Buonasera, Claudia.
Ci ha raccontato una storia tristissima... come non rimanere colpiti dalle sue parole:
17 giorni per morire in Russia.
Luigi - secondo quanto indica il Foglio Matricolare - partì per il Fronte Orientale, destinato al 243° Autoreparto Pesante.
Quest'ultimo (può verificare lei stessa consultando il
Quadro di Battaglia dell'8ª Armata
disponibile in questo sito) dipendeva dal LVII Autogruppo Pesante, a sua volta nell'organico dell'8° Autoraggruppamento d'Armata (che dipendeva dall'Intendenza).
Nel Quadro di Battaglia di cui le ho fornito il link, per arrivare al 243° Autoreparto, deve cliccare perciò sull'etichetta
Intendenza, e poi su
Trasporti... scorrendo la schermata fino a che non noterà l'8° Autoraggruppamento.
Vedrà quindi che il 243° Autoreparto includeva quattro Autosezioni Pesanti (910ª - 911ª - 912ª - 913ª).
Nel volume
I servizi logistici delle Unità italiane al Fronte Russo (1941-1943), a cura dell'Ufficio Storico dello Stato Maggiore dell'Esercito, l'8° Autoraggruppamento viene citato due volte, in merito a missioni compiute nell'autunno 1942 e a inizio inverno 1942-1943, per supportare i Tedeschi che premevano su Stalingrado.
La prima volta (a pag. 146) è scritto che durante il mese di settembre 1942 gli Autoraggruppamenti 7°, 8° e 10° contribuirono a rifornire la 6ª Armata del generale Paulus. Non si riferisce quali Autoreparti furono coinvolti nello specifico, ma tale formazione comprese ben 400 automezzi italiani.
Una settimana dopo, nuovo trasporto a Stalingrado (per rifornimento-munizioni), "eseguito da un autoreparto di 80 autocarri".
L'8° Autoraggruppamento è citato una seconda volta a pagina 149: trasporti ulteriori verso Stalingrado furono portati a termine nel mese di novembre: venne impiegata prima una colonna di 33 autocarri, e poi una colonna molto più consistente di 200 mezzi.
Tale seconda formazione "fu tagliata in due dalle operazioni iniziali della
Battaglia del Volga (19 novembre 1942)", che portò in pochi giorni all'accerchiamento della 6ª Armata tedesca a Stalingrado.
"Risultarono dispersi due ufficiali, 72 autieri con 50 autocarri che, ripiegati su Stalingrado, divisero la sorte di quel presidio."
Tuttavia, in quei giorni così drammatici per alcuni degli uomini dell'8° Autoraggruppamento, suo zio Luigi non era ancora giunto in Russia.
Lui arrivò presso il 243° Autoreparto il 2 dicembre 1942.
Così indica il Foglio Matricolare, che in merito alla scomparsa di Luigi menziona due località, Radčenskoe e Kriniča. La zona era quella del XXXV Corpo d'Armata, che ricevette ordine di ripiegamento proprio il 19 dicembre 1942.
E' quindi intuibile che tale giorno non può essere considerato come quello effettivo della sua morte, ma costituisce solo il momento a partire dal quale non si ebbero più notizie di Luigi Capanna.
Per darle un'idea, ecco una cartina che mostra lo schieramento delle truppe italiane sul Don alla data del 10 dicembre... alla vigilia, cioè, dell'attacco sovietico che avrebbe portato le nostre Divisioni di Fanteria (e i reparti a esse di supporto, come gli Autoreparti) ad arretrare... sappiamo che in molti casi i nostri automezzi furono abbandonati in quanto non riuscirono più a proseguire (vuoi per gli inconvenienti legati al clima rigidissimo, vuoi perché gli alleati tedeschi - contravvenendo agli accordi stipulati - non fornirono il carburante necessario al movimento degli automezzi stessi).
Di seguito, invece, una cartina ricavata grazie al sistema WebGis disponibile nel sito
www.plini-alpini.net.
Essa mostra un settore specifico della mappa precedente.
Vi ho evidenziato le due località Radčenskoe e Kriniča, che come può vedere risultano distanti pochi chilometri l'una dall'altra.
Probabile che lei avesse identificato altre località omonime o dal nome simile, visto che aveva riscontrato una distanza di circa 250 chilometri tra le due.
Una cartina ulteriore (in cui si può vedere la posizione di Radčenskoe) è disponibile in una delle nostre gallerie-immagini.
Apra la galleria dedicata alla
cartografia
; e ingrandisca, cliccandovi sopra, l'immagine A03-00, relativa al settore della Divisione Pasubio (al 27.10.42).
Come lei ipotizza, Gigino potrebbe essere stato catturato, per poi morire in prigionia prima che le autorità sovietiche avessero tempo e modo di registrarne le generalità. Se fosse accaduto questo, di lui non può essere rimasta traccia (negli archivi russi).
Immagino che la data in cui venne rilasciata la prima dichiarazione d'irreperibilità fosse il 6 agosto
1943 (e non
1942).
Poiché è da tanto tempo che si dedica a questa ricerca, potrebbe procurarsi copia anche del Verbale di Irreperibilità.
Si rivolga all'Albo d'Oro (che ora riferisce al Commissariato Generale per le Onoranze ai Caduti), scrivendo a
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..
Alleghi scansione fronte/retro di un documento di identità valido.
Qui
trova un fac-simile che può esserle utile.
Ho davvero apprezzato la sua
lungaggine, come lei la definisce... io vi leggo un affetto e una tenerezza infiniti.
Se ha una foto di Gigino, me la invii e la pubblicherò nella galleria-immagini dedicata ai deceduti in Russia...
(L'ideale sarebbe un file .jpg e un formato mezzobusto.)
Un caro saluto.
Patrizia
P.S.
Per completezza di informazioni aggiungo che il 6 gennaio 1943 i Tedeschi chiesero l'immediata costituzione di una
Brigata Trasporti Italia da porsi agli ordini di un colonnello germanico.
Siccome all'epoca il Corpo d'Armata alpino era ancora in linea sul Don (avrebbe cominciato ad arretrare il 17 gennaio), i nostri alleati forse ritenevano che vi fosse un esubero di automezzi da potere impiegare...
In merito alla formazione della suddetta
Brigata Trasporti Italia, il documento n. 87/sv del 13 gennaio 1943 menziona 24
macchine (da intendersi come autocarri) del 243° Autoreparto Pesante, che erano stati posti a supporto del Raggruppamento Truppe a Cavallo a Nikolaevka.
Nello specifico, poiché si menziona tale località (che sarebbe poi entrata nella leggenda poco dopo, il 26 gennaio, per la battaglia affrontata dalla colonna della Divisione Tridentina), direi che quegli automezzi erano a disposizione del Reggimento di Cavalleria
Novara, parte del quale si trovava - appunto - a Nikolaevka dove era previsto che avrebbe trascorso l'inverno.
Il documento n. 87/sv menziona la richiesta di 8.400 litri di gasolio (richiesta inoltrata alle autorità logistiche tedesche) per lo spostamento di tali 24 automezzi da Nikolajevka a Vorošilovgrad.
Altro non ho trovato...