Diario di Francesco Tassi - ufficiale medico CSIR 1941-1942

27/04/2016 16:07 - 29/04/2016 07:35 #1 da Michele Arslan
Buongiorno a tutti,

Scrivo per condividere il diario che mio nonno materno, Francesco Tassi, tenne durante la sua partecipazione al CSIR in qualità di ufficiale medico, prima aggregato al 30° Artiglieria, Gruppo LXI ed in seguito alla Divisione Torino, sezione 52ª Sanità.

Ringrazio molto la signora Marchesini per la sua gentilezza e faccio i complimenti a tutti per l'assoluta qualità di questo sito: non si tratta solo di una raccolta di informazioni dettagliata ed ordinata, ma soprattutto di un contenitore di emozioni uniche, così intime, toccanti, eppure mai esibite. Scoprirlo è stata una bellissima sorpresa.

Mio nonno era nato a Cona, in quella porzione di territorio veneziano che accompagna l'ultimo tratto dell'Adige al mare, incastonato tra la bassa padovana, la laguna e Chioggia. Apparteneva ad una famiglia di proprietari terrieri: suo nonno, anch'egli Francesco (i Tassi avevano l'abitudine di alternare due nomi, Francesco ed Antonio, nel corso delle generazioni) aveva contribuito a bonificare quelle terre.

Dopo la laurea in Medicina, presso l'Università di Padova, egli partì con il corpo di spedizione dalla stazione di Padova Campo di Marte ed iniziò il suo diario, il 9 luglio 1941. Ma Francesco era fidanzato e promesso sposo a una giovane donna del luogo, Anna Maria Cavezzali (una foto scattata davanti al municipio di Padova il giorno prima della partenza - lui in uniforme e lei in un vestitino elegante - sembra tradire la tensione del momento) e questa sarà la sua fortuna, perché gli consentirà di tornare a casa a fine maggio 1942 in licenza matrimoniale, quando il diario si chiude con il suo arrivo a Udine.

Si tratta di un testo abbastanza scarno, scritto a mano su dei semplici fogli di carta, quasi si trattasse di un flusso senza soluzione di continuità, in cui date ed informazioni si susseguono a ritmo tamburellante. Ma credo che, proprio per questo, sia a suo modo interessante, per la sua essenzialità ed immediatezza. Non mancano alcuni passaggi anche buffi (improbabile la minaccia contro la voce della verità - confesso che non sapevo nemmeno cosa fosse: "se avessi quell'uomo tra le mani, lo vivisezionerei"), testimonianze di umanità ("oggi lavoro per i civili") e testimonianze di piccoli eventi storici (un'azione degli Alpini sciatori, che catturano una sentinella russa, potrebbe essere una delle prime compiute da quel reparto?).

Permettetemi un ultima considerazione. Avendo letto la bellissima intervista di Patrizia Marchesini a Luigi Tassi, non ho potuto che rimanere senza parole di fronte all'incredibile coincidenza: la stessa persona entra in contatto, a 75 anni di distanza, con le storie completamente indipendenti di due ufficiali medici, quasi omonimi, che si sono dati idealmente la staffetta sul fronte russo.

Un grazie a Luigi Tassi per le sue bellissime parole. Pur nella profonda diversità delle loro esperienze, anche mio nonno al suo ritorno esercitò la professione, come medico condotto: diceva di essersi preso tanta pioggia su e giù per la bassa in bicicletta! Da bambino, d'estate, passavo molto tempo con lui e spesso ho potuto notare quella stessa umanità che traspare oggi dall'intervista e che, forse, le generazioni (anche solo appena) successive hanno in qualche modo perduto.

Cliccando sul link: drive.google.com/open?id=0BzNtJ_Jk5Nw7MDBPcjIzTlM1c1k, dovrebbe essere possibile vedere:

-diario 1941
-diario 1942
-foto prima della partenza
-mappa con il mio tentativo di ricostruzione del percorso, anche se la toponomastica è spesso cambiata ed è un esercizio complesso
-certificati di laurea ed esame di stato (non molto attinenti, ma comunque un documento curioso)
-telegramma del cugino, Dante Tassi, che accetta la sua richiesta di fargli da testimone di nozze

Cordialmente,
Ringraziano per il messaggio: Patrizia Marchesini

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28/04/2016 19:52 - 28/04/2016 20:05 #2 da Patrizia Marchesini
Risposta da Patrizia Marchesini al topic Diario di Francesco Tassi - ufficiale medico CSIR 1941-1942
Caro Michele,

ho avuto due giorni un pochino impegnativi, ma domattina mi riservo di guardare con attenzione ogni cosa.

Le siamo davvero grati per questo suo contributo...

A presto.

Patrizia

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01/05/2016 16:10 - 14/10/2017 00:04 #3 da Patrizia Marchesini
Risposta da Patrizia Marchesini al topic Diario di Francesco Tassi - ufficiale medico CSIR 1941-1942
Salve, Michele.

Ho letto con attenzione le sei pagine del diario di nonno Francesco.

Come lei ha sottolineato, si tratta di un racconto conciso e incalzante... ma quanto - per chi si interessa di Campagna di Russia - si può intravvedere, fra quelle righe!

Innanzitutto, Francesco ci presenta una successione cronologica molto precisa (seppure dal suo punto di vista).
Inoltre il diario conferma - se ve ne fosse bisogno - alcuni aspetti specifici.

Il 22 settembre 1941 il dottor Francesco Tassi inizia il servizio presso il LXI Gruppo del 30° Raggruppamento Artiglieria di Corpo d'Armata, sul Dnepr. Lo stesso giorno il C.S.I.R. entra per la prima volta in combattimento al completo, con tutte e tre le Divisioni e, dal 28 al 30 settembre, porterà a compimento la manovra di Petrikovka, con l'obiettivo di chiudere in una sacca le forse avversarie dislocate tra i fiumi Dnepr e Orelj.

Il periodo autunnale è contrassegnato da tempo instabile. Pioggia, bufere di neve e successivo rialzo delle temperature (con conseguente disgelo) riducono le piste a un "pantano inesorabile", come scrive Francesco.
I giorni passano tra difficoltà logistiche significative e disagi facilmente intuibili (e ben documentati dalla stragrande maggioranza delle opere di memorialistica e saggistica).

A inizio dicembre il dottor Tassi lascia il LXI Gruppo Artiglieria e viene trasferito alla 52ª Sezione Sanità della Divisione Torino; la sua annotazione sui giorni del 6-7-8 dicembre ci riassume in poche parole la dura Battaglia di Chazepetovka (5-15 dicembre): 1150 - se ho letto bene - tra feriti e congelati vengono smistati e il medico assiste a "scene strazianti".

Il lungo inverno vede la dislocazione di Francesco prima a Rykovo, poi a Juni Kommunar, e infine di nuovo a Rykovo.
Sono giorni in genere freddissimi, a volte tranquilli (in alcuni casi addirittura monotoni) , altre volte molto meno: la fine del '41 e l'inizio del '42 sono contraddistinti - nella sua zona - da numerosi bombardamenti a opera dell'aviazione sovietica... mentre la posta si fa desiderare per circa due mesi, e questo non può che incidere sull'umore del giovane ufficiale medico che evidenzia una certa tristezza.

Il riferimento al Battaglione Alpini Sciatori Monte Cervino (giunto al Fronte Orientale nel febbraio 1942) è una piccola chicca.
Il Battaglione - primo reparto alpino ad arrivare in Russia, con mesi di anticipo sulle tre Divisioni alpine e sull'11° Raggruppamento Artiglieria di Corpo d'Armata alpino - viene impiegato per la rescissione del saliente di Izjum.

La Sezione Sanità del dottor Tassi sembra debba trasferirsi più vicino alla linea del fronte, ma poi non se ne fa nulla, in quanto la sistemazione prescelta (Francesco parla di baracche) viene ritenuta, in definitiva, inadatta per potere fornire adeguata assistenza medica.

Il 12 aprile, una novità di rilievo: "abbiamo messo la luce elettrica e finalmente verso le ore 16 abbiamo la radio."
Sembra poco, ma il fatto di ascoltarla rende felici Francesco e altre persone, "se tali si può essere al fronte."
E' in tale contesto radiofonico che si inserisce il commento sulla voce della verità: così - ma anche spettro - era chiamato Luigi Polano, uomo di fiducia di Togliatti che aveva il compito di disturbare le trasmissioni radiofoniche del regime fascista.
Ammetto che neanch'io ero a conoscenza di questo dettaglio. Ho appena scoperto che su Polano è stato scritto - in anni recenti - un libro .

La notte tra il 27 e il 28 aprile Francesco - mentre è dedito all'ispezione della sentinella - sfugge a due bombe sganciate da un aereo, che cadono a circa sessanta metri dall'accantonamento mandando in frantumi parecchi vetri.

Il 17 maggio 1942 il dottor Tassi parte da Jasinovataja, diretto in Italia: ha finalmente ottenuto la licenza matrimoniale e potrà sposare la sua Anna.

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Ogni coro acquista spessore e diviene armonico ed equilibrato se composto da più voci e questa testimonianza, caro Michele, arricchisce davvero il nostro forum.

Una domanda sorge spontanea, se le va di rispondere (e se è a conoscenza dei dettagli per potere rispondere): cosa accadde a Francesco, una volta rientrato in Patria? Dopo la licenza matrimoniale venne destinato ad altro reparto?

La ringrazio di nuovo per averci affidato i ricordi di suo nonno e le auguro una buona serata.


Patrizia
Ringraziano per il messaggio: Michele Arslan

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02/05/2016 15:49 #4 da Michele Arslan
Cara Patrizia,

le sue parole riempiono di orgoglio tutta la nostra famiglia, mi conceda però di menzionare in particolare mia mamma, Matilde Tassi, che ha avuto il merito di conservare questa e molte altre cose! Siamo felicissimi che la testimonianza del nonno (papà) possa dare ancor oggi un piccolo contributo: un ulteriore voce nel coro, per usare le sue suggestive parole. Sarebbe stato sicuramente contento anche il nonno Francesco: purtroppo però quando è mancato, nel lontano 1983 (vado a memoria, posso sbagliarmi di un anno o due), internet era ancora là da venire.

Per quanto riguarda la domanda che ci ha fatto, proveremo sicuramente a rispondere. Devo chiederle un po' di pazienza: il cassetto dei ricordi si trova a casa dei miei genitori, dove tornerò tra un paio di mesi. Dai racconti sentiti in famiglia, mia mamma dice che dovrebbe essere stato basato prima a Treviso e poi a Roma. Al momento, però, non sapremmo essere più precisi.

Conserviamo invece la cassa degli effetti personali del nonno (solo la cassa, molto grande), della quale diceva sempre "questa è venuta con me in Russia". Abbiamo notato che anche Luigi Tassi ne parlava nell'intervista, oltre a citare anche la Beretta di ordinanza, anch'essa conservata gelosamente dalla mamma (ad un certo punto si è dovuta anche recare al poligono di tiro, per ottenere tutti i permessi).

Mi rifarò vivo appena possibile, nel frattempo la ringrazio ancora moltissimo! Buona serata,

Michele

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02/05/2016 16:01 - 02/05/2016 16:07 #5 da Patrizia Marchesini
Risposta da Patrizia Marchesini al topic Diario di Francesco Tassi - ufficiale medico CSIR 1941-1942


[...]
Per quanto riguarda la domanda che ci ha fatto, proveremo sicuramente a rispondere. Devo chiederle un po' di pazienza: il cassetto dei ricordi si trova a casa dei miei genitori, dove tornerò tra un paio di mesi. Dai racconti sentiti in famiglia, mia mamma dice che dovrebbe essere stato basato prima a Treviso e poi a Roma. Al momento, però, non sapremmo essere più precisi.
[...]



Eccomi qui.

Non c'è fretta alcuna, Michele.
Ci risentiremo a suo comodo.

Sono certa anch'io che nonno Francesco stia sorridendo, nel vedere l'interesse che i suoi appunti hanno suscitato.
Le piccole storie sono sempre importantissime... e grandissime, nei nostri cuori.

Un caro saluto... anche alla signora Matilde.


Patrizia


P.S.
Le avevo scritto un msg privato da questo forum, chiedendo una cosa in merito al dottor Luigi Tassi (di cui ha letto l'intervista).
Non le è pervenuto? Glielo invio di nuovo?
Ringraziano per il messaggio: Michele Arslan

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18/05/2016 22:42 - 18/05/2016 22:43 #6 da Patrizia Marchesini
Risposta da Patrizia Marchesini al topic Diario di Francesco Tassi - ufficiale medico CSIR 1941-1942
Salve, Michele.

Poche righe per avvertirla che le ho scritto un messaggio privato in relazione al dottor Luigi Tassi.

Un saluto, e a risentirci.

Patrizia

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