Da Scritto sulla neve, Carlo Chiavazza, Edizioni Ponte Nuovo, Bologna, 1964

 

Scritto sulla neve copertinaQuesta strana ritirata ha due atteggiamenti: il primo è di chi combatte, un atteggiamento deciso, forte, entusiasta, segnato di speranza; il secondo è sgomento, sofferente, inerme, disperato, vigliacco ed eroico.

Così la marcia, l'attesa, le ore e il tempo hanno due significati per chi cammina in testa e per chi arranca dietro.

Tutto ciò è espresso in due parole: combattenti e sbandati. [...] Tra gli sbandati si intruppano disertori, profittatori, imboscati, ma non furono molti.

La maggior parte era costituita da soldati delle varie armi che avevano perso tutto nelle battaglie precedenti. Militari senza comandanti e comandanti senza militari.

I feriti e i congelati, la cui schiera aumenterà man mano che gli assalti si faranno più cruenti, troveranno negli sbandati sani – ufficiali, medici, soldati – chi li aiuterà a portarsi in salvo, chi li curerà, anche se frettolosamente e con mezzi di fortuna. [...]

Furono uomini senza gloria, ma certamente non meno eroi degli altri.

 

 


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