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Informazioni 3º battaglione misto Genio div. Julia - 103º sez. fotoelettricisti

28/07/2022 14:05 #1 da Pierluigi
Buongiorno,
Ho avuto la possibilità di richiedere il foglio matricolare di mio nonno (Luigi Del Do’ matricola n.12148) facente parte del 3º Battaglione Misto Genio div. Julia - 103º sez. fotoelettricisti durante la campagna di Russia.
A seguito della ritirata, rimase congelato e fu ricoverato presso l’Ospedale di Riserva n.8 in data 01/02/1943 e successivamente fece rientro in Italia dove visse altri 40anni.
Vorrei avere informazione sulle battaglie e i luoghi dove mio nonno può essere stato prima del suo ricovero, ovvero dal 20/08/1942 al 01/02/1943.

Vi ringrazio in anticipo.
Pierluigi Del Do’

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30/07/2022 14:19 #2 da Renza
Buongiorno Pierluigi, come già lei sa, il nonno era un Geniere , il cui reparto era assegnato alla divisione alpina Julia, quindi di conseguenza ha seguito il percorso e le vicende della divisione stessa, e della quale può trovare facilmente descrizione nella cronistoria su internet., mentre dello specifico reparto non si trova (almeno io non trovo) nulla di più che citazioni. Il 14 luglio 1942 la Julia iniziò il trasferimento verso il fronte russo inquadrata, con le Divisioni Tridentina e Cuneense, nel Corpo d'Armata alpino. Comandante della Julia era il generale Umberto Ricagno, che dal 21 luglio 1941 aveva sostituito il generale Girotti; capo di stato maggiore era il tenente colonnello Giuseppe Molinari. Il 25 settembre si schierò sul Don tra Kuvschin e Karawut. L'11 dicembre per arginare lo sfondamento da parte di forze russe la Julia si trasferi' a Ivanovka, Selenyj Jar, Novo Kalitva, Komaroff. Dal 16.12 sostitui' in linea la COSSERIA, nel tratto di fronte delle Fanterie, per tappare la falla creatasi in seguito agli attacchi della controffensiva russa , iniziati l'11 dicembre, , alle dipendenze del II C.A. , presso l'ansa di Verchnij Mamon. Mantenne la posizione sul Don impegnandosi dal 19 al 31 dicembre assieme a forze tedesche. Le perdite per fatti di guerra e per le proibitive condizioni meteo furono molto elevate. Verso il 14 gennaio un nuovo attacco russo nel settore più a nord del Corpo Alpino ,provocò il 15 gennaio lo sfondamento del fronte e la Julia fu costretta a forzare gli sbarramenti sovietici per raggiungere le retrovie. In pratica iniziò il ripiegamento dalla linea del fronte sul Don alla sera del giorno 17 gennaio (ho trovato scritto anche la sera del 16), La Divisione Julia si sacrificò in una difesa di retroguardia finendo completamente annientata dopo la resistenza a Nowo Kalitwa, il successivo ripiegamento e la sanguinosa battaglia a Nowo Postojalowka il 19 e 20 gennaio 1943. I superstiti della Julia si portarono nella zona di Postojalyi ove vennero accerchiati e assaliti dalle forze motorizzate russe che catturarono la maggior parte dei soldati. I restanti raggiunsero Novo Georgiewkj ove venne catturato il comandante Armando Cimolino. Alcuni tra quei pochi che rimasero seguirono il capitano Pietro Maset (Maso) e s.Ten. Vettorazzo affrontando il terrapieno ferroviario di Nikolaevka seguendo la Tridentina. Altri sopravvissuti con il Comando Divisionale presero la pista della Cuneense finendo a Waluiki. E da qui probabilmente il suo nonno ha proseguito il percorso di ritirata, poi ferito e ricoverato nell'ospedale di riserva n° 8, che faceva parte del Centro Ospedaliero di Karkov , assieme all'ospedale di riserva n°6 e il Convalescenziario 2 , e che a fine gennaio 1943, dopo il rientro del Corpo d'Armata Alpino, vide l'arrivo di 3000 nuovi infermi (fra i quali suo nonno), quindi dovettero provvedere allo sgombero .Di conseguenza , l'8 febbraio tutto il personale e il materiale furono trasferiti a Kiev, poi a Leopoli, e Kolomyja. ( Quest'ultima parte sull'ospedale n° 8 è tratta da "i servizi logistici delle Unità italiane al fronte russo )- Vorrei aggiungere che quanto scritto, sui combattimenti affrontati riguarda in generale tutta la divisione, e non è detto che il suo nonno si sia trovato coinvolto in ognuno dei menzionati, alludo soprattutto alla fase prima dell'inizio della ritirata, considerando il fatto che lui, essendo un Geniere con la qualifica di fotoelettricista, probabilmente era più impegnato in attività non prettamente in prima linea, ma maggiormente nelle retrovie , salvo quando sono iniziati i combattimenti nella ritirata.

Renza Martini

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