Nei giorni scorsi hanno avuto luogo i festeggiamenti per tre reduci: Francesco Belloni, Luigi Bruschi e Carlo Vicentini...
Nella foto, Francesco Belloni (seduto, a sinistra) scherza con Giancarlo Cioffi (in piedi, a destra).
Francesco Belloni, classe 1916, cento anni compiuti il 9 dicembre scorso, fu al Fronte Russo con i Lancieri di Novara e prese parte alla carica di Jagodnyj del 22 agosto 1942.
L'immagine, del signor Morando Perini (che ringraziamo), è stata scattata sabato 10 dicembre, presso il Circolo Ufficiali di Milano.
Per la cronaca, Giancarlo Cioffi – classe 1921, l'altro reduce nella foto – fu protagonista, il 24 agosto 1942, della carica di Izbušenskij, con Savoia Cavalleria.
Francesco Belloni ha ripercorso gli eventi riguardanti il Reggimento di Cavalleria Novara al Fronte Orientale nel libro Memorie di un Bianco Lanciere. Durante il suo iter militare dapprima fu scritturale presso il Comando di Reggimento, per poi divenire furiere presso il 5° Squadrone Mitraglieri e, promosso sottufficiale, responsabile della contabilità dello Squadrone e capo del plotone a cavallo del Comando.
Rientrato in Italia in licenza premio nell'autunno inoltrato 1942, causa gli eventi non farà più ritorno in Russia.
Dopo l'8 settembre 1943 verrà catturato e deportato dai Tedeschi: la libertà – grazie ai fanti dell'8ª Infantry Division americana – arriverà il 2 maggio 1945.
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Da sinistra, Dario Signoroni, Gianluigi Ferrari (capo del Gruppo A.N.A. Bassa Lodigiana), Luca Zanaboni,
il reduce Luigi Bruschi, Massimo Saltarelli, Paolo Giupponi e l'alfiere Antonio Polenghi.
La foto risale al pomeriggio del 15 dicembre, quando alcuni alpini del Gruppo A.N.A. Bassa Lodigiana hanno fatto visita a Luigi Bruschi, in occasione del suo novantacinquesimo compleanno.
Bruschi partecipò alla Campagna di Russia con la 156ª Compagnia Artieri della Divisione Vicenza. Durante l'incontro Luigi ha rievocato con lucidità e chiarezza il momento della partenza, la tradotta e il lungo viaggio verso la steppa, l'inverno russo...
E poi, l'inizio del ripiegamento, la fame, la cancrena (con le dita dei piedi che si staccavano), i compagni persi nella tormenta, i mortai dei partigiani sovietici che li tenevano sotto tiro, le isbe che bruciavano.
Fotogrammi di un'esperienza terribile: le donne russe che l'ospitarono offrendogli una coperta e una patata... un magazzino viveri intatto dove lui e due altri compagni mangiarono di tutto...
E la tragedia nella tragedia: uno dei compagni cadde di colpo a terra, morto per l'eccesso di cibo e bevande divorati dopo giorni e giorni trascorsi senza mangiare.
A seguire, l'uscita dalla sacca e il ricovero in un ospedale militare da campo tedesco. E poi ancora, il rientro in Italia via Tarvisio dove fu trattenuto per molti giorni al campo contumaciale. Infine, il rientro alla natia Codogno... ammalato, deperito, con la tubercolosi a minargli il fisico: Luigi si è sempre sentito – per questo – miracolato una seconda volta, per essere riuscito a debellare la malattia.
Da questo incontro nascerà un video, integrato con foto e filmati d'epoca e con le cante del Coro A.N.A. di Melzo, che verrà utilizzato per la presentazione alle classi seconde e terze della scuola media del plesso di Maleo.
Al termine dei festeggiamenti, a Luigi Bruschi è stata consegnata una pergamena-ricordo della giornata.
[Siamo grati al signor Gianluigi Ferrari per la foto e per i dettagli forniti.]
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Il 12 dicembre, invece, ha compiuto novantanove anni Carlo Vicentini, all'epoca sottotenente del Plotone Comando del Battaglione Alpini Sciatori Monte Cervino.
Classe 1917, nella foto il dottor Vicentini (che negli anni passati ha ricoperto la carica di Presidente Nazionale U.N.I.R.R.) sembra incredulo di fronte alla maxi-torta preparata per lui.
Sopravvissuto ai campi sovietici e rientrato in Italia nell'estate 1946, è autore di Noi soli vivi, uno dei libri più significativi sulla prigionia dei militari italiani nei lager dell'ex U.R.S.S; un'altra pubblicazione a cura di Carlo Vicentini è il volume Il sacrificio della Julia in Russia.
Insieme a Paolo Resta, reduce ormai deceduto del 17° Reggimento Artiglieria (Divisione Sforzesca) ha scritto il Rapporto sui prigionieri di guerra italiani in Russia.
All'evento era presente anche Luisa Fusar Poli, vice-presidente nazionale vicario U.N.I.R.R..
[L'immagine è stata fornita da Paolo Plini, cui va la nostra gratitudine.]
Anche L'Alpino – pubblicazione A.N.A. – non ha mancato di fare gli auguri a Carlo Vicentini, scegliendo per il numero di dicembre un famoso disegno dell'allora sottotenente dei Diavoli Bianchi; riportiamo anche il commento che compare a pagina 2 del giornale...
A tutti e tre i reduci vanno gli auguri della Presidenza Nazionale e dell'intera U.N.I.R.R..