Da Il nastro tricolore – Lettere dal fronte russo del fante Gastone Rizzi alla mamma Maria (1941-1943)
Sara Benedini, Edizioni Achab, Verona, 2011
Vincere, 10 ottobre 1941
[...] Mamma, se per caso tardi a ricevere posta da me non devi pensare male, perché come tardiamo noi credo che così sia anche per voi.
In quanto le mie notizie io qui mi trovo sempre bene [...], ho partecipato ad [sic] dei veri combattimenti in riva al grande fiume Nieper ma ora siamo in riposo e siamo accantonati nelle scuole di un paesetto e stiamo molto bene, e poi ormai il nemico è già stato scacciato qualche centinaio di chilometri di là di questo fiume; dunque io per ora mi trovo ancora di qua del fiume.
Mamma piuttosto quando mi scrivi falla scrivere da mio zio la lettera, e dì a mio zio che mi spiega che cosa dicono di noi, insomma del corpo di spedizione che chiachiere [sic] ci sono e se ha ascoltato il discorso del Furer e che cosa ha detto, perché qui non si sa niente di preciso.
Dicono che presto sarà finito tutto per la Russia e che il corpo di spedizione fra 5 o 6 settimane rimpatria. Dicono che Hitler ha detto così ma di preciso non si sa.
Dunque mio zio che ascolta sempre la radio e legge i giornali potrà farmi sapere qualche cosa.
Fammi sapere anche le novità del paese.
Poi ti raccomando di non comprarmi niente che quanto ritornerò mi comprerò tutto ha [sic] mio gusto perché sai mamma quanto sono difficile di accontentarmi, e poi voglio comprarmi anche una bicicletta nuova. [...]
Tuo figlio che sempre ti pensa. Gastone.