Da La mia guerra – Da Molinella al Don, ai lager tedeschi, Franco Forlani, 2002
Il 15 marzo arrivammo in Italia e fummo mandati per quindici giorni al campo contumaciale di Dobbiaco. Ci fecero scendere dalla tradotta a Vipiteno alle quattro del mattino, che era ancora buio e, con la banda in testa, ci fecero attraversare il paese completamente deserto. Probabilmente non volevano far vedere in che stato eravamo ridotti.
Arrivati al campo ci diedero un opuscolo il cui titolo era: Quello che ho visto in Russia. In altre parole noi avremmo dovuto dire non quello che avevamo visto veramente, ma quello che c'era scritto nell'opuscolo. Questa era la propaganda fascista, tanto più stupida in quanto quello che avevamo visto in Russia non faceva certo onore allo Stato sovietico e quindi non avevamo bisogno di essere indottrinati.