Buongiorno, vi disturbo per chiedervi, se possibile, un paio di informazioni. [...]
Nei giorni scorsi stavo guardando la foto di un cimitero di guerra in Russia dove si leggevano chiaramente i nomi di quattro caduti italiani. Sottomano avevo anche un altro volume con riportato piantina ed elenco dei caduti sepolti nel cimitero riportato nella foto. La cosa che mi ha colpito è che tre tombe risultano una di seguito all'altra, come nella foto, ed hanno i cognomi esatti mentre i nomi sono diversi. La quarta si trova in un altra zona del cimitero abbastanza distante. Questi elenchi e relative piantine sono frutto di ricordi o documenti fatti all'epoca? O più semplicemente ci sono errori di stampa o la mia documentazione è poco valida? Il cimitero è quello di Rykovo.
Ciao, Claudio.
Rispondo, infine, anche a questo tuo quesito, che risale - ormai - a parecchi giorni fa.
Mi scuso, ma è un periodo davvero impegnativo.
Partiamo con il dire che i cimiteri campali italiani che erano situati nei territori dell'ex Unione Sovietica erano
ordinati (cioè allestiti) dai cappellani militari (come forse avrai avuto modo di notare consultando il libro di Antonio Ricchezza che hai menzionato in un commento, successivo a quello che ho quotato).
La documentazione esistente (non saprei dirti dove sia conservata, se presso l'Archivio dell'Ufficio Storico - Stato Maggiore dell'Esercito, o se vi sia qualcosa presso l'Ordinariato Militare... ammetto la mia incompetenza su questo punto specifico :-) venne compilata all'epoca dai cappellani, che si premurarono anche di predisporre piante dettagliate con numerazione delle sepolture e mappe di riferimento geografico.
Queste ultime furono poi utilissime - in molti casi - per identificare il luogo in cui i cimiteri erano dislocati (a fronte del successivo sviluppo urbanistico ed edilizio di quelle zone) quando il Commissariato Generale per le Onoranze ai Caduti (Mindifesa) provvide a scavi mirati che portarono a numerose esumazioni e alla successiva traslazione dei resti in Italia.
Anche le piante delle sepolture furono fondamentali per capire - a distanza di tanti anni - chi avrebbe dovuto essere presente in quella determinata tomba.
Molti di quei resti vennero identificati con certezza non solo per gli elementi (uno su tutti il piastrino) reperiti nelle singole sepolture, ma anche grazie a un escamotage semplice ed efficace ideato da Monsignor Arrigo Pintonello: i nostri soldati venivano seppelliti insieme a una bottiglia di vetro contenente un foglietto con i dati anagrafici del caduto e che veniva poi sigillata.
Premesso questo, veniamo ai quattro militari i cui nomi sono leggibili nella foto che ci hai inviato.
[Aggiungo una nota: siccome parliamo del cimitero di Rykovo, segnalo che oggi la città ucraina si chiama Enakievo]
Il primo a sinistra nell'immagine, il fante Clement
i Enrico (e non Clement
e, come riportano il volume di Antonio Ricchezza e la
lista
degli inumati a Rykovo di cui non conosco l'origine primaria, ma che abbiamo cmq pubblicato nella galleria-immagini relativa a quel cimitero), era assegnato all'81° Reggimento Fanteria (Divisione Torino). Morì l'11 dicembre 1941; la sua tomba era la n. 42... i suoi resti vennero esumati nel 1999 e ora, secondo Mindifesa, riposano nella cripta del Tempio Sacrario di Cargnacco.
Nella tomba n. 41 venne sepolto il sottotenente Biraghi. Il nome di battesimo riportato dal Ministero della Difesa e dall'elenco caduti e scomparsi del sito U.N.I.R.R. è Giuseppe Cristoforo Fra(ncesco?). E non Carlo, come sembra indicare la foto (nel volume di Antonio Ricchezza e nella lista già citata è scritto solo
Giuseppe, senza gli altri nomi di battesimo aggiuntivi).
Tuttavia il reparto coincide (82° Reggimento Fanteria). Era di La Spezia, classe 1915. Morì il 6 dicembre 1941.
Altra incongruenza è che il data-base U.N.I.R.R. lo indica come esumato dal cimitero campale di Rykovo nel 1999 (così come Clementi), mentre la banca-dati Mindifesa non specifica questo dettaglio.
Sottolineo che a Rykovo era sepolto un altro caduto con il cognome Biraghi, morto nel novembre 1941. Ma il reparto di appartenenza (3° Reggimento Bersaglieri) non coincide con quanto mostra la foto. Il nome di battesimo di questo bersagliere era Annibale.
Tomba n. 40: vi era inumato il sergente maggiore Francesco Paolo Guida. Originario di Palermo, classe 1914, era dell'82° Reggimento Fanteria (Div. Torino). Morì il 10 dicembre 1941. Resti esumati nel 1999 e, secondo Mindifesa, traslati nel cimitero comunale di Caltanissetta.
L'ultimo caduto presente nella foto accanto agli altri tre, ma che il volume-Ricchezza e la solita lista già menzionata posizionano nella tomba n. 62, è il fante Arnolfi Paolo.
Qui ho trovato le maggiori difficoltà. La posizione della tomba nella foto è indicativa sino a un certo punto, perché sappiamo che molti cimiteri campali vennero risistemati in seguito, con l'aumentare del numero delle sepolture e questo potrebbe essere accaduto anche a Rykovo.
Il fatto è che né nel data-base Mindifesa né in quello U.N.I.R.R. ho trovato qualcuno con il cognome Arnolfi. Vi sono tre
Arnolfo, ma non sono compatibili con il cimitero e il periodo (erano assegnati al Corpo d'Armata alpino e le loro date di morte o scomparsa sono di conseguenza molto successive).
Ho pensato, allora, di inserire nella schermata di ricerca caduti e scomparsi del sito U.N.I.R.R. un unico parametro relativo al decesso, cioè
JENAKIJEVO (Rikovo) C. M. Ital, senza inserirne altri: ho ottenuto così la lista alfabetica di quanti vennero inumati nel cimitero di Rykovo. Ne risultano 342, se ho contato bene...
[Quest'ultimo dato numerico è inferiore a quanto riportano Antonio Ricchezza e l'elenco presente nella galleria-immagini relativa al cimitero di Rykovo. Il motivo potrebbe essere che alcuni degli inumati nel cimitero vengono classificati (nell'elenco-Ricchezza e in quello della galleria-immagini) semplicemente come
ignoti. Altri, invece, erano militari tedeschi. Quindi, desumendoli dal totale, credo potremmo ottenere un numero che si avvicina molto a 342... devo essere sincera: non ho fatto conteggi accurati per mancanza di tempo.]
Comunque, dall'elenco degli inumati a Rykovo ottenuto dal data-base U.N.I.R.R. sono emersi
Andolfi Provino, classe 1914, 80° Reggimento (Divisione Pasubio), deceduto il 14 marzo 1942
Arnoffi Gino, classe 1916, 82° Reggimento (Divisione Torino), deceduto il 6 dicembre 1941.
Forse si tratta di quest'ultimo, anche se non posso darti certezze.
Nè i resti di Andolfi né quelli di Arnoffi risultano esumati.
Una verifica nel data-base Mindifesa sul cognome Arnoffi, mostra due caduti omonimi, entrambi originari della provincia di Ferrara.
Uno dei due, però, morì sul Fronte Africano Settentrionale nel giugno 1942 ed è quindi da escludere.
Non sono in grado di dirti, ovviamente, per quale motivo la croce nella foto riporti
Arnolfi Paolo (invece che
Arnoffi Gino, sempre che di quest'ultimo si tratti. Coincidono il reparto ed è
giusto il periodo del decesso, se raffrontato con quello degli altri tre caduti)...
Termino segnalando che la data di morte di questi soldati e il reparto di appartenenza riconducono alla Battaglia di Chazepetovka (5-15 dicembre 1941) in cui venne coinvolto il C.S.I.R. con lo scopo di accorciare la linea del fronte tenuta dalle nostre Divisioni e di dare continuità - grazie alla dislocazione che esse avrebbero poi assunto - allo schieramento della 1ª Armata Corazzata e della 17ª Armata (queste ultime erano tedesche).
Cordiali saluti.
Patrizia