È la storia di Pasquale Di Renzo, caporale della Divisione Sforzesca, scritta e interpretata da Gianna Di Donato (regia di Eva Martelli).
Sopravvissuto alle fasi più drammatiche della Campagna di Russia e alla dura prigionia nei campi sovietici, Pasquale Di Renzo – classe 1921 e originario di Chieti – diviene poi insegnante e scultore.
Muore il 25 luglio 1967.
Quest’opera teatrale di Gianna Di Donato nasce grazie all’amicizia fra l’autrice e la figlia di Pasquale, Filomena.
Partendo da pochi documenti, Gianna Di Donato amplia le proprie ricerche e così, a poco a poco, l’esperienza di Pasquale al fronte e in prigionia ha preso vita.
Il titolo dello spettacolo, davvero suggestivo, deriva da una canzone popolare ucraina citata nel romanzo Il placido Don di Mikail Šolohov (1934), e ripresa nel 1956 da Pete Seeger, cantautore e interprete folk statunitense.
I versi originari della canzone e la versione successiva di Pete Seeger hanno un chiaro significato di esortazione alla pace, in antitesi alle brutture che ogni conflitto porta con sé.
Una curiosità: il brano musicale viene eseguito anche in Italia – a cavallo tra gli anni ’60 e ’70 – sia da Gigliola Cinquetti, sia da Patty Pravo, con versi differenti tra loro, ma serbando comunque il senso pacifista della canzone.
Senso pacifista che è il leitmotiv dello spettacolo, dedica struggente non solo a Pasquale Di Renzo, ma a tutti quei giovani che sfiorirono anzitempo a causa di una guerra.
La serata verrà aperta dal Coro dell’A.N.A. di Melzo, diretto dal Maestro Emilio Scarpanti.