Da 7 rubli per il cappellano, Don Maurilio Turla, Longanesi, Milano, 1970
Sono irragionevoli e incoerenti, i nostri carcerieri; se non vedono la camerata e la baracca inondate di acqua, per loro non c'è pulizia; i pavimenti debbono essere in permanenza umidi. Se il pavimento di legno si asciuga... presto, affrettarsi ad annaffiarlo, altrimenti la ronda d'ispezione urla che non c'è pulizia.
"Non è stata fatta la pulizia, porci italiani!", sento gridarmi alle spalle, mentre curvo sull'assito ripasso lo straccio bagnato.
È un capoccia russo, dispettoso e cattivo; cerca tutte le occasioni per esasperarci.
"Voi italiani siete una massa di sporcaccioni, tutti nekultura (senza civiltà). Dovete imparare da noi."
Tacendo, lo lascio sfogare e ho una gran voglia di appioppargli un pugno sul viso. Lavare il pavimento, e non ti danno acqua per uso personale; tanto che fino a giugno del 1943 si fa toilette sommaria con un bicchiere di čaj, bevanda a base di acqua calda.
Indossiamo ancora gli stessi indumenti che avevamo al momento della cattura, ridotti [a] stracci unti e puzzolenti; ma la pulizia esteriore non deve mai mancare.
I sacconi del letto sono sfondati e semivuoti del lurido tritume; da essi piove polvere di paglia che acceca quelli che stanno al piano inferiore delle cuccette; ma si ha da spazzare perfettamente la coperta, senza un filo di paglia; allineare i posti letto.
Dopo tanti mesi di prigionia, tuttora mangiamo in scatole di latta raccolte sulle strade.
All'ora del rancio nell'ambiente si ha il caos: imprecazioni, schiamazzi, andirivieni agitato, gomitate e spintoni da rovesciarti addosso quel poco che ti danno. Tutti impazziti.
[...]
Ora dovrò rinnegare i buoni apprezzamenti; vivo con individui fino a ieri persone corrette, oneste, leali; sono trasformati, irriconoscibili.
Se possono arrangiarsi lo fanno con tutta disinvoltura, calpestando ogni scrupolo, ogni sentimento rispettabile.
Qui mostrano il loro recondito brutto volto.
Caduta la verniciatura dell'educazione e della convenzione sociale, vengono messi brutalmente a nudo i loro lineamenti fondamentali.
Egoisti, bugiardi, subdoli strisciano come vermi o assalgono violenti come dannati. [...]
I furti si moltiplicano ogni giorno; la cleptomania è diventata epidemica. Per molti di questi poveri esseri il fine giustifica i mezzi; è il fine è uno solo, vivere.