PRESENTAZIONE VOLUME SULLA CAMPAGNA DI RUSSIA

05/10/2013 13:51 - 05/10/2013 16:13 #7 da Patrizia Marchesini
Risposta da Patrizia Marchesini al topic PRESENTAZIONE VOLUME SULLA CAMPAGNA DI RUSSIA
Egregio signor Leggiero, rispondo con questo colore...

[...] Quando ho deciso di iscrivermi a questo forum, credevo di potermi confrontare, in modo amichevole e fra appassionati, su argomenti della campagna di Russia, magari con il recondito intento di fornire un mio modestissimo contributo a qualche richiesta di informazione.
Al contrario, mi sono trovato, per ben due volte, "attaccato" (in maniera seria e costruttiva e da parte di persone competenti) su argomenti che non ho detto, né pensato.


Mi spiace se si è sentito attaccato. A dire il vero la prima versione della mia risposta per lei era un tantino più dura, pensi un po'.

Ad onor del vero, quello che infastidisce- absit iniuria verbis- è un certo atteggiamento ex cathedra.
Tutti conosciamo la storia. Soprattutto quella del CSIR prima e dell'ARMIR dopo.
Ovviamente, possiamo aver avuto delle notizie sbagliate, avere delle opinioni diverse, essere incorsi in errori, ma certamente, come ho già detto, conosciamo bene i tragici eventi che segnarono le esistenze dei nostri nonni o padri nella peggiore e più sciagurata campagna di guerra della nostra storia
Ribadisco che non c'è nessuna partigianeria verso gli alpini a discapito di altri reparti (basti pensare ai sublimi episodi del Savoia Cavalleria, per citare un esempio).


Non vorrei rincarare la dose, dopo quanto le ha già scritto l'amministratore del sito; però - come le ho detto - anche se purtroppo non ho ancora avuto modo di leggere il suo libro per intero, l'ho comunque sfogliato. Siccome il mio nonno materno era un artigliere del Reggimento Artiglieria a Cavallo – da lei definito erroneamente a pagina 68 raggruppamento – mi viene naturale cercare in un libro sulla Campagna di Russia eventuali riferimenti a tale Reggimento. Ho quindi notato subito, a pagina 93, nel capitolo relativo a Savoia Cavalleria, un refuso copiato pari-pari dal libro di Lucio Lami, Isbuscenskij, l’ultima carica: “Al reggimento [Savoia Cavalleria] si affianca anche il I gruppo artiglieria a cavallo del maggiore Albini.”
Il colonnello Albini comandava il II Gruppo, non il I. Lei non è certo responsabile della svista di Lucio Lami che, peraltro, ha scritto davvero un buon libro su Savoia, e non è mia intenzione soffermarmi troppo su questo dettaglio. In fondo le Voloire – soprannome, come senza dubbio saprà, del Reggimento Artiglieria a Cavallo – erano un reparto piccolino, poco più di mille uomini rispetto ai 229.000 circa dell’Arm.I.R., e sono pochi a conoscerne il Quadro di Battaglia.
Però è stato lei a interpellarci e - per amore di verità - non si può sorvolare sul fatto che il suo volume è poco equilibrato. Non è questione di mettersi in cattedra. Chi decide di cimentarsi nella stesura di un testo storico dovrebbe documentarsi a tutto tondo. Se ho visto bene, la sua bibliografia di riferimento è un tantino sbilanciata, e la conseguenza è che il volume è lacunoso per quanto riguarda le Divisioni di Fanteria. Tutto qui. Nessuno, mi sembra, ha messo in dubbio le sue buone intenzioni nello scrivere il volume, o le sue competenze.

Tuttavia, è innegabile che, seppure impegnati per minor tempo, gli alpini (fra l'altro-com'è noto- su un terreno a loro non congeniale) furono investiti da un'onda di urto e da una massa di uomini e di mezzi di proporzioni tanto ciclopiche quanto spaventose. Naturalmente, insieme agli altri reparti, alcuni dei quali, purtroppo,vuoi per scarso addestramento, vuoi per carenza di organico, vuoi per deficienze strutturali cedettero prima degli altri di fronte alla valanga di ferro e fuoco dei sovietici. [...]


Be', se si vuole proprio essere precisi, il Corpo d'Armata Alpino non fu investito da un'onda d'urto di proporzioni ciclopiche, come lei scrive. Questo semmai avvenne per il II e il XXXV Corpo d'Armata. Poi, è indubbio che la Divisione Julia, e ancora prima il Battaglione Monte Cervino, inviati in tutta fretta a tamponare la situazione critica sul fronte del II Corpo d'Armata, seppero fare fronte in maniera incredibile agli attacchi (anche se poi il Monte Cervino fu costretto a ritirarsi da Ivanovka, soverchiato in uomini e mezzi)... I carri sovietici, nel frattempo, dopo avere sfondato le linee della Cosseria e della Ravenna erano già andati oltre, per spalmarsi nelle retrovie e - se il CdA Alpino iniziò il ripiegamento - fu perché ormai era accerchiato, e non perché venne investito direttamente dai Sovietici, sebbene fosse stato oggetto di qualche attacco insistente e violento da parte avversaria nei giorni subito prima della ritirata. La mia modesta opinione è che - ripeto, senza nulla togliere al valore degli alpini... ci tengo a non essere equivocata, in merito - la differenza la fecero i corpi corazzati sovietici: se riuscirono a passare il Don nel settore di fronte tenuto dal II Corpo d'Armata fu anche e soprattutto perché l'orografia della riva destra del Don, in quel punto, lo rese possibile. Un attacco in forze con i carri nel settore del Corpo d'Armata Alpino sarebbe stato irrealizzabile, in quanto lì il terreno era molto più scosceso e quasi a picco sul fiume, se si eccettuano alcune balke, attraverso le quali potevano insinuarsi, però, soltanto pattuglioni avversari e non carri armati. Puntualizzato questo, smorziamo le polemiche.

Cordiali saluti, e a risentirci.

Patrizia Marchesini

Accedi o Crea un account per partecipare alla conversazione.

05/10/2013 19:13 #8 da ANTONIO LEGGIERO
Risposta da ANTONIO LEGGIERO al topic PRESENTAZIONE VOLUME SULLA CAMPAGNA DI RUSSIA
Egregio Amministratore,



ancora una volta, mi trova d'accordo, su quanto asserisce-in linea generale- sugli eventi in questione, che, naturalmente conosce molto bene. I suoi chiarimenti e le sue precisazioni sono del tutto condivisibili.
Mi permetto soltanto di evidenziare che, al di là dei capolavori citati, è altrettanto innegabile che le divisioni di fanteria avevano equipaggiamenti e dotazioni a tratti assurde per quei climi. Come lei sa, il discorso vale soprattutto per i poveri fanti della Vicenza.
Eppure, tuttavia, il loro comportamento anche in quelle condizioni fu sublime.
Come scritto magistralmente da Alfio Caruso, nel suo struggente volume "Tutti i vivi all'attacco", molti fanti della Vicenza erano privi anche del più elementare addestramento, tanto da lanciare le bombe a mano con tutta la protezione! Eppure nei giorni del dolore non furono da meno.
Molti di loro non avevano nemmeno i cappotti, ma soltanto le divise autarchiche, con relativi scarponcini...
In ogni caso, ci siamo intesi.

Con i migliori saluti.

Antonio Leggiero

Accedi o Crea un account per partecipare alla conversazione.

05/10/2013 19:20 #9 da ANTONIO LEGGIERO
Risposta da ANTONIO LEGGIERO al topic PRESENTAZIONE VOLUME SULLA CAMPAGNA DI RUSSIA
Egregia Signora Patrizia,


voglio soltanto rimarcare che lei ha tutto il diritto di vedere le cose diversamente, soprattutto dal momento che ha la competenza giusta per farlo.
In riferimento ai refusi che ha evidenziato e che evidenzierà, se avrà la bontà di leggere il mio libro, purtroppo, abbondano e di questo, spesso, non sono io il responsabile.
Infine, voglio anche dire che, al di là del terreno che favorì la rottura del fronte in un determinato punto, a mio sommesso avviso, giocò anche un ruolo importante il servizio di intelligence militare nemico,che era consapevole di una minore resistenza in un certo settore del fronte, per le ragioni precedentemente esposte.

Con i migliori saluti ed a presto.

Antonio Leggiero

Accedi o Crea un account per partecipare alla conversazione.

06/10/2013 09:21 #10 da Maurizio Comunello
Risposta da Maurizio Comunello al topic PRESENTAZIONE VOLUME SULLA CAMPAGNA DI RUSSIA
Scusate il ritardo,causa i "soliti Molteplici impegni" ( anche ieri sera tornato a casa all'una di notte passata perché ero a Mogliano Veneto per la Consegna di un Piastrino alla Sorella di un Artigliere Alpino).
Anche questa Storia legata ad una ricerca partita dal blog di Scaccia l'anno scorso.
Vorrei dire anch'io un Commento.
Ognuno ha avuto la possibilità di esprimere la propria Opinione in merito e per quello che mi riguarda va bene così.
Purtroppo l'accesso ai Documenti ,almeno quelli Ufficiali,risulta sempre "difficile" e sarebbe bene che anziché tenerli in archivio fossero messi on line.
Questo provoca una serie di "sviste" "imprecisioni" ed altro (penso a chi scriveva ancora che il Comando della 8ªArmata a Dicembre 1942 era a Millerovo..!!) che ostacola la nostra Ricerca Storica sugli accadimenti nella Campagna di Russia .
Oltretutto ci mancano le Testimonianze dei SINGOLI Militari che sono Morti ( e Dio solo sa QUANTO mi piacerebbe averli).
Importante è che venga fatto un Lavoro di Conoscenza e Ricordo soprattutto a beneficio dei Giovani che pochissimo sanno sulla Storia di QUELLE Persone che vedono elencati nei Monumenti ai Caduti situati in centro ai LORO Comuni.
Ben vengano Libri,Articoli,Aggiunte,Precisazioni,Ricerche,Racconti,Documenti e quant'altro.
TUTTO serve per avvicinarci alla VERITA' (anzi vorrei sapere se PUO' esistere qualcosa di inutile nella Realtà....).
Noi stessi abbiamo fatto delle AGGIUNTE al Quadro di Battaglia "Ufficiale" della 8ªArmata e non avevamo mica tanti Documenti .Segno che anche al Ministero....!!
Abbiamo fatto questo sito spinti da QUESTE Motivazioni.
Vedevo ieri sera il Duomo pieno di gente e ripensando al fatto che magari,70 anni fa in Russia ,i nostri Militari mentre stavano morendo congelati abbattutti nella neve dopo i Combattimenti,oppure nei Campi di Prigionia affamati ed ammalati col Tifo petecchiale avranno pensato "Chissà se qualcuno in Italia si Ricorderà di me" mi sento di rispondere SI'.
Ciao a Tutti.
Maurizio

Accedi o Crea un account per partecipare alla conversazione.

06/10/2013 09:36 #11 da ANTONIO LEGGIERO
Risposta da ANTONIO LEGGIERO al topic PRESENTAZIONE VOLUME SULLA CAMPAGNA DI RUSSIA
Gentilissimo Signor MAURIZIO,



condivido pienamente e perfettamente quanto lei scrive. Le sue toccanti e commoventi parole suonano come triste melodia alle mie orecchie e mi confortano, perché in questo modo divorato dal consumismo, dall'edonismo e dalla totale assenza di valori (con un obbrobrioso oblio che è caduto su quei tragicissimi eventi), mi solleva il cuore sapere che ci sono ancora persone con questa sensibilità, tale spirito di ricordo ed intrise di patriottismo.

A presto e con i migliori saluti,


Antonio Leggiero

Accedi o Crea un account per partecipare alla conversazione.

Moderatori: Patrizia MarchesiniMaurizio Comunello

Usiamo i cookies per migliorare il nostro sito e la vostra esperienza nell'utilizzarlo. I cookies usati per le operazioni essenziali sono già stati impostati. Per ulteriori informazioni sui cookies che utilizziamo e su come cancellarli, leggete la nostra privacy policy.

  Accettate i cookies da questo sito?