Da Porta la vacca al toro, Vittore Querèl, Trevi Editore, Roma, 1973
Occupata Rykovo, Celere e Pasubio iniziano immediatamente l'azione di Gorlovka.
La Torino si sposta a marce forzate di oltre trenta chilometri al giorno, in mezzo al fango, la neve, la pioggia battente, lungo il Krynka per proteggere il fianco meridionale della Celere.
A Gorlovka la battaglia è tra le più dure che il C.S.I.R. abbia combattuto sul fronte dell'Est. Si combatte casa per casa, fabbrica per fabbrica, buca per buca.
Reparti militari e forti nuclei di partigiani si battono decisamente. Ci vorranno due giorni perché la Pasubio, rafforzata dalla Celere, riesca a eliminare le resistenze del nemico, e liberare la città dai nidi di mitragliatrici, dalle postazioni di mortai, dalle casamatte in cui si erano rinserrati gli strenui difensori.
Ma la aggrovigliata catena dei grossi centri industriali del Donetz sembra un pauroso rebus.
Il nemico ha un gioco facile per spostarsi con i suoi reparti da un complesso all'altro; le fabbriche enormi permettono l'arroccamento, la difesa, la resistenza.
Si combatte giorno e notte.