Film ITALIANI, BRAVA GENTE.

10/02/2014 17:10 #7 da Riccardo
Risposta da Riccardo al topic Film ITALIANI, BRAVA GENTE.
Nell'ambito del discorso che qui avete condotto può essere utile leggere il brano : "il comportamento delle truppe italiane sul fronte orientale.." a firma F.Cappellano (da me apprezzato per numerosi articoli sulle ns artiglierie) che trovate al fondo della pagina apribile con il link riportato
bascogrigioverde.blogspot.it/2007_07_01_archive.html
La lettura non è facile perché il riporto del brano è stato molto maldestro ma ne vale la pena .

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10/02/2014 19:02 #8 da Patrizia Marchesini
Risposta da Patrizia Marchesini al topic Film ITALIANI, BRAVA GENTE.
Grazie, Riccardo.

Il testo è riportato davvero in modo molto confuso, con pezzi che si interrompono e riprendono in seguito, con le note che sono posizionate nel bel mezzo del discorso... tuttavia - se si ha pazienza e si legge sino in fondo - emerge il concetto di base: i soldati italiani, pur nell'ambito di una guerra assoluta (come la descrive lo storico inglese Chris Bellamy, autore del libro omonimo), seppero mantenere - eccetto rarissimi casi, peraltro puniti - un contegno decente e rispettoso sia nei confronti della popolazione civile sia delle forze avversarie.

Un codiale saluto.

Patrizia Marchesini

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24/02/2014 22:49 #9 da Marco
Risposta da Marco al topic Film ITALIANI, BRAVA GENTE.
Salve a tutti, intervengo anch'io sull'argomento "I Girasoli" per confermare che anche in casa mia, a causa di quel film, tante volte ho sentito mia nonna sostenere la tesi degli Italiani rimasti volontariamente in Russia (mia nonna ebbe un fratello, artigliere nel 52° Reggimento della Div. Torino, disperso in Russia del quale solo adesso, a distanza di 70 anni e grazie all'aiuto degli amici dell'UNIRR, si è riusciti a conoscere la sorte).
Pensate che ancora oggi per mia madre è assolutamente pacifico il fatto che tanti italiani accolti dalla popolazione durante la ritirata siano poi rimasti in Russia.
Quanto al film, che vidi tantissimi anni fa, bisogna dire che probabilmente sfuggì di mano ai suoi produttori i quali evidentemente non seppero valutarne gli effetti nei confronti delle famiglie dei dispersi.
Tra l'altro credo che il film, nonostante il grandissimo regista e lo strepitoso cast, fosse poco più che una vetrina messa in piedi dal produttore Carlo Ponti per la moglie Sofia Loren.
Da MyMovies.it: "Scritto su misura per la Loren, è convenzionale e illustrativo come una cartolina in tricromia.".
Amen.
Saluti, Marco Ricchiuti

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25/02/2014 18:34 #10 da TOMADINI MARIO
Risposta da TOMADINI MARIO al topic Film ITALIANI, BRAVA GENTE.
Buonasera, in effetti quel film, come ho avuto già modo di scrivere, ha contribuito ad alimentare speranze che purtroppo non avevano ragione d'essere. Tuttavia, visto quello che si sapeva in quegli anni, è naturale che qualche famiglia pur di non rassegnarsi alla morte di un congiunto si sia aggrappata anche alla più esile speranza. Tra l'altro il film I GIRASOLI aveva dato il via a una ridda d'ipotesi alcune delle quali, adesso che sappiamo come sono andate veramente le cose, si connotano come vere e proprie leggende metropolitane. Faccio un esempio. Negli Anni Ottanta un gruppetto di pordenonesi in visita alla Piazza Rossa di Mosca si convince di aver sentito una conversazione in friulano tra due uomini anziani (guarda caso sessantenni o giù di li) che però sembrano russi. Uno del gruppo li segue ma i due sembrano spaventati e si allontanano con una fretta che, secondo i turisti, appare fin troppo sospetta. I turisti tornano a Pordenone e la storia fa il giro del territorio e così torna alla memoria la tragedia dell'ARMIR. La voce del popolo fa il resto ed ecco che passando di bocca in bocca la vicende assume caratteristiche tali da sembrare perfino vera e così i due sospetti diventano soldati (quasi certamente alpini visto che parlavano friulano) italiani rimasti in Russia e che non vogliono essere riconosciuti.
Mario Tomadini

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03/03/2014 09:12 #11 da Patrizia Marchesini
Risposta da Patrizia Marchesini al topic Film ITALIANI, BRAVA GENTE.
Salve...
chi ha seguito la discussione ricorderà senz'altro il link proposto da Riccardo, relativo a un articolo di Filippo Castellano pubblicato in precedenza in Rivista Aeronautica.
Leggere l'articolo, però, risulta davvero faticoso, in quanto testo e note sono purtroppo frammischiati.

Marco Ricchiuti mi ha girato una trascrizione word dell'articolo, e lo ringrazio molto per la disponibilità.
Da parte mia ho provveduto a una ulteriore rilettura e all'impaginazione del file, che allego in versione pdf.

Saluti.

Patrizia Marchesini


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03/03/2014 20:55 #12 da Marco
Risposta da Marco al topic Film ITALIANI, BRAVA GENTE.
In un post di qualche tempo fa, Mario Tomadini esprimeva condivisibili perplessità su un episodio citato nel film Italiani, brava gente.
Mi riferisco in particolare all'episodio del colonnello che ordina ai suoi mitraglieri di fare fuoco per impedire ai soldati tedeschi di arrivare primi alla conquista di un ponte.
So che vi sembrerà incredibile, ma sentite cosa mi è capitato di leggere proprio stamattina nel libro di Arrigo Petacco L'armata scomparsa a pag. 21 e seguenti:

«L'eroe italiano della "battaglia dei due fiumi" fu il colonnello Epifanio Chiaramonti. Siciliano, 48 anni, fisico asciutto e temperamento orgoglioso, comandava le avanguardie della Pasubio impegnate a Jasnaja Poljana.
Il suo reparto, definito "colonna Chiaramonti", si era precipitato a marce forzate verso la foce del Bug e l'11 agosto la punta più avanzata prese il primo contatto con il nemico. Il combattimento si accese vivacissimo in un mare di girasoli. Favoriti dalla conoscenza del terreno, i russi si fecero subito minacciosi. Si sparò per un paio d'ore poi i russi cominciarono a sganciarsi e i nostri a tallonarli sempre combattendo. I sovietici erano tutti equipaggiati di armi automatici, il micidiale parabellum, gli italiani col "91" a sei colpi, ma ebbero ugualmente la meglio.
A cose fatte, quando il nemico aveva evidentemente rinunciato a combattere, Chiaramonti vide avanzare uno squadrone di cavalleria tedesca evidentemente intenzionato a tagliargli la strada e a rubargli il successo.
"Fermateli!" ordinò il colonnello.
"Fermarli? E come?" rispose sorpreso il suo aiutante.
"Con le mitragliatrici."
"Ma, signor colonnello..."
"Niente ma. Sparate un paio di raffiche ai piedi dei cavalli."
Un mitragliere non si lasciò ripetere l'ordine e i tedeschi si fermarono davanti alla grandine di pallottole. Poi si resero conto della situazione e lasciarono il passo agli italiani.
Il giorno dopo un generale tedesco fece visita al colonnello Chiaramonti. Le raffiche ammonitrici del giorno prima erano state segnalate al comando.
"Dovreste mandare i vostri mitraglieri a un corso d'addestramento" disse spocchioso il tedesco. "Sparano male, ieri hanno messo sotto tiro la nostra cavalleria."
"Non è stato un errore" rispose Chiaramonti. "Sono stato io a ordinare il fuoco. I vostri soldati ci stavano tagliando la strada e io non tollero gli sgambetti."
Il generale girò sui tacchi borbottando unglaublich!, incredibile! L'episodio di Jasnaja Poljana fece certamente salire gli italiani nella considerazione dei tedeschi.»

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Moderatori: Patrizia MarchesiniMaurizio Comunello

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