Da Attendimi, Russia 1942-1946, Diario di un medico in prigionia,
Donato Guglielmi, Edizioni L'Arciere, Cuneo, 1993
11 aprile 1943
Beccaria oggi non si è alzato, quando si distribuiva il pane secco: se ne è morto in silenzio, sotto il suo lacero cappotto grigio-verde. L’abbiamo deposto lungo la ferrovia, nel fosso, in una zona acquitrinosa in cui viaggiamo ininterrottamente da ieri pomeriggio.
Abbiamo abbandonato la linea Perm-Kirov e ora una sgangheratissima locomotiva a legna arranca faticosamente, trascinando i nostri umidi vagoni, su un tronco ferroviario che termina a Fosforitnaja.
Prevedendo una perquisizione durante la disinfestazione che sicuramente subiremo, abbiamo discusso tutte le possibilità per sottrarre questo diario ai Russi. Pretto Francesco si è assunto la responsabilità.
“Signor tenente, ghe penso mi: prima che i Russi la facciano a un granatiere...”
Si è sfasciato la coscia e ha messo il quaderno intorno alla ferita, quindi si è fasciato di nuovo.