicarlo - nel Quadro di Battaglia del CdA alpino - originariamente a capo della 10ª Batteria), forse gli altri due erano in quel momento i comandanti delle restanti Batterie.
Non so aggiungere altro, al riguardo... penso che il Quadro di Battaglia riportato da Corbia sia da riferirsi alla partenza dei reparti alpini per il Fronte Orientale e tale Quadro subì senza dubbio modifiche successive...
Sul capitano Sibona, a pagina 61 del volume citato, è scritto "visti distrutti i suoi obici e mortai o feriti gran parte dei suoi artiglieri, benché ferito a sua volta cercava di immobilizzare un carro armato avversario lanciandoglisi contro armato di bombe a mano e gridando
L'11ª Batteria muore sui pezzi ma non si arrende!
Il suo esempio viene seguito dal sottocomandante, tenente Giulio Siracusa (M.O.V.M.), e dal sergente maggiore Michele Filippini (M.O.V.M.)."
E, sul sottotenente Orlando, sempre a pagina 61, si legge: "Nelle mischie furibonde che fin verso le ore undici si susseguono senza tregua, si distinguono ancora il sottotenente G.B. Orlando della 101ª Compagnia A.A., il tenente Cocito e il sergente Franco Siccardi del Gruppo Mondovì, [...] poi tanti e tanti altri umili eroi che è impossibile ricordare..."
Il volume Catanoso-Uberti menziona anche il reparto tedesco che combatté con Julia e Cuneense a Novopostojalovka: si trattava degli "sparuti resti della 385ª Div. tedesca" (pagina 65).
Ritengo la pubblicazione suddetta molto significativa, per chi è interessato alle vicende della Cuneense al Fronte Orientale.
Suggerisco un'occhiata
qui
. Si tratta di alcuni consigli in caso di volumi di difficile reperibilità.
Al Commissariato Generale per le Onoranze ai Caduti potrebbe chiedere il numero di elenco o tabulato in cirillico in cui è stato trovato e traslitterato il nominativo di Giacomo Bella.
Ai Memoriali Militari potrebbe così fornire un dettaglio in più, che forse potrebbe facilitare la ricerca della documentazione di prigionia da parte dell'ente russo e aiutare a capire se quel militare morto a Nekrilovo era proprio Giacomo.
Cordiali saluti.
Patrizia
P.S.
Il volume di Giorgio Corbia si intitola
Quelli che non tornarono: il disperso in Russia.