don Enelio Franzoni - cappellano

07/03/2014 08:48 #7 da Pierantonio Segato

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07/03/2014 09:34 #8 da Patrizia Marchesini
Risposta da Patrizia Marchesini al topic don Enelio Franzoni - cappellano
Mi scuso per non avere provato a cercare in maniera più approfondita.
A questo punto, dopo avere aperto i link suggeriti dall'amministratore, ho pensato subito al libro di Maria Teresa Giusti, I prigionieri italiani in Russia...
A pagina 313 ho trovato una nota esauriente su Enzo Boletti, che riporto di seguito:

Enzo Boletti ebbe una storia singolare: partì come volontario nel 1940 con la Tridentina, 5° Reggimento, Battaglione Edolo; combattente in Jugoslavia, dopo l'8 settembre 1943 cadde prigioniero dei Tedeschi e finì in Polonia. Qui riuscì a evadere e a unirsi a partigiani polacchi che combattevano contro i Tedeschi. Partecipò a un'intera Campagna che gli fece conferire dall'esercito polacco il grado di capitano e poi di tenente colonnello. All'arrivo dei Sovietici, nell'aprile 1945, invece di essere trasferito a Budapest, dove era dislocato il Comando del fronte, venne portato a Mosca.
Qui venne rinchiuso nella Lubjanka, perché individuo sospetto agli occhi dei Sovietici per avere combattuto al fianco dei Polacchi: forse fu considerato un agente segreto. Dopo un anno e mezzo di interrogatori, venne destinato al campo di lavoro forzato di Vorkuta, dove incontrò un ex internato dei Tedeschi, il livornese Dino Meoni, e il capitano Musitelli dell'Arm.I.R.. A Vorkuta rimase tre anni e mezzo; quindi passò in diversi lager: a Mosca, Stalino, Dnepropetrovsk, Čeliabinsk, Magnitogorsk, Krasnojarsk e Norilsk sull'altopiano del Potorana.
Durante i suoi spostamenti incontrò Don Brevi e il tenente Reginato. Il 10 novembre 1954 il Ministro degli Esteri Gaetano Martino telegrafò al padre Emilio, dicendo che il figlio sarebbe rimpatriato il 25 dello stesso mese.
La sua odissea di concludeva dopo quindici anni di assenza da casa, dei quali dieci trascorsi in vari lager sovietici.
Nel 1950 Boletti era riuscito a spedire una cartolina al padre dal lager 7280/7, con la quale i familiari vennero a sapere che era vivo.


Maria Teresa Giusti lo menziona come combattente in Jugoslavia, dove in effetti moltissimi soldati italiani furono catturati dai Tedeschi dopo l'8 settembre. Il Battaglione Edolo fu anche al Fronte Orientale, ma l'autrice non parla di una partecipazione di Boletti alla Campagna di Russia... Davvero, adesso non sono in grado di aggiungere altro.

Patrizia Marchesini

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07/03/2014 15:41 #9 da Maurizio Comunello
Risposta da Maurizio Comunello al topic don Enelio Franzoni - cappellano
Allora.
Enzo BOLETTI risulta essere l'ULTIMO Prigioniero di Guerra Militare Italiano che è Rimpatriato in Italia.
Ultimamente diresse il Museo e le attività connesse a Solferino,credo come Rappresentante della Croce Rossa Italiana ed Internazionale.
E' morto recentemente qualche anno fa.
Maurizio

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