Arturo Tarducci, classe 1921, nasce a Catania. La famiglia si trasferisce a Roma nel 1923.
Dopo studi a indirizzo tecnico, Arturo viene assunto nel 1939 presso lo stabilimento dell'Alfa Romeo di Via Ostiense.
Prende parte alla Campagna di Russia come autiere addetto al trasporto viveri del 52° Reggimento Artiglieria della Divisione Torino.
Catturato a seguito dell'offensiva sovietica dell'inverno 1942-1943, muore il 12 settembre 1943, nel campo n. 241/3 di Gubaha (regione di Perm). Le circostanze del decesso di Arturo sono note grazie a una testimonianza molto dettagliata del conte Guido Caleppio (3° Reggimento Bersaglieri, XXV Battaglione), il quale – catturato a sua volta il 21 dicembre 1942 – sopravvivrà alla prigionia rientrando in Italia il 4 dicembre 1945.
Insieme ai familiari, oggi è soprattutto il nipote Maurizio a tenere viva la memoria del giovane autiere.
Dove una volta aveva sede l'Alfa Romeo, ora si trova la Scuola di Lettere, Filosofia e Lingue dell'Università Roma Tre.
E proprio lì, simbolicamente, il 7 giugno p.v., con cerimonia che avrà inizio alle 10.30, verrà scoperta una targa in memoria di Arturo Tarducci.