Salve, Michele.
Ho letto con attenzione le sei pagine del diario di nonno Francesco.
Come lei ha sottolineato, si tratta di un racconto conciso e incalzante... ma quanto - per chi si interessa di Campagna di Russia - si può
intravvedere, fra quelle righe!
Innanzitutto, Francesco ci presenta una successione cronologica molto precisa (seppure dal suo punto di vista).
Inoltre il diario conferma - se ve ne fosse bisogno - alcuni aspetti specifici.
Il 22 settembre 1941 il dottor Francesco Tassi inizia il servizio presso il LXI Gruppo del 30° Raggruppamento Artiglieria di Corpo d'Armata, sul Dnepr. Lo stesso giorno il C.S.I.R. entra per la prima volta in combattimento al completo, con tutte e tre le Divisioni e, dal 28 al 30 settembre, porterà a compimento la
manovra di Petrikovka, con l'obiettivo di chiudere in una sacca le forse avversarie dislocate tra i fiumi Dnepr e Orelj.
Il periodo autunnale è contrassegnato da tempo instabile. Pioggia, bufere di neve e successivo rialzo delle temperature (con conseguente disgelo) riducono le piste a un "pantano inesorabile", come scrive Francesco.
I giorni passano tra difficoltà logistiche significative e disagi facilmente intuibili (e ben documentati dalla stragrande maggioranza delle opere di memorialistica e saggistica).
A inizio dicembre il dottor Tassi lascia il LXI Gruppo Artiglieria e viene trasferito alla 52ª Sezione Sanità della Divisione Torino; la sua annotazione sui giorni del 6-7-8 dicembre ci riassume in poche parole la dura
Battaglia di Chazepetovka (5-15 dicembre): 1150 - se ho letto bene - tra feriti e congelati vengono smistati e il medico assiste a "scene strazianti".
Il lungo inverno vede la dislocazione di Francesco prima a Rykovo, poi a Juni Kommunar, e infine di nuovo a Rykovo.
Sono giorni in genere freddissimi, a volte tranquilli (in alcuni casi addirittura monotoni) , altre volte molto meno: la fine del '41 e l'inizio del '42 sono contraddistinti - nella sua zona - da numerosi bombardamenti a opera dell'aviazione sovietica... mentre la posta si fa desiderare per circa due mesi, e questo non può che incidere sull'umore del giovane ufficiale medico che evidenzia una certa tristezza.
Il riferimento al Battaglione Alpini Sciatori Monte Cervino (giunto al Fronte Orientale nel febbraio 1942) è una piccola
chicca.
Il Battaglione - primo reparto alpino ad arrivare in Russia, con mesi di anticipo sulle tre Divisioni alpine e sull'11° Raggruppamento Artiglieria di Corpo d'Armata alpino - viene impiegato per la rescissione del saliente di Izjum.
La Sezione Sanità del dottor Tassi sembra debba trasferirsi più vicino alla linea del fronte, ma poi non se ne fa nulla, in quanto la sistemazione prescelta (Francesco parla di
baracche) viene ritenuta, in definitiva, inadatta per potere fornire adeguata assistenza medica.
Il 12 aprile, una novità di rilievo: "abbiamo messo la luce elettrica e finalmente verso le ore 16 abbiamo la radio."
Sembra poco, ma il fatto di ascoltarla rende felici Francesco e altre persone, "se tali si può essere al fronte."
E' in tale contesto
radiofonico che si inserisce il commento sulla
voce della verità: così - ma anche
spettro - era chiamato Luigi Polano, uomo di fiducia di Togliatti che aveva il compito di disturbare le trasmissioni radiofoniche del regime fascista.
Ammetto che neanch'io ero a conoscenza di questo dettaglio. Ho appena scoperto che su Polano è stato scritto - in anni recenti - un
libro
.
La notte tra il 27 e il 28 aprile Francesco - mentre è dedito all'ispezione della sentinella - sfugge a due bombe sganciate da un aereo, che cadono a circa sessanta metri dall'accantonamento mandando in frantumi parecchi vetri.
Il 17 maggio 1942 il dottor Tassi parte da Jasinovataja, diretto in Italia: ha finalmente ottenuto la licenza matrimoniale e potrà sposare la sua Anna.
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Ogni
coro acquista spessore e diviene armonico ed equilibrato se composto da più voci e questa testimonianza, caro Michele, arricchisce davvero il nostro forum.
Una domanda sorge spontanea, se le va di rispondere (e se è a conoscenza dei dettagli per potere rispondere): cosa accadde a Francesco, una volta rientrato in Patria? Dopo la licenza matrimoniale venne destinato ad altro reparto?
La ringrazio di nuovo per averci affidato i ricordi di suo nonno e le auguro una buona serata.
Patrizia